Virginia Raggi (Foto LaPresse)

Virginia Raggi rischia il processo per le nomine di Marra e Romeo

Redazione

Chiusa l'inchiesta della procura di Roma. Il sindaco accusata di falso e abuso d'ufficio. E domani, tutti garantisti

Ora il rinvio a giudizio non è più un'ipotesi così “lunare”. E forse, a breve, Virginia Raggi dovrà preoccuparsi di spiegare ai suoi elettori (ma anche all'ala più dura del MoVimento 5 Stelle che l'ha sempre avversata) cosa intende fare. Lei, in realtà, lo scorso 30 maggio aveva già spiegato la sua linea: “Dimissioni in caso di rinvio a giudizio? Stiamo parlando in questo momento di una cosa che non è attuale e comunque direi di no”. Ma le cose si sa, dalla parti dei grillini, cambiano con estrema rapidità. E cosa succederà lo scopriremo solo nei prossimi mesi.

 

 

 

Per ora si sa che la procura di Roma ha chiuso le indagini sulle nomine di Renato Marra e Salvatore Romeo. Il sindaco rischia il processo per le accuse di falso in relazione alla nomina di Renato Marra all'incarico di capo dipartimento per il Turismo e di abuso d'ufficio per quella relativa a Salvatore Romeo a capo della segreteria. Al contrario è stata sollecitata l'archiviazione per quanto riguardala nomina di Carla Raineri, a capo di gabinetto. Mentre pure a Romeo viene contestato l'abuso d'ufficio.

 

 

Insomma la situazione appare più complicata del previsto anche se è ovvio che una richiesta di rinvio a giudizio non presuppone colpevolezza. Una visione garantista che, soprattutto a Roma, sembra aver fatto breccia anche tra i grillini. L'assessore all'Ambiente Paola Muraro, fu messa alla gogna e costretta a lasciare il Campidoglio. Poi, però, è arrivata la modifica del codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie. E quel passaggio in cui si spiega che “la ricezione, da parte del portavoce, di “informazioni di garanzia” o di un “avviso di conclusione delle indagini” non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso”. Per ora, quindi, nessuno chiederà a Raggi un passo indietro.  

 

C'è poi il dato politico. La notizia arriva alla vigilia del ballottaggio delle amministrative (dove però gli M5s sono già fuori dalle principali sfide). Ma soprattutto quando è ormai avviato l'iter verso le politiche. Un eventuale rinvio a giudizio di Raggi avrebbe un effetto non certo positivo sulle speranze di trionfo grilline.