Matteo Renzi (foto LaPresse)

Caso Consip, Renzi esulta: “Alla fine la verità viene a galla”

Redazione

L'ex premier commenta le ultime notizie sull'inchiesta che vede coinvolto il padre: “È molto strano quanto sta accadendo, ma io ho la più totale fiducia nella magistratura”

“Nessuna polemica, nessuna discussione”. Matteo Renzi lo dice pacatamente, seduto sul divanetto del salotto di Porta a Porta. Perché anche se quello che è accaduto è una vittoria, sa bene che stravincere sarebbe sbagliato. C'è bisogno di toni concilianti, di mostrarsi sicuro, superiore. Soprattutto ai grillini e a Beppe Grillo che ora, inevitabilmente, saranno costretti a battere in ritirata.

 

Perché settimana fa, quando i giornali erano pieni di notizie sui presunti incontri fra Tiziano Renzi e Alfredo Romeo, il Sacro Blog picchiava duro. E ne chiedeva conto all'ex premier. E adesso? Adesso che un carabiniere è indagato per aver falsificato alcune delle prove principali dell'inchiesta Consip, che si fa?

 

"Per me la vicenda deve essere affrontata nelle aule dei tribunali - commenta Renzi -. Chi non ha paura della verità non può fare altro che dire 'aspettiamo'. Certo, non possiamo parlare dei temi reali. Perché con i Cinque Stelle dobbiamo parlare di questo e non dei vaccini, delle mammografie, del reddito di cittadinanza? Perché? Grillo gode a mettere in giro false notizie: prendono casi giudiziari, li mettono in giro in modo devastante. Non faccio l'esempio di mio padre, ma con Stefano Graziano, presidente del Pd campano che il M5S diceva essere camorrista. È stato prosciolto da ogni accusa ma ci fosse stato uno solo a dire 'scusa'”.

 

E ancora: “Sarebbe stato facile per me venire qui e dire 'avete visto?'. Niente di tutto questo. Chiedo che tutti abbiano la più totale fiducia nella magistratura, perché credo che la verità in questo paese viene a galla. Noi speriamo che ci sia la massima attenzione quando la verità verrà fuori. Massima fiducia nella magistratura, nelle indagini. È molto strano quanto sta accadendo, ma io ho la più totale fiducia nella magistratura”.

 

Poi, prima di lasciare gli studi della trasmissione, il colpo finale: “Ho appreso la notizia dalle agenzie, ho chiamato io mio padre e lui mi ha detto 'cosa è successo?', perché non lo chiamo spesso. Gli ho letto l'agenzia e la reazione è immaginabile. Si è messo a piangere. È pur sempre un uomo di 65 anni e questa vicenda è una roba grossa che colpisce come accadrebbe a qualunque famiglia. Infatti sto andando a casa perché voglio portare i miei figli a cena dal nonno”.