Beppe Grillo (foto LaPresse)

Il senso della democrazia di Grillo: la candidata votata dai cittadini non gli piace, lui le toglie il simbolo

Redazione

A Genova la vincitrice delle Comunarie è in ottimi rapporti con alcuni transfughi del M5s. Interviene il comico: "Qualcuno non capirà, fidatevi di me"

Scoppia un altro caso nel Movimento cinque stelle. Stavolta nella Genova di Beppe Grillo. Il leader del M5s ha deciso in maniera unilaterale in quanto “garante” di togliere il simbolo alla candidata sindaco Marika Cassimatis, che aveva vinto le Comunarie con 362 voti, superando al ballottaggio online le 338 preferenze di Luca Pirondini. Una vittoria che aveva spiazzato gli stessi esponenti grillini locali: la Cassimatis, infatti, è in buoni rapporti con alcuni transfughi. Ma Grillo evidentemente non ha gradito e ha deciso di intervenire. “Molti componenti della lista - scrive nel suo blog che in realtà suo non è - hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l’immagine del M5s, dileggiando, attaccando e denigrando i portavoce e altri iscritti, condividendo pubblicamente i contenuti e la linea dei fuoriusciti; appoggiandone le scelte anche dopo che si sono tenuti la poltrona senza dimettersi e hanno formato nuovi soggetti politici vicini ai partiti”.

 

 

Dunque che si fa? Nuove votazioni online dalle 10 alle 19. “Non possiamo permetterci di candidare persone su cui non siamo sicuri al 100 per cento”, per cui la “decisione è irrevocabile” e “se qualcuno non capirà questa scelta vi chiedo di fidarvi di me”, aggiunge Grillo, assicurando che “le nostre selezioni rispetteranno il voto online”. In fondo, come ricorda lo stesso leader all'inizio del suo post, “il Garante del M5s si riserva il diritto di escludere dalla candidatura, in ogni momento e fino alla presentazione della lista presso gli uffici del comune di Genova, soggetti che non siano ritenuti in grado di rappresentare i valori del Movimento”.

 

E Cassimatis? Alle 10.30, mezz'ora dopo l'annuncio di Grillo, la candidata, già lanciata nella campagna elettorale, pubblicava sul suo profilo Facebook un post sul piano di emergenza per gli oleodotti.

 

 

Alle 11.14 un altro post, breve ma decisamente meno elettorale: “Apprendo ora che la mia lista, ancora fantasma in quanto non pubblicata, uscita vincitrice da una votazione democratica, è stata sconfessa da Beppe Grillo. Ne prendo atto”.

 

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