Beppe Grillo e Luigi Di Maio (foto LaPresse)

M5s, la notte delle firme false: "Perché non ci ubriachiamo?"

Redazione

Il racconto di quanto avvenne tra il 3 e il 4 aprile 2012: dalla richiesta di aiutare a "portare firme" fino all'esultanza finale degli attuali parlamentari

La notte fra il 3 e il 4 aprile 2012 un gruppo di attivisti del M5s, tra cui alcuni attuali parlamentari, ricopiarono centinaia di firme a sostegno della lista, un passo necessario per la presentazione alle elezioni comunali. Ricopiare, però, per la legge equivale a falsificare, ed è su questa ipotesi di reato che sta lavorando la procura di Palermo. Un altro capitolo dell'indagine va oltre, focalizzando l'attenzione dei magistrati su firme addirittura contraffatte. Scoperchiato il caso, i parlamentari Claudia Mannino, Giulia Di Vita e Riccardo Nuti, finiti sotto indagine, sono stati sospesi dal M5s, e divide la scelta di alcuni “portavoce” di avvalersi della facoltà di non rispondere, proprio mentre i deputati siciliani Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio hanno deciso di “pentirsi”.

Fin qui la sommatoria dei risvolti penali e punitivi in seno al partito. Oggi la ricostruzione di quella notte, fatta incrociando le testimonianze di La Rocca e Ciaccio e le mail acquisite dalla magistratura, racconta una storia di frenesia, ansia e perfino la proposta di “ubriacatura” per bocca di Giulia Di Vita per festeggiare quello che quattro anni e mezzo dopo si rivelerà un pasticciaccio brutto. Come riporta Repubblica, alle 2.25 del mattino Samanta Busalacchi, indagata e sospesa dal M5s, scrive: “Vi sto inoltrando il modello del foglio raccolta firme. Raccogliete quante più firme potete, domani sera sarò in sede per il ritiro dei moduli. Rischiamo di non potercela fare, non è uno scherzo quindi datevi una mossa!”; mezz'ora dopo Claudia La Rocca sottolinea l'emergenza: “È davvero importante come scrive Sam! È un'urgenza!!!”. A una richiesta di spiegazioni risponde Pietro Salvino, marito della deputata Claudia Mannino: “Durante la riunione hanno controllato le firme facendo una stima di quelle che sono assolutamente perfette... e sono circa 850... ma consideriamo che alcune di queste potrebbero non essere valide perché magari avevano già firmato(…) Comunque altre firme mancavano di data di scadenza o di emissione, ora si è deciso di mettere entrambe le date per sicurezza così siamo strasicuri. Dobbiamo raccoglierne 400... in teoria poco meno di quaranta a testa ma in un giorno mi pare molto difficile così la cosa giusta è allargare la cerchia di persone che conoscono più persone... Buon lavoro e buon giorno, vista l'ora”.

Giorgio Ciaccio, oggi “pentito”, spiega: “Le firme valide sono 850, le altre sono incomplete. Vi chiedo di non creare polemica sul come ci siamo ridotti così ma solo di prendere più firme che potete. Risolviamo questo problema urgente e poi discutiamo. Domani sera riunione urgente in sede...”. La polemica farà di nuovo capolino con le parole della Busalacchi: “Ragazzi mi sono ufficialmente rotta le scatole. Scusate lo sfogo. Va bene in taluni casi ho peccato di superficialità ma i vostri continui dubbi non mi hanno aiutato per nulla e nemmeno l'ignorare ciò che vi ho detto per mail... per sms o a voce! Mi esprimo male? Mangio le parole? Non avete fiducia in me? Ditemelo perché almeno evito di impiegare le mie forze così...”. Dunque interviene l'attuale deputata nazionale Azzurra Cancelleri: “Se si cercano informazioni e si scrivono qui non è per sminuire qualcuno o mettere in dubbio il suo operato... Nessuno di noi ha esperienza, era giusto per dare una mano... Smettiamola di pensare che ci facciamo guerra interna. Io non fiaterò più, cià”.

Nelle ore successive diversi attivisti si danno da fare per “portare delle firme”. Il totale sarà di quasi duemila sottoscrizioni. Dalla sede palermitana del M5s entrano ed escono parecchie persone, tra cui l'ex capogruppo grillino alla Camera Riccardo Nuti, come ha rivelato ai magistrati Claudia La Rocca. Lei stessa, dopo il buon esito di quella lunga nottata, scriverà: “Alcuni di noi sono stati in sede fino alle 4 di mattina, io e Clod (Claudia Mannino, Ndr) in particolare abbiamo battuto il record delle 12 ore di fila... ma forse ce l'abbiamo fatta! A questo punto che Dio ce la mandi buona”. La Mannino replicherà: “Festeggiamo tutti insieme?”, poi la chiosa di Giulia Di Vita: “Propongo ubriacatura”.

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