Foto fabio Stefano Alla (via Flickr)

Il meridione che dice No

Redazione
Secondo i sondaggi il No al referendum è in netto vantaggio nelle regioni meridionali. Non è un No specificamente rivolto a questa innovazione istituzionale, ma un atteggiamento negativo sulla prospettiva di uno stato più efficiente e in grado di assumere più rapidamente decisioni vincolanti.

Secondo i sondaggi il No al referendum è in netto vantaggio nelle regioni meridionali. Non è un No specificamente rivolto a questa innovazione istituzionale, ma un atteggiamento negativo sulla prospettiva di uno stato più efficiente e in grado di assumere più rapidamente decisioni vincolanti. E’ lo stesso atteggiamento che ha portato al relativo successo nel sud del referendum contro le trivelle, che anima la rivolta napoletana contro “l’ingerenza” del governo sul recupero dell’area di Bagnoli, e che converge con uno spirito antimoderno e antiproduttivo e segna la disfatta del meridionalismo tradizionale, quello che puntava sull’industrializzazione, sostituito da un meridionalsimo assistenzialista.

 

Va detto che in realtà anche nel primo Dopoguerra alle proposte di infrastrutture e industrie si opponeva una resistenza basata sulla esaltazione dell’autonomia. Mentre da parte della Dc si lavorò su una linea di intervento pubblico, a sinistra resisteva una tendenza a sopravvalutare la questione agraria. Ma alla fine vinse anche lì la posizione di Giuseppe di Vittorio, favorevole alla Cassa de mezzogiorno. Con il passaggio alle regioni dei poteri amministrativi cronicizzarono forme di assitenzialismo anomalo, dall’espansione endemica delle pensioni di invalidità alle assunzioni di massa di forestali, ai lavori sociaimente utili per i disoccupati organizzati, al rigonfiamento della funzione pubblica. Gli accenni a una ripresa del produttivismo non hanno mobilitato speranze e convinzioni popolari, il caso del ponte sullo stretto, osteggiato in base a preferenze minimaliste e territoriali è solo l’esempio più recente di questa tendenza. Che se non sarà corretta porterà a un blocco delle prospettive riformatrici anche a livello nazionale.