La ricercatrice e deputata Ilaria Capua

Il M5s prova a cancellare la gogna riservata alla scienziata Capua. Ma non è possibile

Luciano Capone
Dopo il proscioglimento della virologa, i grillini sostengono di non aver mai chiesto le dimissioni da parlamentare accusata di “traffico di virus”. La deputata Chimienti cancella le accuse da proprio sito, ma restano le tracce e gli atti parlamentari. 

Tutto è bene quel che finisce bene. Certo, Ilaria Capua è stata messa alla gogna, accusata ingiustamente di essere un’untrice, sbattuta in prima pagina come un mostro che specula sui virus e la salute delle persone, la sua reputazione di scienziata è stata infangata, la sua vita privata rovinata e il suo ruolo politico con Scelta civica azzoppato. Ma dopo oltre dieci anni d’indagini e due anni dopo la copertina dell’Espresso è stata prosciolta dalle accuse di corruzione, associazione a delinquere e diffusione di epidemia. E se non l’Espresso, che con Lirio Abbate continua a lavorare a pieno regime con la macchina spargi-intercettazioni, almeno i grillini ora chiedono scusa. Come scrive Paolo Mieli sul Corriere della Sera di oggi, la deputata del M5s “Silvia Chimienti (quella che aveva chiesto le dimissioni immediate) ha telefonato oltreoceano alla Capua per esprimerle il proprio rammarico per la sua presa di posizione di oltre due anni fa”. E invece no, non chiedono scusa, sulla vicenda di Ilaria Capua i grillini continuano a mentire.

 

Con un comunicato ipocrita e falso il gruppo M5s alla Camera scrive: “Ci rallegra la notizia del proscioglimento della deputata e collega e in commissione Cultura Ilaria Capua dall'accusa di essere coinvolta in un presunto traffico illegale di virus. Umanamente non potevamo che sperare che la vicenda si concludesse con un esito positivo”. E ancora: “Al contempo non possiamo condividere alcuni giudizi espressi da Capua nei nostri confronti e rispedire al mittente le accuse che ci sono state rivolte da alcuni suoi colleghi di partito. Quando, nel 2014, la deputata di Scelta civica venne iscritta nel registro degli indagati dalla procura di Roma noi chiedemmo soltanto una cosa: che Capua lasciasse il ruolo di vice presidente della commissione Cultura”, in conclusione nessuna richiesta di dimissioni da deputato, “nessun giustizialismo, attacco violento o ostracismo da parte nostra nei confronti della collega”. L’onorevole Chimienti, la stessa che privatamente avrebbe chiesto scusa alla Capua, pubblicamente ribadisce il concetto: “Né io né i miei colleghi abbiamo mai chiesto le sue dimissioni dalla Camera ma solo dal ruolo di vicepresidente di commissione Cultura”.

 

Si tratta di un’affermazione falsa, perché i grillini hanno chiesto la testa della ricercatrice con una campagna feroce. Proprio la Chimienti, pochi giorni dopo la copertina dell’Espresso che accusava la scienziata, pubblicava un post dal titolo “Ilaria Capua si dimetta!”, con tanto di foto della ricercatrice a cui si chiedeva “nel dubbio” di dimettersi. La grillina Chimienti, che evidentemente ora prova vergogna per quelle parole, ha cancellato il post dal proprio sito (ma è recuperabile qui). 

 



 

Altrettanto falsa è l’affermazione secondo cui il M5s non ha mai chiesto le dimissioni della deputata di Scelta civica. L’ha fatto attraverso Sacro blog e in maniera ufficiale con l’on. Marialucia Lorefice, che alla Camera l’11 aprile 2014 dichiarava: “Ci sembra lecito in questa sede chiedere le dimissioni da vicepresidente dalla Commissione cultura, ma anche da parlamentare della Repubblica italiana, della deputata Ilaria Capua, convinti che in una situazione del genere sia alquanto difficile riuscire a espletare al meglio il ruolo di non poco conto che si trova a ricoprire” perché, aggiungeva la deputata grillina, “qualora venisse confermata la colpevolezza sia della deputata che delle case farmaceutiche che dei funzionari del Ministero, dovreste seriamente riflettere sulle persone alle quali è stato affidato il destino e la guida di questo Paese”. (qui il resoconto stenografico e il video della seduta, a partire dal min 25:30). Nello stesso intervento la parlamentare grillina descriveva la Capua e gli altri accusati come "persone che mettono la propria intelligenza ed il proprio sapere deliberatamente al servizio del male", persone "prive di scrupoli" che agiscono "in nome del Dio denaro". "Secondo quanto riportato da l'Espresso, vi sono coinvolti proprio coloro che dovrebbero garantire la salute di tutti i cittadini – diceva il M5s alla Camera – proprio come nel caso della deputata Capua e del marito, che avrebbe avuto un ruolo di primo piano in questa vicenda".

 

Il M5s e i grillini non hanno chiesto scusa a Ilaria Capua dopo il proscioglimento, stanno semplicemente cercando di falsificare e cancellare le tracce del linciaggio morale cui avevano sottoposto una persona innocente. Negare le proprie azioni e le proprie responsabilità non è chiedere scusa, è l’esatto opposto.

  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali