RITRATTO DI FAMIGLIA CON TEMPESTA

Regia di Hirokazu Kore-eda, con Hiroshi Abe, Yoko Maki, Kirin Kiki, Lily Franky

Mariarosa Mancuso

Siamo al Festival di Cannes nell’anno del Signore 2017, nelle sale italiane arrivano i film di Cannes 2016. Non è una buona notizia, lo sfasamento di dodici mesi cancella anche la poca memoria che gli spettatori potevano avere di questo bel film giapponese. Funziona come il pane del giorno prima: per non buttare via quello raffermo facciamo rinsecchire la pagnotta comprata oggi. Sia detto in generale, non per “Ritratto di famiglia con tempesta”, che però arrivando dal Giappone costruisce le situazioni con calma e non ha attori che fanno da richiamo ai botteghini. Volevamo fare una lista dei titoli raffermi, buttati fuori dai magazzini quando gli spettatori preferiscono la spiaggia, è mancato il coraggio: avremo altre occasioni (intanto a Cannes vediamo la distribuzione italiana comprare titoli dalle scarse prospettive commerciali, da mandare in sala l’estate prossima, il cerchio infernale non si fermerà). Forse dire “lo stesso regista di ‘Father and Son’” aiuta la memoria dei non addetti ai lavori – titolo inglese permettendo: era una favola del figlio scambiato (alla nascita) tra due famiglie. Una benestante, fredda, costruita attorno al figlio unico avviato al successo, l’altra più confusa e calorosa. Nelle famiglia con tempesta abbiamo uno scrittore che dopo un premio non riesce più a scrivere un altro romanzo (un effetto che i premi letterari italiani non sortiscono mai, saranno le differenze culturali). Per campare lavora come detective, scommette sui cavalli, gioca i numeri al lotto, si ostina a cercare un rotolo prezioso che suo padre gli avrebbe lasciato. La mamma vedova ha buttato via tutto, e del resto il genitore era della stessa razza: un mucchietto di ricevute svela che si era impegnato anche la collezione di francobolli del ragazzino. La moglie ha lasciato lo scrittore in crisi, portandosi via il figlio. Il suo nuovo compagno si è dato la pena di leggere il romanzo premiato: “Non una perdita di tempo, ma non ho capito il messaggio”. La nonna parla con le farfalle, anime dei poveri morti. Gli investigatori privati fanno il doppio gioco, mentre la tempesta in arrivo fa sì che tutti si trovino dove non vorrebbero essere.

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