Rovazzi v. Salmo

Stefano Basilico

Tra le polemiche dell’anno nel mondo “rap” non si può citare quella tra Rovazzi e Salmo. Il primo non si definisce né rapper, né cantante, ma scala le classifiche con brani semplici, basi ottime prodotte da Merk & Kremont, una buona dose di simpatia e un’etichetta non irrilevante come Newtopia, ossia Fedez e J-Ax. Salmo al contrario è un rapper olbiese duro e crudo, canta su basi spesso hardcore e si prende giustamente molto sul serio. Ha fondato con altri la Machete Empire Records. Il rapper sardo accusò lo youtuber milanese di avergli copiato la intro del video “Mr Thunder”, per il proprio brano “Tutto molto interessante”. Rovazzi rispose che la scenetta tra produttore che vuole l’innovazione e artista che deve obbedire è in realtà un cliché visto e rivisto. Dai Sum 41, a Marracash (Gran Rap), a “Sgrilla” dei Club Dogo fino ad “Hanno ucciso l’uomo ragno”. Si intromise anche Fedez a difesa di Rovazzi e la questione si chiuse, con Salmo a spiegare che più che con Rovazzi in sé, il problema era con il mondo che rappresentava. Disse di aver scelto “la posizione di quello che rompe il cazzo”, di sguazzare nel rap game, che “tante opinioni = nessuna opinione” e che non esiste pubblicità negativa. Rovazzi ammise candidamente di essere caduto nel tranello del “becero marketing”. Il risultato, studiato a tavolino o meno, fu appunto una risonanza mediatica ulteriore per entrambi.

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