Hotel Pattani

Massimo Morello

Un nuovo attentato nell’estremo sud islamico della Thailandia. Segno di una possibile espansione asiatica dello stato islamico

Pattani vanta la più grande e bella moschea della Thailandia. Ci sono passato durante l’ennesimo viaggio nell’estremo sud del paese, nelle tre province a maggioranza musulmana di Narathiwat, Pattani e Yala, teatro di una guerra tra governo e terroristi, o ribelli, islamici che dal gennaio 2004 ha provocato circa 7000 morti. Come sempre facevo base al CS Pattani Hotel, frequentato da ufficiali dell’esercito, polizia, funzionari del governo. Nel 2008 è stato sventrato da un’autobomba che aveva provocato 2 morti e 14 feriti, ma da allora è uno dei posti meglio protetti della città. E’ stato in quell’albergo che ho incontrato molti dei personaggi del reportage pubblicato dal Foglio nel novembre scorso.

 

Una storia che per me diventa un simbolo del caso, dell’imprevedibilità e, allo stesso tempo, della prevedibilità. Ero al posto giusto nel momento giusto o in quello sbagliato (giornalisticamente parlando) ? A un centinaio di metri da quell’albergo si trova il Big C, un centro commerciale dove ero andato a mangiare e a fare acquisti. E’ stato là che nel pomeriggio di martedì 6 maggio sono esplose due bombe ferendo 61 persone, almeno tre in modo molto grave. E tra loro molti bambini. Il centro, infatti, era affollato da famiglie che facevano spese alla vigilia della riapertura delle scuole dopo un periodo di vacanza.

In termini personali è un esempio di sliding doors, di destino casuale. In una prospettiva più ampia conferma l’escalation del terrorismo islamico nel sud della Thailandia. Secondo fonti governative, l’attacco non si può attribuire a gruppi legati all’Isis, ma al tempo stesso molti analisti locali hanno rilevato una progressiva radicalizzazione dei movimenti indipendentisti. «Molti hanno frequentato scuole islamiche in Indonesia, Pakistan, Arabia Saudita, nei paesi del Medio Oriente e sono tornati indottrinati» ha dichiarato una fonte del Foglio. Secondo l’Internal Security Operations Command Thailandese uno dei gruppi separatisti, il Barisan Revolusi Nasional potrebbe essere collegato alla Jemaah Islamiya indonesiana (vicina ad al-Qaeda).

Sempre più sembra materializzarsi il progetto di estendere i confini di un neo-Califfato oltre il mondo arabo e le conflittuali aree asiatiche appaiono un  terreno ideale. Questa è anche l’ipotesi di un libro in uscita a giorni: “A oriente del Califfo. A est di Raqqa: il progetto dello Stato Islamico per la conquista dei musulmani non arabi” (a cura di Emanuele Giordana con la collaborazione di Lettera 22, edito da Rosenberg & Sellier). Un capitolo del libro “Il Sonno del Buddha” è dedicato proprio a Thailandia e Birmania. Anche quello in buona parte scritto nel giardino del CS Pattani Hotel.

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