Matteo Renzi (foto LaPresse)

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi. Speciale referendum

Cosa è cambiato nelle ultime ore nella campagna per il Sì

Mario Sechi

Niente sondaggi, ok, prima delle urne. Però esistono dei dati che dimostrerebbero (condizionale d'obbligo) come il rush finale potrebbe essere molto più incerto di quanto si creda. Un "List" speciale per orientarsi sul voto di domenica

San Francesco Saverio.

 

Meno due. Come sarà l’Italia il 5 dicembre? Presto lo scopriremo. Facciamo insieme il punto nave in questo numero speciale di List alla vigilia del voto sul referendum. Come sono disposte le pedine sulla scacchiera? Chi vincerà la partita? Per rispondere, come sempre, il titolare di List propone un mix di dati e analisi, un superamento del sondaggio classico che, dopo Brexit e Trump, ha bisogno di essere affiancato da altri strumenti. La contemporaneità è un mondo complesso, il Novecento è stato archiviato dall’elezione di Trump, gli influencer del presente sono tanti e la formazione (e deformazione) del consenso orbita fuori dal sistema old media. Bisogna mettere insieme tanti sassolini luminosi sparsi sul sentiero.

 

Corse di cavalli. Come sapete i sondaggi non possono essere diffusi e dura lex sed lex, ma abbiamo pur sempre un binocolo per osservare le corse clandestine di trotto e galoppo della politica. Su Right Nation, due incalliti frequentatori della sala corse come Andrea Mancia e Simone Bressan stanno leggendo il nastro del telegrafo (sì, siamo in pieno nel set de “La Stangata”) e dopo aver registrato ieri una corsa al fotofinish, oggi ne appare una con il turbo per la scuderia di Assemblage Hétéroclite (il No) che stacca Truie Blessée (il Sì) di 12 punti. Andrà così? Per capire quanto le corse clandestine siano diventate una materia esoterica, il titolare di List ha testato un altro ippodromo autorevole e il risultato stavolta è contrario: Truie Blessèe si lascia indietro Assemblage Hétéroclite di oltre un milione di centimetri e ferma il cronometro della corsa 51.8” contro 48.2”.

 

Avete capito perché servono altri strumenti per leggere lo scenario del voto? Forget it, dimenticate tutto questo (o meglio, prendetelo con grande cautela) e andiamo avanti con il nostro progetto astronomico di ricerca di segnali di vita nell’universo della politica.

 

Le campagne digitali. Qui la cosa si fa decisamente più chiara, raffinata, intelligente, perché il rumore di fondo della rete non è tutta la realtà, ma ne fotografa meglio la complessità e gli esiti possibili. Predata ha aggiornato il suo scenario e conferma il sorpasso online della campagna digitale di Renzi avvenuto qualche giorno fa:

 



 

Cosa significa? Renzi vincerà? No, ma è il segno che la campagna del Sì ha imbroccato una strada diversa rispetto all’inizio, che Renzi ha colmato il gap che lo rendeva perdente, che la partita oggi è aperta, che il differenziale tra il Sì e il No potrebbe essere minimo, che anche questo turno elettorale polarizzato su una semplice scelta tra due campi (Si o No, Leave or Remain, Trump o Clinton) si svolge sotto il segno del cambiamento e della paura e in ogni caso vincerà il change e il tema del caso italiano è chi rappresenta meglio la “rivoluzione” sul piano della comunicazione, del significato. Cosa dice Predata? Che la distanza misurata dai sondaggi tra Sì e No (in media a favore di quest’ultimo) è in realtà minore e il valore del rumore online è significativo e avrà un peso nell’urna. Avranno ragione loro e non i pollster? Vedremo.

 

Cosa dice Goldman Sachs? Ecco l’exit possibile del voto di domani, con tanto di percentuali:

 



 

Riepilogo: vince il Sì, Renzi in sella e voto anticipato al 10 per cento; vince il No, possibilità di un Renzi al comando ridotte al 35 per cento (per List poche o nessuna), probabilità di un governissimo al 45 per cento, elezioni anticipate sempre basse al 20 per cento.

 

Animal Spirits. Che cosa è successo nel frattempo, che fa il mercato? Compra e vende, come sempre. Voltiamoci indietro, per guardare avanti. Ecco cosa è successo in sala trading su debito sovrano Italia e banche:

 



 

Spread del Btp a 10 anni, numero di contratti eseguiti, quotazione dollaro-euro e un focus su un titolo bancario dicono che tutti si sono preparati per ammorbidire il crash landing.

 

London Calling. Giro di fonti, trader da Londra, fonte tripla A. Cosa è successo prima del voto? “Il mercato ha stimato il vantaggio del No nei giorni scorsi, ha venduto in parte Italia e in generale la parte di debito sovrano riferibile alla periferia d’Europa”. Italia, Grecia, Portogallo, Spagna e soci del Club Med? “Sì, il posizionamento ora è chiaro: tutti si sono alleggeriti di Italia e hanno ridotto il rischio”. Situazione dopo il voto? “Asimmetrica: se vince il Sì, è una notizia positiva e nessuno in realtà è pronto a uno scenario simile”. Perché? “In caso di vittoria del Sì si restringe in maniera esponenziale lo spread e si abbassano i rendimenti”. Conseguenza? “Ripartono gli acquisti di titoli Italia (il grosso torna rapidamente sui Btp), ma rimane il tema banche, con il Sì che favorirebbe una soluzione più semplice dei vari dossier aperti, Mps su tutti”. E se vince il No, quello che tutti davano favorito? “Tanti hanno già venduto e potenzialmente l’effetto del No avrebbe un impatto meno forte di quanto si immagini, ma a quel punto diventa importante capire il distacco tra i contendenti. Un punto è un film, quattro, cinque o più punti sono un problema di instabilità maggiore per il quadro politico”. Sintesi? “Se vince il Sì è tutto molto semplice, bisogna comprare Italia”. Se vince il No e arriva un governo tecnico? “Che programma ha? In quel caso serve qualche settimana di studio della situazione, nessuno subito compra Italia, c’è più volatilità, dipende da come si avvita (o scioglie) la crisi”. Il mercato ha fatto il suo lavoro e come diceva Gordon Gekko: “E’ tutta una questione di soldi, il resto è conversazione”.

 

Grillo Parlante. Per la serie “i paradossi della storia”: chi ha espresso il giudizio più prudente, realista, attento allo scenario? Colui che non ti aspetti, Beppe Grillo: “Comunque vada noi andremo avanti lo stesso, siamo già con un piede dall’altra parte, dobbiamo abituarci a perdere”. Perdere? Vai a vedere che Beppe è quello che ha capito tutto? La forza del presagio. Wait and see. Buona domenica.

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