Fondo Gesù

Gabriella Cantafio

Maurizio Fiorino
Gallucci, 216 pp., 16,50 euro

Intraprendere un viaggio esistenziale nei luoghi periferici della propria città d’origine per svelare cosa accade all’ombra dell’agiata vita di provincia. Perseguendo quest’obiettivo, Maurizio Fiorino, giovane fotografo nonché scrittore crotonese, si è soffermato sulle sponde del fiume Esaro ove “i coloni greci avevano fondato il posto più bello dell’antica Magna Grecia”, ha spiato tra i casermoni ingrigiti di una periferia pervasa dall’odore del degrado e, a distanza di due anni dal suo esordio letterario con “Amodio”, ha dato vita a “Fondo Gesù”. Qui si intrecciano casualmente le esistenze di Mario, piccolo criminale in erba, e Angelo, timido adolescente, costretti a crescere velocemente a pane e assenza di genitori distratti da beghe famigliari, alcol e isterismi. Proprio l’avversione nei confronti del mondo degli adulti unisce i due protagonisti che, tra le strade assolate del quartiere degradato, si ritrovano a vagabondare a braccetto con un desiderio implacabile di ribellione.

 

La narrazione adrenalinica scorre sui binari del sesso vissuto come sfogo di una pulsione o atto mercenario, della violenza che malcela una fragilità affettiva, senza mai concedere soste per ristorarsi, procedendo sempre dritto verso il capolinea della perdizione. I due giovani, sempre più convinti che “chi nasce in un posto sbagliato deve andarsene”, intraprendono un viaggio on the road per disfarsi dei bagagli colmi di miseria e fare il pieno di una libertà anarchica tanto agognata, non riuscendo però a riallacciare i fili spezzati del dialogo con famiglia e istituzioni né tantomeno a raggiungere la meta redentrice. Così, con un lessico ruvido e irriverente, Fiorino narra le scorribande di adolescenti cresciuti nel quartiere “Fondo Gesù”, in bilico tra il fondo in cui precipitano quotidianamente e Gesù rappresentato disastrosamente da un suo sciagurato discepolo. Il titolo ossimorico, tratto appunto dalla realtà, rispecchia le contraddizioni insite in “erbacce brutte e velenose cresciute spontaneamente ai bordi delle strade” che tentano l’ascesa arrampicandosi sul muro frastagliato della delinquenza. Ma salendo incontrano discriminazione, droga, prostituzione: ciottoli minacciosi che li fanno cadere rovinosamente. D’altronde “se la radice è avvelenata, l’albero come fa a crescere?” sorge spontaneo chiedersi. Permane, però, la preziosità di un sentimento amicale germogliato spontaneamente. Tra i marciapiedi su cui i protagonisti hanno mosso i primi passi per prendere la rincorsa verso quel mondo che a modo loro avrebbero voluto conquistare. E invece li pesta senza pietà, facendoli appassire.

 

FONDO GESU'
Maurizio Fiorino
Gallucci, 216 pp., 16,50 euro

 

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