Consigli ai nostri Jeremy Pisapia prima di esultare per il voto inglese

Al direttore - La mattina dopo si sa chi governa, più difficile sapere chi sono gli unionisti democratici irlandesi.

Giuseppe De Filippi

   

Le elezioni inglesi sono state sorprendenti per molte ragioni. Nessuno aveva previsto un tracollo così importante della May. Nessuno aveva previsto una rimonta così importante di Corbyn. Il risultato del leader dei Labour è stato sorprendente (anche se i 261 seggi ottenuti sono distanti anni luce dai 418 seggi conquistati da Blair nel 1997, dai 413 seggi conquistati da Blair nel 2001, dai 355 seggi conquistati da Blair nel 2005). Ma come tutte le sinistre anti sistema la sinistra alla Corbyn alla fine ha raggiunto lo stesso risultato delle sinistre alla Podemos e alla Mélenchon: se rinunci a conquistare il centro del tuo paese puoi raccogliere molti voti ma non vincerai mai le elezioni. Prima o poi, in Italia, lo capiranno anche i nostri Jeremy Pisapia.

   

Al direttore - La battaglia (online) delle mujeres en lucha y madres estresadas ha costretto la municipalità madrilena a proibire agli uomini di sedersi sui mezzi pubblici con le gambe larghe (manspreading). Una battaglia di buona educazione e di buon senso e c’è anche la motivazione di genere: gli uomini stanno a gambe larghe per rivendicare gerarchie e territorio. Ah, ecco!

Valerio Gironi

   

Al direttore - Secondo Carl Gustav Jung, in ogni disordine c’è un ordine nascosto. Dal canto suo, José Saramago ha scritto che il caos è solo un ordine non ancora decifrato. Sarà anche vero, ma sospetto che nemmeno un Alan Turing sarebbe capace di decrittare il cafarnao dei partiti sulla legge elettorale.

Michele Magno

  

Al direttore - Caro Cerasa, ho sempre creduto che colui che non è pragmatico riesce a ottenere ben poco se non nulla. Oggi, con l’avvento del terrorismo islamista, il semplice concetto di pragmatico come “ciò che serve a gestire nel presente una situazione in modo da ottenere il miglior risultato possibile” è ancora sufficiente? Mi spiego: qualsiasi politica energetica non può prescindere dal petrolio, cioè dagli stati arabi che finanziano, proteggono, sono il terreno di coltura del terrorismo islamico, la base di partenza dell’espansione del Califfato. E’ pragmatico per vivacchiare oggi lasciare che chi ha come obiettivo sottomettere i nostri nipoti domani possa portare avanti indisturbato la sua strategia?

Si fa tanto parlare dei cattivi vecchi italiani (come me) che rubano la pensione ai giovani (?) eppure si tace sui virtuosi politici che, utilizzando il potere enorme nelle loro mani, vendono l’avvenire esistenziale dei giovani europei per poter, oggi, vivere quieti sui loro scranni. Lascio risposta e commenti a voi opinionisti.

Roberto Bellia

    

Al direttore - Non possiamo accontentarci di elezioni che siano una lotta tra i partiti per la supremazia in Parlamento e quindi nel governo. Servirebbe invece una evoluzione dalla attuale situazione conflittuale tra i partiti , e a volte anche all’interno dello stesso partito , ad una attenuazione delle divergenze sui principali temi che il paese deve affrontare , quali ad esempio : la politica economica da adottare per lo sviluppo e l’occupazione , la politica dell’immigrazione, i rapporti con l’Europa e il ruolo dell’euro. Dato che i politici sono ottusamente fermi sulle loro posizioni, dovrebbero essere le persone culturalmente, scientificamente ed economicamente più preparate a sollecitare e organizzare dei convegni con dibattiti approfonditi, non solo sulle loro belle riviste che purtroppo sono lette da pochi,  coinvolgendo il più possibile partecipanti e media nel confronto delle idee.

Ascanio De Sanctis

   

Al direttore - In riferimento all’articolo pubblicato sul Foglio in data 09/06/2017, a firma David Allegranti dal titolo “Legge elettorale”, il deputato del MoVimento 5 stelle Francesco D’Uva precisa quanto segue: “Quanto riportato dal giornalista è privo di qualsiasi fondamento ed è palesemente falso. In quanto segretario ho dato indicazione di voto come da indicazione del gruppo parlamentare che nella dichiarazione di voto ha espresso parere favorevole”.

MoVimento 5 StelleGruppo parlamentare Camera

Ufficio stampa

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