Beppe Grillo e Luigi Di Maio (foto LaPresse)

E' durato più il garantismo del liberalismo. Risate grilline

Al direttore - E’ durato più il garantismo del liberalismo.
Giuseppe De Filippi

 

“L’establishment ha deciso di fermare l’ingresso del MoVimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo”. Vedrete: nel 2017 il Movimento 5 stelle riuscirà a farci ridere di più di uno spettacolo di Grillo. Adorabili.

 

Al direttore - Già movimento, i pentastellati si stanno trasformando in partito… per Malindi.
Giuliano Cazzola

 

Al direttore - Trent’anni dopo l’articolo che Leonardo Sciascia (1921-1985) vergò sul Corriere della Sera contro i “professionisti dell’Antimafia”, è utile, credo, rileggere un brano della prefazione del libro “A futura memoria” in cui lo scrittore di Racalmuto raccolse i suoi scritti: “Io che, primo nella storia della letteratura italiana, diedi una rappresentazione, non apologetica, del fenomeno mafioso ma, sempre, con la preoccupazione che si finisse con il combatterla con gli stessi metodi con i quali il fascismo l’aveva combattuta (una mafia contro l’altra), scrissi degli articoli in questo senso. Ne venne fuori una furibonda polemica e mi si accusò di indebolire la lotta alla mafia e quasi di favorirne l’esistenza. Il fatto è – aggiungeva Sciascia – che i cretini, e ancora di più i fanatici, sono tanti… Contro l’etica vera, contro il diritto, persino contro la statistica, loro credono che la terribilità delle pene, la repressione, violenta e indiscriminata, l’abolizione dei diritti dei singoli siano gli strumenti migliori per combattere certi tipi di delitti e delle associazioni criminali come mafia, ’ndrangheta e camorra”. Don Leonardo fu attaccato dal giornale del Pci, l’Unità, ma venne difeso dal senatore siciliano, Emanuele Macaluso, e da Giacomo Mancini (1916-2002), che era stato sostenuto da Sciascia, deputato radicale, nel corso della polemica, innescata dai fascisti, contro la presenza dell’ex segretario, garantista, del Psi nella commissione parlamentare di inchiesta sull’assassinio di Aldo Moro (1916-1978). L’ex ministro calabrese definì Sciascia “il mio ideale fratello gemello”. E aggiunse: “Leonardo è un grande personaggio. Ha ragione quando dice: la prima esigenza, per il sud, è il rispetto delle leggi”. E lo è ancora oggi, in un Mezzogiorno, purtroppo, privo di voci autorevoli, credibili, ascoltate, anche a Roma.
Cordiali saluti.
Pietro Mancini

 

Al direttore - Cosa ha fatto precipitare la fiducia degli italiani nella politica? La presidenta della Camera, Laura Boldrini, ha una idea precisa: “Penso – dice la presidenta a Repubblica – che si debba al peggioramento delle condizioni di vita delle persone – urca, che intuizione – che si sono sentite tradite dai propri rappresentanti, non in grado o non concentrati a contrastare questo scivolamento della qualità della vita con politiche adeguate – e questo uno non se lo aspetta… potendo poi contare su leader come la presidenta. La gente – prosegue la lanciatissima leader della nuova sinistra – si è allontanata dalla politica perché questa si è allontanata dalla gente – ma va? – concentrandosi solo sulle questioni interne al ceto politico – meno male che lei non ne fa parte – mentre intorno aumentano esclusione, diseguaglianza e povertà”. Come si può ben vedere una risposta chiara senza se e senza ma, vabbè ha dimenticato di dire che non ci sono più le mezze stagioni, però le cose che contano le ha dette tutte.
Valerio Gironi

 

Al direttore - Se il liberalismo possa avere qualche (limitata) indulgenza per i “vaffa” è questione opinabile. Quel che però sembra adeguatamente riscontrato in Europa e in Italia è che per quasi tre secoli il liberalismo abbia cercato di essere soprattutto una alternativa ad ogni piattaforma Rousseau. Sicché, un minimo di rispetto, se non per la memoria di Gianroberto Casaleggio, per quella di Jean-Jacques Rousseau andrebbe mantenuto comunque. Anche e forse soprattutto da parte di Guy Verhofstadt.
Luigi Compagna

 

Al direttore - Ecco la solita confusione politica italiana con la fine delle cosiddette ideologie: adesso Salvini invita i seguaci di Grillo che non condividono la scelta liberale di saltare verso la Lega.
Giovanni Attinà

Di più su questi argomenti: