Comici seri

Mariarosa Mancuso
Ne sappiamo poco, ma non dovremmo perderci la serie di Louis C. K. e Brooks in arrivo

    Dal paese dove la comicità viene considerata cosa preziosa e i comici son considerati seri lavoratori dello spettacolo (no, non è l’Italia) arriva una notizia ghiotta, da contare i giorni che mancano alla messa in onda. Louis C. K. – le iniziali stanno in luogo del cognome vero, che suona “Szekely” – e Albert Brooks faranno insieme il pilot di una serie commissionata dalla FX. E’ la televisione via cavo che trasmette “Louie”: le tribolazioni di un comico, nonché padre di due figlie, che nessuno invita mai alle feste dei genitori. Quando riesce a imbucarsi, con una sveltina ben assestata anticipa il parto di una bionda che si trova lì in quanto madre surrogata, per conto delle lesbiche padrone di casa. Basta per farsi un’idea delle scelleratezze? Possiamo aggiungere che il parto d’urgenza avviene al Bellevue, il più antico ospedale pubblico di New York, non nella clinica già prenotata che garantiva la piscinetta ayurvedica.

     

    All’altra metà della coppia, Albert Brooks, dobbiamo un film intitolato “Looking for Comedy in the Muslim World”. Non trovò granché, in materia, ma erano dieci anni fa, e si poteva almeno porre la domanda e curiosare. Perfino immaginare che la missione fosse condotta per conto del governo americani, che così intendeva studiare l’avversario. Gli dobbiamo anche “Mother” (con Debbie Reynolds) e “La dea del successo” (con Sharon Stone): uno saccheggia il ricco repertorio sulle mamme ebraiche, l’altro il cumulo di sciocchezze che si dicono sull’ispirazione.

     

    Insieme faranno il pilot di una serie animata che li vedrà produttori, sceneggiatori, e doppiatori. Non è trapelato neppure un titolo. Solo Vulture suggerisce che molto probabilmente saranno due attori di mezza età con le loro paturnie, in disegni o pupazzetti. Già basta per lavorare di fantasia, immaginando l’incastro tra la classica comicità di Albert Brooks e gli affondi di Louis C. K., campione della commedia contemporanea che fa cadere dalla sedia, o stringe il cuore di malinconia (anche nello stesso sketch: guardatelo quando la direttrice del negozio gli nega le pentole alla moda, facendogli capire che sono per tipi più fighi di lui).

     

    Non è il primo lavoro che i due fanno insieme: la prossima estate saranno tra i doppiatori “The Secret Life of Pets”: quel che i gatti e i cani e i pappagallini combinano quando usciamo di casa (pernacchie e sospiri di sollievo, per cominciare, poi il barboncino toglie la musica di Mozart messa dal padrone perché si intona ai riccioletti e si scatena con la techno). In solitario, Louis C. K. mette a frutto l’intervallo tra la quinta e la sesta stagione della sua serie “Louie”, lavorando come produttore per i colleghi (fatto raro anche in un paese che considera la comicità un bene comune, e non pensa che i produttori siano cretini incapaci).
    Louis C. K. ha lavorato dietro le quinte della serie con Zach Galifianakis intitolata “Baskets”, in onda dal prossimo 21 gennaio su FX. Altro comico da considerarsi una benedizione, se non lo avete mai visto pensatelo come la controparte americana di Maurizio Milani (nella serie ha la fissa di fare il clown, all’apposita scuola lo hanno bocciato). Sempre come produttore esecutivo sta lavorando a “One Mississippi” con Tig Notaro, la comica che osò cominciare un suo spettacolo dicendo, nel tono del normale “buonasera”, “I have cancer” (andrà su Amazon, come la serie a cui sta lavorando Woody Allen). Nel tempo libero, lavorando da solo, Louis C. K. è riuscito a fare quattro volte il tutto esaurito al Madison Square Garden.