Harvey Weinstein. Foto LaPresse/PA

Fortissimamente pecca

Umberto Silva

Il legionario che va dai figli, la sorella di Kim, Weinstein. Scandali che spesso non sono tali

Un nuovo scandalo colpisce la chiesa; ma davvero la colpisce, davvero è uno scandalo, o scandaloso è considerarlo tale? La chiesa è colpita o è colpevole? Colpe trascinate nei secoli o un eterno golpe post Christum? Partiamo da padre Degollado Macial, Marcel, Macel o quello che era e che ancora è e sarà per alcuni. Piaceva a tanti, il delirante briccone, in certi luoghi e memorie ancora piace. Decenni orsono il potente Degollado violentò minorenni e fanciulle in lungo e in largo; Degollado era il capo dei Legionari di Cristo ma chissà se a Gesù piace quel nome, anche Satana sa farsi Legione. Degollado fu uno di quelli che peccavano fortissimamente e fortissimamente chiedevano a Dio di perdonarli; non oso pensare alle confessioni di quel prete, le cui opere ancora vengono lette in certi luoghi, un bordello senza fine di uno sciagurato che voleva a tutti i costi l’inferno e il paradiso insieme, e solo quell’unione portata al marcio gli dava felicità… e infelicità; lo calmavano, vale a dire eccitavano, e così all’infinito. Morto Degollado – che era riuscito a disgustare Papa Ratzinger – di nuovo si parla dei Legionari. Padre Oscar Turrion è stato invitato a non unirsi con una donna cui ha dato due bambini, belli e santi come tutti i bambini, certo più di tanti cardinali. Turrion santamente ha scelto l’amore per i bambini e le donne, biasimarlo sarebbe davvero scandaloso, sorridere a Turrion e ai suoi cari, questo sì che è bello. Vade retro Satana, viva l’amore dei bimbi e delle donne, benedictus Fructus ventris.

   

Altro bordello, stavolta nei cieli di Hollywood: Harvey Weinstein, il più grande produttore di Hollywood cacciato dagli studios. E’ colpevole di reato? Il giudice dirà. Peggio di Robert Redford nel film “Proposta indecente”? Certo Harvey è brutto come il peccato, ma, si sa, il peccato più è brutto più attrae, il peccatore innanzitutto e qualche volta persino la vittima. Che fare? Subito un gran bel film per quell’arrapato di Harvey, lui a fare schifo e le ragazze a punirlo in scena, a fargli pagare tutto il film, a prenderlo a calci e a tutto quello che capita, riconoscendo alfine che quel mostro ormai più morto che vivo, quella faccia orrenda fin da subito e ora sanguinante, beh, tocca ammetterlo, è la faccia più potentemente faccia di tutto l’attuale cinema americano.

   

Un’altra faccia che prima o poi decollerà: la sorella di Kim Jong-un si chiama Kim Kardashian, una bomba, anzi no si chiama Kim Yo-jong, una minuta signorina che speriamo incestuosa col fratello ciccione, copia splendida che sicuramente ricorda a tutti noi i due amanti di Robert Musil nell’Uomo senza qualità. Di Agathe parlo, della sorella gemella dalla quale Ulrich è stato separato fin dalla più tenera infanzia e finalmente si ritrovano, perdutamente. Non a caso, come Musil muore nel 1942 in Svizzera, decenni più tardi i Kim sempre in Svizzera sono nati: entrambi gli incestuosi fratelli sono stati psichicamente allevati in quei lochi da guardie anch’esse svizzere, allora si capisce l’odio antivaticano e il famoso orologio a cucù. Intanto Yo o chi per lei è entrata nel celebre Politburo dal quale, sappiamo, pochi uscirono vivi con gli stessi connotati. Tuttavia ho estrema fiducia nelle sorelle e nelle mogli che tagliano le teste di fratelli e patri e mariti dopo averle a lungo odiosamente assaporate, succose storie orientali occidentali; prima o poi, con razzo americano o nordcoreano o cinese, la cara ragazza si lancerà addosso a questo o a quello scomparendo tra le nubi. Avendo nel frattempo intravisto le sue minutissime gambe vorrei poterle accarezzare prima che partano; vedo Kim Jong estasiato, prima di gettarmi tra i suoi mille cani.

   

Intanto re Felipe ha fatto bene a bastonare certa gente, tutta la Spagna è con lui, anche le ragazze italiane, che cazzo si va a fare lì, la movida dei quattro gatti, con quel frignone di Piquet che lascia la moglie o viceversa; il viceversa è sempre blasfemo, diceva padre Degollado pienamente consapevole.

   

Intanto Roma brucia, pardon, Mosca brucia, come al tempo dello Zar e Napoleone, viva Berlusconi, viva Putin, viva la Rataykowski e la Bella Hadid, ma lei Silva si calmi, lei sta degollando.

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