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L'amato rifiuto

Umberto Silva

Uccidere una donna è uccidere un uomo, è uccidere Dio, è uccidere se stessi. Aspetta ancora

Uccidere una donna che ti ama, perché ti ama, sempre le donne amano, è uccidere l’amore che porti in te, lo porti sul petto, per mostrarlo agli amici, sul letto, su una gioia spesso ridondante, per poi precipitarlo all’inferno, secondo un piano a lungo preparato, a lungo voluto, sicché potessi tu godere del piacere di Satana. Quante donne sono uccise oggi come ieri, una furia di spazzare il bene, di buttarle in quella spazzatura in cui tante volte sono costrette a esistere; e tu, genitore, attento, spazza lontano da lei i sozzoni, coloro che vogliono spargere le dolci carni ovunque, e calpestarle, e bruciarle, spacciando il fuoco dell’inferno per vero amore. Ucciderle, che miseria orrenda, quanto poco intelletto; se una donna più non ti ama, amala tu, di più, sicché lei possa apprezzarti; se tu non l’ami più, chiediti perché; se ama un altro lascia che lo ami e interrogati perché lo ama, chiedilo a lei, chiedilo a Dio, al mondo tutto, alla tempesta, chiedilo a tutti coloro che incontri, a chi tace e ascolta cosa dice, chiedilo, chiedilo finché un giorno lei che è un’altra ti guarderà negli occhi. Estasiata da questo tuo chiedere ovunque sentirà l’amore per te, l’hai cercata per tanto tempo e ora l’hai davanti, non dirle ti amo, lo dicono i tuoi occhi insieme a quelli di lei, lo dici tu, hai camminato tanto tantissimo, e lei ridendo ti dirà che ti ha atteso, e tu l’amerai ancora di più per questa sua fermezza, lei che non ha ammazzato nessuno e nessuno ammazzerà.

 

Se lei non ti ama sii paziente, mostra la bellezza della tua parola, e se non la ami più e nemmeno lei ti ama più, allora camminate solitari per le strade stranamente unendovi e dividendovi con un gioco che fa girare il capo a destra e a sinistra, a sinistra e a destra. Onegin, dove andrà dopo che Tatiana non lo ama più amandolo troppo e lui innamorato dopo averla respinta? Dick di Fitzgerald, abbandonato dalla bella Nicole e dalla bella Rosemary! Tu che eri così voluto, tu che volevi il volere e la bellezza lo garantiva e l’amore delle donne, finisci in un posticino di un’America lontana abbandonato nel nulla e che nessuno sa e nessuno sa che cosa sei lì a fare e tu lo sai che tutti ti hanno abbandonato, lì, alle soglia del nulla, e con chi sei, lì, non lo sappiamo e forse nemmeno tu lo sai, sei lì, e fumi una Turmac, guardi il sole e le stelle senza più contarle, sei lì, sereno o no non importa, sei quel che sei ma nemmeno, sei un non-sei o chissà che altro, sei un uomo che un tempo aveva amato le donne, tante donne e ora ancora, non sai più chi ma un po’ sì, lo sai, te lo ricordano le stelle, anche se hanno un mucchio di pazienti da guarire, e alla fine sei stanco ma ti piace, e se in quel paesino c’è la ragazza che ti guarda camminerete insieme…

 

Uccidere una donna è uccidere un uomo, è uccidere Dio, è uccidere se stessi e l’altro, è uccidere la gioia e la morte, è uccidersi… senza riuscirci. Se lei ti ferisce, ringrazia e bevi quel sangue che ora ha un senso e glielo offri; passate per i campi e ti stendi accanto a un libro di magnolie e lo guardi sgorgare lentamente, molto di più di quel che credevi, molto più dolorosamente, piacevolmente. Lei ti ama ancora di più, ma tu no: bello essere amati e non amarla più, bello tutto, così facendo tutto si ama, i fiori, i desideri e soprattutto lei, che più non amandoti sempre più da te è amata e di te sapientemente innamorata finché la sapienza viene da baciata da Giove. Quando immobile ti sarà la testa, il collo, le braccia, il corpo tutto, quando lei arroventerà i tuoi denti con il suo sorriso. Ecco qua, scritto in cinque minuti, i migliori, quelli in cui l’amore per l’una diventa amore per l’altra e per te e per tutti, anche per lei, che un melograno ti chiede.

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