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Aumentano i migranti sulla nuova rotta tunisina

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Economist, Wall Street Journal. Pais, Spiegel, Times

Cresce il fronte di chi non vuole un secondo mandato per l’attuale governatore di Bankitalia

 

New York, 19 ott - (Agenzia Nova) - Aumentano le pressioni politiche in Italia affinché si neghi un secondo mandato al governatore della Banca centrale Ignazio Visco. Lo riferisce il quotidiano statunitense “Wall Street Journal”, precisando che il mandato di Visco scade questo mese e che sua presidenza è stata criticata per la gestione delle crisi bancarie degli ultimi anni. Il governo italiano può esprimere il nome di un candidato, ma è il presidente della Repubblica, Sergio Matterella, che prende la decisione finale consultandosi con i vertici della banca. Al momento il governo non ha confermato di voler ricandidare Visco.

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Come i due referendum locali potrebbero influenzare il futuro dell'Italia

 

Londra, 19 ott - (Agenzia Nova) - La Spagna non è il solo paese europeo alle prese con le spinte centrifughe di una sua regione: così il settimanale britannico "The Economist" apre l'articolo che presenta i due referendum per una maggiore autonomia che i cittadini di due Regioni italiane, la Lombardia e il Veneto, sono chiamati a votare domenica prossima 22 Ottobre; la situazione, sostiene il giornale, è molto meno tesa che in Catalogna ma i due referendum possono avere vaste conseguenze sulla politica nazionale dell'Italia. Benché i due referendum siano soltanto consultivi, il loro risultato aprirà un ampio dibattito in Italia sulla distribuzione geografica delle risorse statali e in particolare sulle competenze locali in materia di tasse e di gestione dei flussi migratori. Al centro delle due iniziative c'è il partito della Lega Nord, che ha abbandonato il sogno di una secessione ma mantiene vivo lo spirito federaliste delle regioni settentrionali del paese: il problema è che i due referendum, ideati dai governatori leghisti della Lombardia, Roberto Maroni, e del Veneto, Luca Zaia, sono in contrasto con la linea politica più "nazionale" scelta negli ultimi anni dal segretario della Lega nord, Matteo Salvini. Quale che sia il risultato del voto di domenica prossima, alle elezioni politiche del marzo 2018 il leader leghista avrà qualche difficoltà a presentarsi davanti agli elettori soprattutto delle regioni meridionali come portatore di una proposta valida per tutto il paese: e una netta vittoria della proposta autonomista in Veneto potrebbe poi persino lanciare il governatore Zaia come un possibile avversario interno in grado ci contendere a Salvini la leadership del movimento. Chi avrebbe mai detto, conclude "The Economist", che i referendum possano essere così divisivi?

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Aumentano i migranti sulla nuova rotta dalla Tunisia

 

Londra, 19 ott - (Agenzia Nova) - Dopo la sostanziale chiusura della rotta migratoria tra la Libia e l'Italia, i trafficanti di uomini sembrano aver aperto una nuova rotta dalla Tunisia: nello scorso mese di settembre circa 1.400 migranti sono sbarcati in Sicilia provenienti dalle coste tunisine, un numero superiore ai 1.200 migranti che hanno attraversato il Mediterraneo lungo questa rotta nell'intero 2016 e anche ai 1.350 registrati nei precedenti otto mesi di quest'anno; lo riferisce il quotidiano britannico "The Times" riportando i dati diffusi dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni, un'agenzia delle Nazioni Unite.

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Renzi, Berlusconi e il ritorno del patto del Nazareno

 

Madrid, 19 ott - (Agenzia Nova) - Gli italiani andranno a votare nei primi mesi del 2018 con una nuova legge elettorale che favorisce le coalizioni tra i partiti, sbarrando di fatto la strada al Movimento cinque stelle (M5s) di Beppe Grillo e Luigi di Maio. Secondo il quotidiano spagnolo “El Pais”, l'Italia assisterà molto probabilmente al ritorno del “Patto del Nazareno”, l’accordo stretto tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi nel gennaio del 2014 con l'obiettivo di dare stabilità all'azione di governo.

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Italia: la più grande evasione fiscale d’Europa

 

Amburgo, 19 ott - (Agenzia Nova) - Secondo un’inchiesta pubblicata di recente dalla commissione governativa sull’economia lo Stato italiano perde oltre 100 miliardi di euro all’anno di imposte non versate, e i vari governi che si sono succeduti non sono stati in grado di invertire sensibilmente questa tendenza. “Non ho bisogno della ricevuta” è la frase tipica dal dentista, scrive lo "Spiegel", e il prezzo si abbassa magicamente da 2.200 a 1.800 euro. Stessa cosa per avvocati, muratori, idraulici, veterinari, meccanici o ristoratori. Il pagamento in contanti, senza ricevuta è quasi la regola per l’economia italiana. Senza questo buco il Pil italiano sarebbe più elevato del 20 per cento secondo le stime. Nel 2014 sono stati più di 111 miliardi di euro quelli andati persi. Con tale cifra potrebbe essere finanziato l’intero sistema sanitario del Paese o mettere in sicurezza il territorio per i terremoti o per le alluvioni. Le imprese evadono mediamente il 34 per cento, mentre i lavoratori autonomi arriverebbero anche al 60. Si tratta di un imponibile di 30 miliardi di euro. Nel 2014 l’Iva evasa è stata di oltre i 40 miliardi di euro, un quarto di quella totale dei 28 Paesi dell’Unione, come ha sottolineato la Commissione europea. E' vero però, scrive il settimanale tedesco, che la pressione fiscale è elevatissima. Spesso, inoltre, è anche lo Stato che non paga i privati, mandandoli in bancarotta perché nel frattempo devono pagare le tasse sui servizi resi.

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