Nuovi sgravi fiscali per le assunzioni dei giovani?

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di New York Times, Pais, Spiegel, Financial Times...

Padoan, gli incentivi per le assunzioni dei giovani andrebbero prorogate

New York, 27 lug 08:37 - (Agenzia Nova) - La misura temporanea che prevede incentivi fiscali per le assunzioni di giovani dipendenti, parte della riforma del lavoro varata nel 2015 dal governo italiano di Matteo Renzi, andrebbe estesa. Lo ha dichiarato il ministro italiano delle Finanze, Pier Carlo Padoan, aggiungendo che l'attuale governo sta valutando l'inclusione degli sgravi fiscali nel bilancio per l'anno fiscale 2018. "I tagli selettivi per i giovani sono uno strumento importante, queste misure dovrebbero divenire permanenti", ha spiegato Padoan mercoledì, nel corso di una conferenza stampa a Roma. L'Italia sconta uno dei tassi di disoccupazione giovanile più elevati in Europa, del 37 per cento nel mese di maggio.

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Migranti: la Libia chiede aiuto all'Italia, Roma "inizia a respirare"

Madrid, 27 lug 08:37 - (Agenzia Nova) - La Libia chiede all'Italia l'invio di navi militari per aiutarla a condurre la lotta contro i trafficanti di esseri umani. La proposta è allo studio ma Roma la "vede molto di buon occhio", assicura il quotidiano spagnolo "El Pais", mettendo insieme gli ultimi fatti relativi all'emergenza che da mesi impegna il nostro paese. "Questa settimana l'Italia inizia a respirare con le nuove possibilità che si sono aperte per alleviare la pressione migratoria che deve sopportare", riassume la testata evocando l'impegno del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ad attivare fino a cento milioni di euro per attivare le risposte necessarie alla gestione della crisi e a gestire con il Bangladesh un accordo che permetta di accelerare le pratiche di rimpatrio.

Leggi l’articolo del Pais

UniCredit: 400 mila conti nel mirino degli hacker

Parigi, 27 lug 08:37 - (Agenzia Nova) - La banca italiana UniCredit ieri mercoledì 26 luglio ha annunciato che i conti correnti di 400 mila clienti in Italia sono stati attaccati da hacker, ma che i dati rubati non permettono di effettuare transazioni fraudolente: la banca ha precisato che l'intrusione è avvenuta in due tappe, la prima verificatasi nel settembre-ottobre 2016 e la seconda tra lo scorso giugno e l'inizio di luglio.

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Usa: restituita all'Italia una statua rimasta chiusa per anni in un armadio

Washington, 27 lug 08:37 - (Agenzia Nova) - Una statua trafugata decenni fa dalla Chiesa di Montauro, in Italia, verrà presto restituita all'Italia, dopo che i loro attuali proprietari - una famiglia di Filadelfia, negli Usa, che per anni l'ha conservata all'interno di un armadio - è riuscita a ricostruirne l'origine. La statua raffigura quasi a grandezza naturale San Pantaleone, e sarebbe giunta negli Usa nel 1946, trasportata a Boston da alcuni parrocchiani per una processione e lì abbandonata.

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PANORAMA INTRENAZIONALE


 

Migrazioni, ministro lussemburghese Asselborn: “Non si può chiudere il Mediterraneo”

Amburgo, 27 lug 08:37 - (Agenzia Nova) - In un’intervista rilasciata a “Der Spiegel”, il ministro degli Esteri lussemburghese Jean Asselborn ha criticato la politica dei rifugiati nella Ue. In merito alle affermazioni del segretario e candidato cancelliere del Partito socialdemocratico tedesco (Spd) Martin Schulz, Asselborn ha detto che quello dei rifugiati “è un problema urgente da affrontare. C’è bisogno di una politica europea comune al riguardo, esattamente l’opposto di quanto sta accadendo”. In particolare, il ministro ha criticato l’atteggiamento dell'Ungheria e quello del ministro degli Esteri austriaco. Secondo il politico lussemburghese non c’è più molto tempo per mettere in atto una politica comune. Non è comprensibile l’atteggiamento dell’Austria, sostiene Asselborn, secondo cui "non si può chiudere il Mediterraneo come fosse una pista da sci”. La situazione libica è particolarmente grave. E' necessario, secondo il Lussemburghese, che le Nazioni Unite e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Unhcr) migliorino la condizione dei migranti che si trovano nei campi del Paese nordafricano. Ma ciò richiede denaro e personale, e occorre rendere chiaro ai migranti a quali pericoli vanno incontro nella rotta del Mediterraneo. “Quello che sta avvenendo in Italia non è un problema italiano, ma europeo. Altri Paesi dell’Unione devono essere presenti con denaro e logistica. Noi europei dobbiamo aiutare gli italiani nello screening dei richiedenti asilo, stabilendo celermente chi ha diritto e chi no all’ospitalità. Quanti ricadono sotto la convenzione di Ginevra sui rifugiati devono poi essere ridistribuiti in tutta Europa. Gli altri devono essere rimandati a casa loro”, ha chiarito il ministro lussemburghese. Secondo Asselborn occorre istituire una giurisdizione europea per la procedura di riconoscimento e smistamento, non lasciando il compito solo ai paesi alle frontiere esterne dell’Unione. La Corte europea, aggiunge il ministro, dovrebbe agire concretamente contro i Paesi che rifiutano di accettare la loro quota di migranti, facendo pagare loro 250 mila euro di sanzione per ogni persona rifiutata. Se così fosse, sottolinea il settimanale tedesco, la Polonia dovrebbe in tal caso pagare un miliardo e mezzo di euro.

Leggi l’articolo dello Spiegel

Migrazioni, ministero Interno tedesco: “In Germania tanti immigrati quanti in Italia” quest’anno

Berlino, 27 lug 08:37 - (Agenzia Nova) - Il numero dei migranti e dei richiedenti asilo giunti in Germania dall'inizio dell'anno è pari a quello dell'Italia. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero dell’Interno tedesco, secondo cui rispetto ai numeri registrati al culmine della crisi dei rifugiati in Germania, nel 2015, “quello che sta accadendo in Italia, comunque, è molto inferiore". "Non si tratta di banalizzare, ma di dipingere un quadro più realistico della situazione”, ha puntualizzato il funzionario del ministero. Dall'inizio dell'anno più di 93.300 migranti sono sbarcati nei porti italiani.

Leggi l’articolo dell’Handelsblatt

Doppio colpo dell’Ue contro Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca sulle quote di rifugiati

Londra, 27 lug 08:37 - (Agenzia Nova) - La Commissione europea, riferisce il “Financial Times”, è pronta alla battaglia legale per obbligare la Polonia, l’Ungheria e la Repubblica Ceca ad accogliere le quote di rifugiati previste dal piano di ricollocazioni. Il commissario per le Migrazioni, Dimitris Avramopoulos, si è rammaricato per la condotta non solidale dei tre Stati membri e ha detto che le loro risposte non giustificano il rifiuto. Bruxelles, pertanto, andrà avanti con le procedure di infrazione. La Corte di giustizia ha dato parere favorevole al provvedimento sulle ricollocazioni, respingendo i ricorsi di Ungheria e Slovacchia. La stessa Cgue , riporta “The Telegraph”, giudicando i casi di due donne afgane e di un uomo siriano entrati nell’Ue attraverso la Croazia, ha confermato la validità del Regolamento di Dublino sulla competenza del paese di primo approdo nella gestione delle richieste di asilo.

Leggi l’articolo del Financial Times

Bce, cinque anni dopo “a qualunque costo”

Berlino, 27 lug 08:37 - (Agenzia Nova) - Sono passati esattamente 5 anni da quando il presidente della Banca Centrale Europea (Bce), Mario Draghi, affermò davanti ad un gruppo di investitori a Londra il suo ormai noto impegno per la difesa della moneta unica europea "a qualunque costo”. L'effetto di quel pronunciamento così forte furono immediate; la convinzione diffusa che anche l’Italia potesse essere in grossi guai e che l’Unione monetaria si sarebbe potuta disintegrare si sopirono più o meno istantaneamente. Il tasso d’interesse tra i titoli di Stato italiani e spagnoli rispetto a quelli tedeschi scese immediatamente e i mercati si calmarono. Tre semplici parole ("Whatever it takes") bastarono, senza contemporanee azioni concrete, a cambiare le cose. Da allora, scrive la "Frankfurter Allgemeine Zeitung", il quadro finanziario ed economico dell'eurozona si è stabilizzato, grazie anche al programma di quantitative easing intrapreso dall'eurotower. Molti attori economici in Germania erano contrari alla decisione e si erano rivolti alla Corte costituzionale di Karlsruhe perché ritenevano il procedimento illegale. Fra quanti contestarono la politica monetaria espansiva di Draghi figurano il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, e il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schaeuble. Si ricorse anche alla Corte suprema europea. In Germania a rimetterci è stato soprattutto il comparto assicurativo e i suoi clienti, oltre che i piccoli risparmiatori. Ora la prospettiva è il graduale ritorno alla normalità, con un aumento progressivo dei tassi d’interesse. La situazione appare senz'altro più stabile e confortante rispetto a cinque anni fa.

Leggi l’articolo del Frankfurter Allgemeine Zeitung

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