Matteo Renzi (foto LaPresse)

Renzi pensa al ritorno alle urne in contemporanea con la Germania

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Pais, Financial Times, Times, Spiegel, New York Times

L'omeopatia non cura l'otite, Italia scioccata per la morte di un bambino

 

Madrid, 29 mag - (Agenzia Nova) - La storia di Francesco, il bambino di sette anni morto per le complicanze di un'otite trattata con rimedi omeopatici, trova molte citazioni nelle testate spagnole. Ricostruendo la notizia sulla base delle informazioni rese dal "Corriere della Sera", i media parlano di un paese "commosso" e affondato nel dibattito sulla necessità o meno di una cultura medica appropriata.

Continua a leggere l'articolo del Pais

 


 

L'ex premier Renzi ventila il ritorno alle urne in contemporanea con la Germania

 

New York, 29 mag - (Agenzia Nova) - L'ex presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, ha dichiarato che l'Italia potrebbe tornare anticipatamente alle urne più o meno in contemporanea con la Germania, aggiungendo che ciò avrebbe senso "da un punto di vista europeo". Le elezioni politiche tedesche si terranno il prossimo 24 settembre; l'Italia dovrebbe andare alle urne a maggio del 2018, ma il consenso parlamentare su una nuova legge elettorale, ispirata proprio a quella tedesca, potrebbe convincere il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a sciogliere anticipatamente le Camere. Intervistato da "Il Messaggero", Renzi ha detto che il Partito democratico non chiederà le elezioni anticipate, "ma non ne ha nemmeno paura".

Continua a leggere l'articolo del New York Times

 


 

L’Italia abolisce le monete da 1 e 2 centesimi

 

Amburgo, 29 mag - (Agenzia Nova) - In Italia dal 1° gennaio 2018 saranno abolite le monete da 1 e 2 centesimi di euro. I prezzi dei beni e dei servizi saranno arrotondati alla quantità dei 5 centesimi più vicina, come riporta l’agenzia stampa “Ansa”. La proposta era stata avanzata dal partito dell’ex premier Matteo Renzi, il Pd, perché le piccole monete hanno un costo di produzione troppo elevato rispetto al valore nominale. La decisione andrà comunicata alla Bce entro un mese dalla sua entrata in vigore. Anche in altri Paesi, fra cui la Germania, si è a lungo parlato di questo tipo di proposta, ma i sondaggi effettuati in quel paese rilevano che l'opinione pubblica è contraria.

 

Continua a leggere l'articolo dello Spiegel

 


 

ArcelorMittal guida la corsa all'acquisizione dell'acciaieria Ilva

 

Londra, 29 mag - (Agenzia Nova) - Il consorzio guidato da ArcelorMittal, riferisce il "Financial Times", è il favorito nella corsa per l'acquisizione dello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, il più grande d'Europa. I tre commissari straordinari, nominati dal governo, l'hanno scelto come offerente preferito, ritenendolo più idoneo del consorzio concorrente guidato da Jsw Steel. La decisione finale spetta al ministero dello Sviluppo economico; sarebbe inconsueto rifiutare la soluzione raccomandata dall'amministrazione commissariata.

Continua a leggere l'articolo del Financial Times

 


 

Laura Biagiotti

 

Londra, 29 mag - (Agenzia Nova) - Il quotidiano britannico "The Times" ricorda la stilista Laura Biagiotti, morta venerdì all'età di 73 anni. La "regina del cachemire" apparteneva alla prima generazione di superstar italiane della moda internazionale, una delle poche donne. Fu la prima a portare le sue sfilate in Cina e al Cremlino, in Russia.

Continua a leggere l'articolo del Times

 


 

Panorama internazionale

 


 

Francia-Russia, primo incontro tra Macron e Putin al castello di Versailles

 

Parigi, 29 mag - (Agenzia Nova) - Il presidente della Russia, Vladimir Putin, è atteso in Francia oggi lunedì 29 maggio per un faccia-a-faccia con il nuovo presidente francese, Emmanuel Macron, che in agenda avrà principalmente i conflitti in Siria ed in Ucraina: lo riferisce il quotidiano "Le Figaro", precisando che dopo l'incontro nel castello di Versailles i due capi di Stato pranzeranno insieme contornati dalle rispettive delegazioni prima di recarsi a vedere la spettacolare esposizione organizzata al Grand Trianon e dedicata alla visita effettuata in Francia esattamente 300 anni fa dallo zar Pietro il Grande. Il Cremlino, scrive il "Figaro", ha voluto sottolineare come la visita di Putin avvenga "su invito" del nuovo inquilino dell'Eliseo, dopo che nello scorso mese di ottobre il presidente russo era stato spinto ad annullare un viaggio in programma a Parigi a causa dell'atteggiamento polemico del predecessore di Macron, il socialista Francois Hollande. Questa versione, scrive il "Figaro", è stata confermata da fonti del governo francese secondo cui Macron intende presentarsi come il promotore del rilancio del dialogo franco-russo dopo il lungo periodo di rapporti tesi nel quinquennato di Hollande a causa dell'intervento militare della Russia in Siria e dell'incondizionato sostegno offerto dal Cremlino al regime del presidente siriano Bashar al Assad; secondo altre fonti diplomatiche francesi citate dal "Figaro", sarebbe invece stato Putin a sollecitare l'incontro: a riprova, il primo ad annunciare l'evento è stato il quotidiano "Kommersant", lunedì scorso 22 maggio. Non si tratta di un dettaglio anodino: i media ed i politici russi non hanno risparmiato le critiche a Macron durante tutta la sua campagna presidenziale ed anche nelle prime due settimane dopo la sua vittoria elettorale: un membro della Duma (il Parlamento russo, ndr), ricorda il giornale francese, si era persino spinto a definire Macron come "l'Anticristo". Il tono poi però è cambiato: Putin sembra aver metabolizzato la disfatta di Marine Le Pen, con cui aveva intrattenuto rapporti assai stretti, e secondo il "Figaro" punta ora su Macron per uscire da quell'isolamento internazionale confermato dal G7 di Taormina che ha confermato le sanzioni dell'Occidente alla Russia per il suo ruolo nel conflitto in Ucraina.

Continua a leggere l'articolo del Figaro

 


 

I due "volti" negoziali del presidente Usa Trump

 

New York, 29 mag - (Agenzia Nova) - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha esibito in occasione del suo debutto ufficiale sulla scena globale due stili negoziali drammaticamente differenti tra loro. Lo sottolineano diversi quotidiani Usa, all'indomani del rientro di Trump dal viaggio di Stato inaugurale della sua presidenza, che lo ha portato in Arabia Saudita, a Israele, al Vaticano, in Belgio e in Italia. Durante la prima parte del suo viaggio di Stato, quella nel Medio Oriente, Trump ha sfoderato un tono conciliatorio che ha diffuso una ventata d'ottimismo tra i principali alleati di Washington nella regione. In Europa, invece, Trump ha lasciato i suo interlocutori sbigottiti, con toni duri e polemici non troppo distanti da quelli della campagna presidenziale dello scorso anno. Il confronto, sottolinea il "Wall Street Journal", è drammatico. In Arabia Saudita, a Israele e in Cisgiordania Trump ha accuratamente evitato di sollevare questioni controverse, a partire dal rispetto dei diritti umani. In Belgio e in Italia, invece, il presidente Usa è parso addirittura rancoroso, memore forse dell'ostilità riservatagli dalle leadership e dalla stampa europea prima e dopo la sua elezione alla Casa bianca. Trump è tornato a rimbrottare gli interlocutori europei per il contributo a suo dire insufficiente alla Nato, si è ben guardato dal cercare una posizione conciliatoria in materia di commercio e immigrazione, non si è sbilanciato in merito al rispetto degli impegni sul fronte del clima - indiscrezioni di stampa sostengono sia intenzionato a disconoscere l'accordo di Parigi sottoscritto dal suo predecessore, Barack Obama - ed ha scandalizzato i media con il suo atteggiamento ai limiti della tracotanza, come ben simboleggiato dalla "spinta" al premier del Montenegro Dusko Markovic. "E' come se il viaggio fosse stato organizzato da due squadre differenti e compiuto da due diversi presidenti", commenta Richard Haass, del Council on Foreign Relations. Trump ha chiuso il suo viaggio con una scelta irrituale: non ha tenuto alcuna conferenza stampa, rientrando invece direttamente a Washington, dove ad attenderlo ha trovato la guerriglia politico-mediatica in merito alla presunta collusione della sua amministrazione con la Russia. E' difficile, scrive il "Wall Street Journal", comprendere se il primo viaggio di Trump abbia giovato alla sua agenda di politica estera e agli obiettivi della sua amministrazione; Trump è partito con l'obiettivo di rafforzare le relazioni con i leader globali e spronare gli alleati degli Usa a combattere in maniera più decisa il terrorismo. "Ho detto a Trump che abbiamo colto il suo messaggio forte e chiaro", ha commentato a margine del summit della Nato il premier danese, Lars Lokke Rasmussen. A giudicare dalla reazione del cancelliere tedesco, Angela Merkel, pare però che la durezza di Trump, cui i leader europei avevano riservato invece un tono conciliatorio, abbia creato una grave divisione; anche perché - affermano fonti diplomatiche citate dal quotidiano - il presidente Usa non è stato meno duro nel corso dei faccia a faccia privati con i suoi interlocutori. Secondo Heather Conley, direttore del Center for Strategic and International Studies di Washington, in Europa Trump ha "vanificato" gli sforzi profusi negli ultimi due mesi dallo stesso presidente e dalla sua amministrazione per rassicurare gli interlocutori del Vecchio continente. Dello stesso parere Anne Applebaum, opinionista della "Washington Post", secondo cui dopo il viaggio di Trump, "per l'alleanza Europa-Usa è cambiato tutto". Nei quattro mesi seguiti all'insediamento di Trump alla Casa Bianca, sottolinea l'opinionista, l'amministrazione presidenziale "non ha confermato alcun ambasciatore europeo, non ha colmato alcuna vacanza di alto rango nel corso diplomatico, e non ha fornito alcuna indicazione di quando intenda farlo". Funzionari dell'amministrazione - tra cui il vice presidente e il segretario della Difesa - hanno occasionalmente portato oltre l'Atlantico "messaggi di generale rassicurazione" riguardo l'impegno degli Usa nell'ambito della Nato e delle alleanze storiche, garantendo che dopo le elezioni presidenziali dello scorso novembre nulla era cambiato. Non era vero, scrive Applebaum, e la visita di Trump - specie la tappa a Bruxelles - lo hanno dimostrato con grande chiarezza. Trump ha scelto di non impartire lezioni all'Arabia Saudita in materia di diritti umani - accusa l'opinionista - ma lo ha fatto nei confronti degli Europei sia per quanto riguarda la Difesa, sia per il commercio, con l'accusa mossa alla Germania per l'eccessivo squilibrio della sua bilancia commerciale. In Europa, Trump è parso non comprendere, ed anzi rigettare, "il suo ruolo di leader dell'alleanza". L'inquilino della Casa Bianca lo ha messo in chiaro durante il suo intervento a Bruxelles, quando ha rifiutato di menzionate l'Art. 5 del trattato istitutivo della Nato, che vincola i paesi dell'alleanza a intervenire a sostegno di un membro aggredito. Trump ha invece preferito rievocare lo slogan della "pace attraverso la forza" pronunciato da Ronald Reagan negli anni Ottanta. Per Applebaum, l'influenza statunitense sul Continente europeo è ai minimi storici, "per l'esultanza della Russia".

Continua a leggere l'articolo del Wall Street Journal

 


 

G7 Taormina, un magro risultato

 

Berlino, 29 mag - (Agenzia Nova) - Era chiaro sin dalla vigilia, scrive la "Frankfurter Allgemeine Zeitung", che al vertice del G7 di Taormina non sarebbe stato facile trovare un accordo su questioni controverse come il libero commercio e il cambiamento climatico. Il presidente Usa Donald Trump è stato eletto grazie a una piattaforma programmatica incentrata sul nazionalismo economico, e non ha ancora stabilito se confermare o meglio gli impegni assunti dalla precedente amministrazione presidenziale nell'ambito dell'accordo di Parigi sul clima. Sabato scorso, dopo una lunga notte di negoziati, il cancelliere tedesco Angela Merkel non ha nascosto il proprio disappunto: il risultato è stato “molto insoddisfacente”, ha dichiarato. Per quanto riguarda il libero commercio, i leader del G7 si sono dovuti accontentare di un compromesso. L’argomento preferito del presidente Usa - accusa il quotidiano - è il surplus commerciale della Germania, e per questo il documento finale adottato dai partecipanti al vertice menziona una riduzione degli squilibri eccessivi. In realtà - si difende Berlino - variabili come il prezzo del petrolio e il tasso di cambio dell’euro non sono nelle mani di Berlino, pur favorendo le esportazioni tedesche. Inoltre, ricorda il quotidiano, le aziende tedesche hanno effettuato investimenti diretti negli Usa "decisamente superiori" a quelli Usa in Germania. Per quanto riguarda la politica sui rifugiati, a Taormina è stato stabilito che gli Stati abbiano il diritto di proteggere i propri confini e combattere l’immigrazione clandestina: una linea dettata anche in questo caso da Washington, con il convinto appoggio di Londra. Il vertice, insomma, è stato dal punto di vista dei paesi europei "un buco nell’acqua". Fra 5 settimane ci sarà il vertice del G20, molto più formale e con meno spazio per le discussioni fuori protocollo. Allora padrona di casa ad Amburgo sarà Angela Merkel.

Continua a leggere l'articolo di Faz

 


 

La visione dell’Europa del cancelliere tedesco Merkel

 

Berlino, 29 mag - (Agenzia Nova) - La politica conciliatoria tentata dal cancelliere tedesco Angela Merkel nei confronti del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, durante il vertice del G7 tenutosi a Taormina, non ha avuto successo. Lo scrive in un'analisi la "Frankfurter Allgemeine Zeitung", che rivela come Merkel ne abbia preso atto passando a un'altra linea, più marcatamente "eurocentrica": “Noi europei, ora, abbiamo il nostro destino nelle nostre mani”, ha detto il cancelliere tedesco a margine del summit. Merkel, sostiene il quotidiano, è fiduciosa della dinamica rilevata nell'opinione pubblica tedesca da sondaggi come l'ultimo effettuato da ’“Allensbach”, secondo cui i tedeschi sono “più consapevoli dei benefici dell’Unione europea”. Per la prima volta dopo la caduta del Muro di Berlino, infatti, i tedeschi chiedono a maggioranza una accelerazione del processo di integrazione europea. Si tratta di una tendenza che secondo il quotidiano riguarda l'Europa continentale nel suo complesso, come evidenziato dal movimento “Pulse of Europe”, presente anche nelle principali città tedesche, e dalla modesta performance degli euroscettici alle elezioni in Olanda e Francia. Le sfide politiche ed economiche all'integrazione europea, però, sono tutte sul tavolo, a partire da quella dell'immigrazione: e lo scontro di fatto col presidente Usa Trump non ha fatto che evidenziare questi nodi irrisolti. Per l'Europa stabilizzazione della Libia è fondamentale, come è fondamentale l'aumento delle risorse destinate alla Difesa e l'integrazione tra i paesi Ue in questo settore. Il centro di comando comunitario per le operazioni militari inaugurato a Bruxelles è un primo, importante passo in questo senso, sottolinea il quotidiano tedesco; e lo è ancor più nell'ottica di un raffreddamento delle relazioni con gli Usa. I paesi dell’Est Europa convintamente atlantisti, come la Polonia di Jaroslaw Kaczynski, sono portati dalla lontananza percepita di Washington a cercare sicurezza nella Germania e nell'Europa. Infine c’è la questione dell’unità economica. Berlino è incoraggiata dal fatto che il presidente francese neoeletto, Emmanuel Macron, si sia espresso durante la sua prima visita in Germania contro la "messa in comune dei debiti pregressi”: un affare che non gioverebbe neanche alla Francia, sottolinea il "Frankfurter Allgemeine Zeitung", dati i bassissimi costi di rifinanziamento del debito di cui gode attualmente. Parigi vorrebbe un bilancio comune con un ministro delle Finanze unico, ma non è chiaro da dove questo ministero attingerebbe il proprio bilancio, e quali sarebbero le sue competenze. Una delle opzioni sul tavolo è la tassazione comunitaria delle transazioni finanziarie. Anche sulla modifica dei trattati europei, il cancelliere Merkel ha aperto una porta: “Dal punto di vista tedesco è possibile modificare i trattati”, ha dichiarato. Per la Germania, comunque, l'obiettivo immediato è l'elezione di Jens Weidmann come successore dell’italiano Mario Draghi alla guida della Banca centrale europea (Bce): un obiettivo che Berlino è consapevole richiederà alcune concessioni. Per il momento, Berlino sa di poter quantomeno contare su un rinnovato asse con Parigi, soprattutto in chiave "anti-populismi". Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire e il suo omologo tedesco, Wolfgang Schaeuble, hanno concordato l'istituzione di un gruppo di lavoro per produrre nei prossimi mesi proposte di riforma della zona euro.

Continua a leggere l'articolo della Faz

 


 

Parigi, la sindaco Anne Hidalgo contro un festival "vietato ai bianchi"

 

Parigi, 29 mag - (Agenzia Nova) - La sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ieri domenica 28 maggio ha annunciato che chiederà ufficialmente al prefetto della capitale francese di impedire la tenuta di un festival "vietato ai bianchi": il festival in questione si chiama "Nyansapo" e si presenta come una manifestazione "afro-femminista europea"; in programma dal 28 al 30 luglio prossimi, gli eventi sono riservati ad un pubblico composto esclusivamente alle persone di colore. L'intervento del sindaco di Parigi è stato sollecitato da Wallerand de Saint-Just, presidente del gruppo conciliare del Front national di estrema destra alla Regione Ile-de-France, che ha definito intollerabile che un "avvenimento apertamente razzista ed antirepubblicano" si tenga, come previsto, in locali appartenenti alla municipalità.

Continua a leggere l'articolo del Figaro

Di più su questi argomenti: