Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

La resurrezione di Berlusconi

Redazione

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Sueddeutsche Zeitung, Nacion, Monde, Les Echos, Abc

Italia: avanti il centrodestra unito, e Berlusconi resuscita

 

Madrid, 18 apr - (Agenzia Nova) - Silvio Berlusconi, a 80 anni, "è tornato a conquistare il centro della scena politica italiana". Lo scrive il quotidiano spagnolo "Abc" mettendo in fila gli ultimi segnali incoraggianti per il leader di Forza Italia a partire dal video animalista girato sotto Pasqua per invitare a salvare agnelli, salutato come mossa di alto intuito politico tanto dal governatore pugliese Michele Emiliano quanto dall'ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino. Berlusconi guida il partito di maggioranza in una ipotetica coalizione di centrodestra che oggi i sondaggi danno vincente. Un "terzo polo" che sembrava sconfitto dalle divisioni interne e dal protagonismo di Pd e M5S, ma che ora - scrive la testata - si rivela sempre più competitivo grazie a Berlusconi. Il grande interrogativo, conclude "Abc", è capire se l'ex premier sarà capace di tenere assieme forze diverse - vale per tutti l'esempio antieuropeista di Matteo Salvini -, e quali chance potrà avere una coalizione dalla nuova legge elettorale.

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L’Italia vuole liberalizzare il mercato dell’arte contemporanea

 

Parigi, 18 apr - (Agenzia Nova) - Liberalizzare il mercato dell'arte italiana è l'obiettivo di un articolo della legge sulla concorrenza sulla quale il Senato si pronuncerà entro la fine del mese: un testo che modifica quello adottato nel 1939 sotto il fascismo per impedire che i capolavori del Rinascimento lasciassero la Penisola. Ad oggi la vendita all'estero di un'opera sino a 50 anni dopo la realizzazione, oppure se il suo autore muore, è soggetta ad una licenza rilasciata dalle autorità pubbliche: i galleristi e le case d'aste presto potranno invece aumentare la propria offerta. Con la nuova legge infatti il governo intende liberare dalla supervisione dell'Ufficio esportazioni della Sovrintendenza del ministro dei Beni culturali le opere realizzate negli ultimi 70 anni; inoltre, qualsiasi opera di valore non superiore ai 13.500 euro potrà uscire dall'Italia senza alcun controllo, indipendentemente dall'epoca in cui è stata realizzata, sottraendola così all'eventuale diritto di prelazione fin qui esercitato dallo Stato.

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Italia: un paese dell'aspromonte "salvato" dai richiedenti asilo

 

Buenos Aires, 18 apr - (Agenzia Nova) - Il quotidiano argentino "La Nacion" viaggia a Sant'Alessio in Aspromonte, piccolo e "dimenticato" paesino del sud Italia. Dal 2014 il municipio affitta alcune case abbandonate dai loro proprietari a una trentina di richiedenti asilo. "Quella che è nata come una decisione umanitaria ha finito per portare numerosi benefici economici e sociali" al paese, scrive la testata segnalando che l'inserimento degli extracomunitari a spese dello Stato garantisce lavoro a sedici calabresi e, grazie a loro, costituisce un incentivo all'economia locale. Il paesino che si stava svuotando ha finito per riattivare esercizi e servizi di base e l'esperienza di Sant'Alessio potrebbe essere replicata in quattro altri piccoli comuni.

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Italia, giro di vite per chi viaggia a sbafo sui mezzi pubblici

 

Berlino, 18 apr - (Agenzia Nova) - In Italia con l’espressione “fare il portoghese” si indica chi usufruisce di un servizio senza pagare; il termine deriverebbe dall’invito fatto dall’ambasciatore portoghese presso la Santa Sede ai suoi connazionali, nel XVIII secolo, ad andare ad una manifestazione teatrale a Roma senza pagare il biglietto dei mezzi pubblici, limitandosi a dichiarare la propria nazionalità. Ogni anno sono circa 450 i milioni persi dalle società italiane gestrici dei trasporti urbani per biglietti non pagati. Un utente italiano di mezzi pubblici su cinque ne usufruirebbe senza pagare. Il “nero” si aggirerebbe attorno al miliardo di euro l’anno. In città come Milano, Torino e Genova la percentuale di “portoghesi” si aggirerebbe intorno al 5 per cento, mentre a Roma sarebbe del 30. Il tasso reale probabilmente è ancora maggiore. Per questa ragione il Governo italiano ha deciso di aumentare drasticamente le multe per i viaggiatori non muniti di titolo di viaggio, portandole a 200 euro. Ad oggi a Venezia spetta il primato delle multe fatte pagare, con il 55 per cento; la città in cui si paga di meno è Palermo, con solo l’otto per cento. Tuttavia è previsto anche un rimborso del biglietto nel caso in cui il mezzo accumuli un ritardo superiore alla mezz’ora sull’orario previsto.

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La strana epidemia di "combustione spontanea" degli autobus romani

 

Parigi, 18 apr - (Agenzia Nova) - Una strana epidemia colpisce da diversi mesi i trasporti pubblici di Roma: dallo scorso gennaio sono già 25 gli autobus andati in fiamme in pieno servizio: in una decina di casi sono dovuti intervenire i pompieri. Da questo dato parte un reportage del quotidiano francese "Le Monde" in cui il corrispondente da Roma, Jérôme Gautheret, ascrive i fenomeni di "combustione spontanea" degli autobus allo stato miserevole dell'azienda romana dei trasporti, l'Atac, e più in generale dei servizi del Comune capitolino.

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Panorama internazionale

 


 

Germania, dopo il referendum in Turchia Merkel chiede ad Erdogan un “dialogo rispettoso” con opposizione

 

Amburgo, 18 apr - (Agenzia Nova) - L’esito del referendum costituzionale in Turchia, che ha fotografato un paese profondamente diviso - poco più del 51 per cento degli elettori turchi si è espresso in favore della svolta autoritaria voluta dal presidente Recep Tayyip Erdogan - ha suscitato reazioni anche da parte della politica tedesca. “L'esito di questo voto rappresenta una grande responsabilità per il Governo turco e per il presidente Erdogan personalmente”, recita una dichiarazione congiunta del cancelliere tedesco Angela Merkel e del ministro degli Esteri Sigmar Gabriel. Il ministro, durante una visita in Albania, ha fatto appello alla calma generale riguardo ai rapporti con la Turchia e ad eventuali rotture delle trattative per l’entrata di Ankara in Europa, già richieste da paesi come l'Austria. Il Governo federale tedesco si aspetta che l'Esecutivo turco “ricerchi un dialogo rispettoso con tutte le forze politiche e sociali del Paese dopo una campagna referendaria difficile”. Il deputato dei Verdi Cem Oezdemir, ha sottolineato come l'esito del referendum sia stato dettato dal voto pro-Erdogan della stragrande maggioranza degli elettori turchi residenti in Germania, che sono oltre un milione: il voto, ha detto il parlamentare tedesco, rappresenta il fallimento della politica di integrazione. “La battaglia per i cuori e le menti dei turchi tedeschi è persa”, ha proseguito il capo dei Verdi, richiamando i cittadini turchi in Germania in futuro a rispettare “con entrambi i piedi la Costituzione tedesca”. “Le persone che hanno lottato per la democrazia hanno bisogno del nostro sostegno in questo momento”, ha ribadito. Il 63,1 per cento degli elettori turchi tedeschi ha votato in favore dell’adozione della forma costituzionale presidenzialista voluta da Erdogan, che ridimensiona drasticamente le competenze e i poteri di supervisione del parlamento di Ankara. Manfred Weber, presidente del Ppe a Bruxelles, ha chiesto di porre fine ai negoziati per l’entrata nella Ue della Turchia e ha dichiarato che l’estensione del voto ai cittadini di doppia cittadinanza è stata un errore. In Germania risiedono 1,4 milioni di cittadini turchi aventi diritto al voto, che hanno potuto esercitarlo dal 27 marzo al 9 aprile. L’affluenza alle urne è stata appena sotto il 50 per cento, secondo l’agenzia stampa turca Anadolu.

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Francia, i sondaggisti a caccia degli elettori "nascosti"

 

Parigi, 18 apr - (Agenzia Nova) - Secondo il sondaggio quotidiano "PresiTrack" elaborato dagli istituti OpinionWay e Orpi per il quotidiano economico francese "Les Echos", ieri lunedì 17 aprile il candidato del centro-destra Francois Fillon avrebbe ulteriormente recuperato terreno, nonostante lo scandalo "Penelope-gate", e con il 21 per cento delle intenzioni di voto al primo turno delle elezioni presidenziali, domenica prossima 23 aprile, avrebbe ormai quasi raggiunto i due candidati che fin qui hanno condotto la campagna elettorale: l'indipendente di centro-sinistra Emmanuel Macron e la leader del Front national (Fn) di estrema destra Marine Le Pen, il cui consenso al contrario sarebbe calato per entrambi al 22 per cento; poco staccato sarebbe Jean-Luc Mélenchon, il candidato dell coalizione di estrema sinistra "La France insoumise" ("La Francia non-sottomessa", ndr) che con il 18 per cento delle intenzioni di voto continua tuttavia a sperare di poter approdare al secondo turno di ballottaggio del 9 maggio. Insomma, quattro candidati racchiusi in appena tre punti percentuali, abbondantemente quindi all'interno del "margine di errore" dei sondaggi, sono un bel problema per i sondaggisti francesi. I quali però temono un altro fenomeno, ancora più rischioso per le loro capacità previsionali: quello degli "elettori nascosti" o "elettori fantasma", quelli che avrebbero gonfiato le ali della Brexit e che avrebbero dato la vittoria a Donald Trump negli Stati Uniti. In un'inchiesta sull'argomento "Les Echos" spiega che non si tratta del fenomeno degli elettori che non dicono la verità ai sondaggisti per "compiacere" l'intervistatore, o di quelli che mentono deliberatamente per evitare il biasimo sociale che il "mainstream culturale" annette alla loro scelta di voto: questi fenomeni sono già noti, affermano gli esperti consultati dal quotidiano, e sono già incorporati nei più moderni sistemi di elaborazione dei sondaggi. L'incertezza che grava sulle elezioni presidenziali francesi infatti è alimentata da tre inedite complicazioni: la prima difficoltà per i sondaggisti è di carattere sociologico, dovuta al crescente peso nella società delle persone "precarie" che non sono pienamente integrate in nessuna tradizionale categoria professionale o di classe sociale; la secondo è di ordine politico, a causa del numero inabitualmente alto di indecisi a meno di una settimana dal voto. Infine c'è una ragione "tecnica": la sempre maggiore diffusione di internet ha come effetto collaterale quello di tagliare fuori quel 20 per cento di francesi che non sono affatto connessi al web. La novità oggigiorno in Occidente quindi è rappresentata da elettori sconosciuti agli esperti di demoscopia, invisibili e senza voce, che sistematicamente non vengono individuati dai radar dei sondaggi e che le inchieste d'opinione non riescono a raggiungere nè a comprendere: è da loro che domani in Francia potrebbe venire la più grande sorpresa.

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Parigi, scontri a margine del comizio di Marine Le Pen

 

Parigi, 18 apr - (Agenzia Nova) - Incidenti tra manifestanti di sinistra e polizia sono scoppiati ieri sera lunedì 17 aprile a Parigi all'esterno della sala dove la leader del Front national (Fn) di estrema destra, Marine Le Pen, aveva organizzato un grande meeting. Alcune centinaia di persone si sono radunate rispondendo all'appello di collettivi antifascisti o di gruppuscoli di estrema sinistra nel quartiere nord-orientale della capitale francese dove si svolgeva l'evento pre-elettorale del Fn. Una bottiglia molotov è stata lanciata contro il deputato Fn Gilbert Collard, senza tuttavia raggiungerlo. Il tentativo dei manifestanti di raggiungere la sala dove la Le Pen stava tenendo il suo comizio è stato frustrato dalle forze dell'ordine, che hanno disperso la manifestazione con il lancio di candelotti lacrimogeni; gli scontri tra militanti di estrema sinistra e agenti di polizia sono poi continuati fino a tarda sera in una sorta di guerriglia urbana che ha coinvolto la zona della Porte de Pantin.

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Usa, la Casa Bianca ordina di rivedere le politiche di emissione dei visti di lavoro

 

Washington, 18 apr - (Agenzia Nova) - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, firmerà oggi un decreto che ordina alle agenzie federali di rivedere le politiche legate all'emissione dei permessi di soggiorno lavorativi per i cittadini stranieri, per stabilire se il sistema attualmente in vigore comporti svantaggi competitivi ai danni dei lavoratori statunitensi. Trump, che nel corso della campagna elettorale dello scorso anno si è impegnato a promuovere l'acquisto di beni prodotti negli Usa e l'assunzione di lavoratori statunitensi, chiederà anzitutto la revisione de noto programma H-1B per i lavoratori stranieri qualificati. La firma del provvedimento è prevista per oggi, durante la visita del presidente a uno stabilimento dell'azienda produttrice di utensili Snap-on nel Wisconsin. "E' un fatto assodato, tra quanti studiano le politiche di acquisizione e quelle legate alla concessione dei visti e ai lavoratori stranieri, che i vincoli connessi al 'buy American, hire American' sono state enormemente diluite nel corso del tempo", ha dichiarato un funzionario dell'amministrazione presidenziale citato dal settimanale "Time". "Le eccezioni sono state abusate, e ciò è risultato nella perdita di molte opportunità di lavoro per i cittadini Usa. Allo stesso modo, le norme per la tutela delle assunzioni statunitensi che governavano l'emissione dei visti di lavoro sono state trascurate o abusate, al punto di essere state in molti casi fattualmente dismesse". Un ufficiale della Casa Bianca ha espressamente citato Tata Consultancy Services, Cognizant Technology Solutions Corp. e Mphasis Corp. come esempi di società che sfruttano il lassismo delle politiche in vigore per "nuocere" ai lavoratori statunitensi, assumendo personale straniero con compensi e tutele inferiori; un altro funzionario della Casa Bianca ha citato statistiche governative secondo cui l'80 per cento dei lavoratori stranieri qualificati che entrano negli Usa con visti H-1B hanno un reddito inferiore a quello mediano. Da candidato alla presidenza Trump aveva promesso di revocare il programma H-1B, ma dopo l'ingresso alla Casa Bianca ha optato per un approccio meno drastico. All'inizio del mese, il dipartimento di Giustizia Usa ha avvertito le società statunitensi che eserciterà una supervisione rafforzata sulle domande di concessione dei visti per lavoratori qualificati; avvertimenti analoghi sono stati diramati dalla United States Citizenship e dall'Agenzia per i servizi agli immigrati. La Casa Bianca, scrive la "Washington Post", ha in programma anche altri interventi esecutivi sul fronte del lavoro, a partire da una serie di norme che impediscano alle aziende straniere di partecipare alle gare d'appalto per alcune tipologie di progetti governativi, come quelli infrastrutturali. 

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Turchia: una vittoria amara per il nuovo sultano

 

Londra, 18 apr - (Agenzia Nova) - La stampa britannica commenta l'esito del referendum costituzionale in Turchia. Il risultato, secondo un editoriale non firmato del "Financial Times", attribuibile alla direzione, segna un punto di svolta, trasformando il presidente in un sultano dei giorni nostri e dandogli l'opportunità di completare la sottomissione di tutte le istituzioni nazionali. Eppure Recep Tayyip Erdogan non ha ottenuto il consenso sperato, vincendo di misura. Tuttavia, non c'è da sperare che adotti un approccio più conciliante e pragmatico. Ciò acuisce il dilemma dei partner europei. Per l'editoriale della direzione di "The Guardian" non è esagerato dire che per il paese si apre un nuovo e imprevedibile capitolo di storia politica. Nonostante la vittoria di misura, Erdogan si rafforza e si sente legittimato a distruggere le istituzioni democratiche. Le conseguenze sono rilevanti anche per l'Europa e gli alleati occidentali della Nato, l'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord. Su "The Independent" Patrick Cockburn sottolinea che il paese è circondato da nemici attuali o potenziali – siriani, curdi, iraniani, russi – che ora potranno sfruttare più facilmente le sue profonde divisioni interne. William Hague scrive su "The Telegraph" che è stata l'Unione Europea a spingere la Turchia all'autocrazia e che ora non si possono voltare le spalle al popolo turco.

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