I cyber attacchi che allarmano il settore finanziario

La rassegna della stampa internazionale sui principali fatti che riguardano da vicino il nostro paese. Oggi articoli di Figaro, Independent, Handelsblatt, Financial Times

L'Italia insegna la Costituzione agli islam musulmani per "creare un clima di tolleranza" e combattere la radicalizzazione

 

Londra, 12 gen - (Agenzia Nova) - Il ministero dell'Interno italiano, riferisce il quotidiano britannico "The Independent", nell'ambito della lotta all'estremismo, ha deciso di finanziare la formazione di leader religiosi non cattolici, come gli imam musulmani, e più in generale degli stranieri intenzionati a lavorare in Italia in materia di Costituzione e tolleranza. Il primo corso, gestito dall'Università di Bologna, partirà a febbraio a Ravenna; tra i temi delle lezioni, la libertà di credo e di espressione e i diritti e doveri nelle società democratiche.

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Niente referendum sulla riforma del codice del lavoro

 

Parigi, 12 gen - (Agenzia Nova) - La Corte costituzionale italiana ha respinto la richiesta presentata dal sindacato Cgil per la tenuta di un referendum sulla riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori contenuta nel "Jobs Act", uno dei grandi cantieri riformistici che l'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva aperto per rilanciare l'economia dell'Italia. La Corte ha invece ammesso altre due proposte di referendum della Cgil, quelli sui buoni lavoro (voucher) e sugli appalti.

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La Ue non si oppone al piano di salvataggio di Monte dei Paschi

 

Berlino, 12 gen - (Agenzia Nova) - Il Comitato di risoluzione unico europeo (Srb) ritiene che il salvataggio pianificato dell’Istituto bancario italiano Monte dei Paschi di Siena non abbia violato le normative europee. “Non ci sono dubbi circa l’interpretazione delle norme comunitarie da parte delle autorità governative”, ha detto il capo Elke Koenig. “Il Governo e le autorità di regolamentazione dell’Ue hanno fatto un buon lavoro”. Il governo italiano prevede di destinare due miliardi di euro dal bilancio dello Stato per compensare circa 40.000 piccoli investitori del Monte dei Paschi. In complesso il salvataggio dovrebbe costare al Paese 6,6 miliardi di euro.

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Monte dei Paschi, aumenta la pressione per la pubblicazione dei nomi degli insolventi

 

Londra, 12 gen - (Agenzia Nova) - Monte dei Paschi di Siena, riferisce il "Financial Times", potrebbe essere costretta a rendere pubblici i nomi di alcuni dei suoi maggiori debitori insolventi, nell'ambito di un piano di salvataggio pubblico da 6,5 miliardi di euro. L'iniziativa, ancora in discussione a livello politico, potrebbe stabilire un precedente nel settore bancario europeo a sfavore delle norme a tutela della riservatezza dei clienti. La pressione sull'istituto di credito è aumentata da quando, il mese scorso, è emerso che necessita di capitali per 8,8 miliardi, più di quanto stimato precedentemente.

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Gli attacchi informatici allarmano il settore finanziario

 

Berlino, 12 gen - (Agenzia Nova) - Le indagini in corso in Italia sul grave caso di spionaggio informatico che vede al centro due fratelli romani - Giulio Occhionero, ingegnere di 45 anni, e la sorella Francesca Maria, di 49 - è allarmante, e non soltanto per l'Italia: gli attacchi informatici hanno colpito sistematicamente i sistemi di posta elettronica della Banca centrale, del Parlamento, di ministeri, aziende, sindacati, società di recupero crediti, studi legali e anche del Vaticano. La Banca centrale europea (Bce) teme che l’account di posta del suo presidente, Mario Draghi, sia stato violato. Tra i bersagli anche gli ex premier italiani Matteo Renzi e Mario Monti, l’ex direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni, il capo della Guardia di Finanza Saverio Cantalupo, diversi politici, l’ex portavoce di Silvio Berlusconi e il cardinale Gianfranco Ravasi. Una lista che dimostra quanto siano inadeguate le misure di sicurezza informatiche delle istituzioni politiche e finanziarie, non solo italiane. Il malware “occhio di piramide” ha infettato i computer dei bersagli sottraendo documenti e scattando screenshot. Circa 18.327 gli attacchi, 1.793 i casi di violazione di password. I dati raccolti dai due arrestati sono stati raccolti in 122 cartelle crittografate su server negli Stati Uniti. I due fratelli arrestati hanno cercato di eliminare le prove dai loro computer ed hanno negato ogni addebito. Hanno inoltre usato una serie di società a compartimenti stagni per coprire le loro tracce. La svolta nelle indagini c’è stata quando le autorità italiane hanno ottenuto la collaborazione del Federal Bureau of Investigation statunitense (Fbi). Il dubbio è se i due possano davvero aver agito da soli. Il capo della polizia postale italiana è stato sollevato dal suo incarico dal capo della polizia, per non aver informato i suoi superiori delle indagini. “Attacchi sempre più mirati diventano sempre più difficili da rilevare”, spiega Norbert Pohlmann, direttore dell’Istituto per la sicurezza di Internet presso la Hochschule della Westfalia. “Una volta infettata una mail, il virus si diffonde facilmente ai suoi contatti”, spiega. Bande di hacker utilizzano sempre più massicciamente il cosiddetto “GozNym Trojan” per svuotare conti correnti bancari. Secondo uno studio condotto da “Ibm” 13 banche, fra banche cooperative e casse di risparmio, sono state colpite in Germania. I danni ammontano a milioni di euro. Nei primi mesi del 2014 era stato colpito il membro del Consiglio di sorveglianza del gruppo energetico Rewe, Alain Caparros. Per proteggere se stesse, le aziende investono somme ingenti. Secondo un sondaggio della società di ricerche di mercato Gartner, in tutto il mondo nel 2016 sono stati spesi in questo campo 81,6 miliardi di dollari, con un incremento del 7,9 per cento rispetto all’anno precedente. Fra le banche colpite ci sono Eyb, Bank of China, Bank of East Asia e il gruppo bancario “Carbanak” che raccoglie oltre 100 banche in Russia, Usa, Giappone, Svizzera e Olanda. Gli hacker hanno così ottenuto circa un miliardo di dollari.

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Panorama internazionale

  

Antonio Tajani e Gianni Pittella 


 

Il risultato incerto del derby italiano per la presidenza dell'Eurocamera

 

Madrid, 12 gen - (Agenzia Nova) - Il Parlamento europeo, ricorda il quotidiano spagnolo "El Pais", deve eleggere il suo presidente in una situazione "inedita": manca infatti l'accordo preventivo tra i principali gruppi all'Eurocamera e lo scontro tutto italiano tra il popolare Antonio Tajani e il socialdemocratico Gianni Pittella potrebbe essere deciso dai piccoli. Se non si ottiene la maggioranza assoluta nei primi tre turni, si passa alla maggioranza semplice, quando conterà il voto dei gruppi "più modesti". "A Pitella si rimprovera un profilo basso, Tajani lo si lega al suo mentore politico, Silvio Berlusconi". I parlamentari in ultima analisi dovranno decidere se rompere il patto tacito di cambiare il colore politico della presidenza a metà mandato - toccherebbe ai popolari, con l'uscita di Martin Sculz -, o se impedire che la maggioranza dei posti chiave della gerarchia europea sia in mano al solo Ppe.

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"Bisogna cambiare l'Europa, non ucciderla"

 

Parigi, 12 gen - (Agenzia Nova) - Il quotidiano conservatore francese "Le Figaro" pubblica una lunga intervista ad Antonio Tajani in cui il candidato alla presidenza del Parlamento europeo difende l'istituzione di cui fa parte in quanto eletta direttamente dai cittadini dei paesi membri. All'indomani del passo falso commesso dal liberale belga Guy Verhofstadt che ha cercato di allearsi con l'euroscettico Beppe Grillo, la candidatura di Tajani presentata dal Partito popolare europeo (Ppe, che raccoglie formazioni di destra e di centro-destra) è più che mai favorita nella corsa per succedere il 17 gennaio all'attuale presidente del Parlamento europeo, il socialdemocratico tedesco Martin Schulz. Membro di Forza Italia, il partito di Silvio Berlusconi di cui è stato portavoce per un breve periodo, il 63enne Tajani siede a Strasburgo pressoché ininterrottamente dal 1994, con la parentesi tra il 2008 ed il 2014 in cui è stato vice presidente della Commissione europea. Il suo principale concorrente alla carica è un altro italiano, Gianni Pittella, del Partito democratico.

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Francia, i cattolici nella battaglia presidenziale

 

Parigi, 12 gen - (Agenzia Nova) - Quanto c'è di sincero nell'indignazione con cui nei giorni scorsi i potenti ambienti laici francesi hanno reagito alla dichiarazione con cui Francois Fillon si è proclamato "gollista e perdipiù cristiano"? Se lo chiede sul quotidiano di sinistra "Libération" l'autorevole commentatore politico Alain Duhamel: secondo il quale la levata di scudi che ha condannato la deliberata intrusione della religione nella battaglia per le elezioni presidenziali di aprile-maggio prossimi è la reazione alla trasgressione di un tabù presente nella cultura politica francese moderna; ma in questo riflesso condizionato c'è molta ipocrisia ed ignoranza. Per Duhamel la dichiarazione identitaria del candidato presidenziale del centro-destra non rappresenta affatto un ritorno del clericalismo nel pese più laico del mondo: perché infatti il cattolicesimo in Francia non è mai stato assente dalla politica. C'è quindi qualcosa di paradossale, prosegue il commentatore di "Libération", nel vedere tanti esponenti politici scaldarsi per il riferimento di Fillon alla sua fede cattolica (peraltro ben nota) mentre allo stesso tempo i candidati alle primarie socialiste rivendicano le loro convinzioni laiche con altrettanta forza, sincerità e legittimità. E' chiaro quindi, secondo Duhamel, che la polemica verte principalmente sulle ricadute elettorali delle parole di Fillon: innanzitutto esse potrebbero mettere in imbarazzo quei cattolici che non si riconoscono nella sua proposta politica; e persino l'episcopato francese, che incoraggia l'impegno politico ma è attento a non schierarsi con nessun partito o candidato in particolare. L'obbiettivo di Fillon non è ovviamente quello di rimettere in causa la legge del 1905 sulla laicità, quanto piuttosto contendere l’elettorato cattolico più tradizionalista all'estrema destra del Front national (Fn): l'ex primo ministro quindi assume una postura identitaria per sventare la tentazione di votare Fn da parte dei cattolici più conservatori. Si tratta evidentemente di un interesse elettorale basilare inevitabile, perché è l'intera campagna presidenziale che in Francia ha ormai assunto una dimensione identitaria: laicismo, cattolicesimo e islamismo si risvegliano o emergono. Nel 2012, ricorda Duhamel, le elezioni furono in parte decise dal fatto che il 90 per cento dei voti musulmani andarono a sinistra: nel 2017, sarà decisivo sapere se i voti dei cattolici tradizionalisti andranno al centro-destra o all'estrema destra.

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Hammond esorta la Germania a non punire la Gran Bretagna per la Brexit

 

Londra, 12 gen - (Agenzia Nova) - Il cancelliere dello Scacchiere del Regno Unito, Philip Hammond, in visita a Berlino, dove ha incontrato il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, ha esortato la Germania a non danneggiare la crescita in Europa per punire la Gran Bretagna per l'uscita dall'Unione Europea: "Capisco che la Germania affronterà la sfida con la priorità di proteggere l'integrità e l'unione dell'Ue. Ma questo non deve essere un gioco a somma negativa. La posta in gioco è alta", ha dichiarato. L'impresa tedesca è ottimista sulle ricadute della Brexit: un sondaggio del Cologne Institute of Economic Research rivela che meno del dieci per cento è preoccupato per gli effetti negativi e che un quarto si aspetta, invece, un aumento degli affari. Nella City di Londra, intanto, si fa strada l'idea di rinunciare a combattere per mantenere il "passaporto" dei servizi finanziari e di puntare, invece, su un accordo incentrato sul concetto di "equivalenza": è quanto emerge da una lista delle priorità pubblicata in vista dei negoziati dal principale gruppo di pressione, TheCityUk. Downing Street ha preso le distanze dalla proposta del sottosegretario all'Immigrazione, Robert Goodwill, di imporre, dopo l'uscita dall'Ue, una tassa di mille dollari all'anno per ogni lavoratore comunitario qualificato assunto da un'impresa nazionale. In un'audizione davanti alla commissione parlamentare Istruzione, Alistair Fitt, amministratore delegato dell'Università di Oxford, ha dichiarato che una Brexit "dura", ovvero la fine della libera circolazione delle persone, sarebbe un "disastro" per il mondo accademico e metterebbe a rischio molti progetti di ricerca.

 

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Usa, la Russia al centro dell'audizione di Tillerson al Senato

 

New York, 12 gen - (Agenzia Nova) - L'ex ad di Exxon Mobil Rex Tillerson si è sottoposto ieri al fuoco di fila del Senato federale Usa, che dovrà decidere se confermarne la nomina a segretario di Stato Usa da parte del presidente eletto Donald Trump. L'ex manager del settore petrolifero si è presentato di fronte a un'aula ostile: tanto i Democratici quanto i Repubblicani gli rimproverano i rapporti d'affari con la Russia, ormai additata da Washington come una minaccia mortale alla democrazia statunitense. L'audizione è durata Ore, durante le quali il segretario di Stato in pectore ha dovuto subire attacchi particolarmente duri proprio da parte dei Repubblicani, a ennesima dimostrazione di quanto Trump, e in particolare la sua ambizione di ripristinare le relazioni diplomatiche con la Russia in funzione anti-terrorismo, risultino invise al suo stesso partito. Tra gli scambi più duri della lunga audizione la stampa Usa si sofferma su quella con il senatore Marco Rubio, repubblicano della Florida sconfitto da Trump alle primarie presidenziali del fronte conservatore. Rubio ha puntato l'indice contro Mosca per "il bombardamento dei civili ad Aleppo" e l'assassinio degli avversari politici del presidente russo Vladimir Putin: tutte colpe che secondo Rubio e molti altri senatori Usa sono indiscutibili e comprovate. Rubio ha messo Tillerson alle strette, chiedendo: "Vladimir Putin è o no un criminale di guerra?". "Non userei questo termine", ha replicato con cautela l'ex ad di Exxon, sottolineando poi, in merito alla Siria e ad altre questioni citate dai senatori, di non avere ancora accesso alle informazioni riservate dell'intelligence Usa. "Preferirei disporre di una quantità di informazioni ben superiore, prima di giungere a conclusioni", ha spiegato a Rubio, che si è detto deluso: "Nulla di tutto questo è riservato. Quella gene è morta". Tillerson ha affermato che "oggi la Russia costituisce una minaccia (per gli Stati Uniti, ndr), ma non è imprevedibile nel perseguimento dei suoi interessi". La Cautela di Tillerson, anche in merito alla conferma delle sanzioni alla Russia e delle aperture nei confronti del governo cubano, ha suscitato critiche scontate anche da parte dei Democratici, primo tra tutti il leader della minoranza Chuck Shumer. "Sviare le domande e rifiutare di impegnarsi a proseguire le sanzioni equivale a spazzare le norme del diritto internazionale sotto un tappeto. E' come dire alla Russia 'prego, interferite ancora nelle nostre elezioni. Non vi accadrà nulla". La commissione Relazioni estere del Senato è divisa quasi equamente tra i due partiti: 11 senatori repubblicani contro 10 democratici. Ciò significa che se i Democratici voteranno compattamente contro Tillerson, i Repubblicani non potranno permettersi neanche una defezione.

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