Curcuma. La "bamba" ayurvedica (megabeth by Flickr)

In cibo veritas

Ma che curcuma dici? Stai zenzero e informati

Giacomo Astrua

Curcuma e zenzero, spezie magiche con poteri soprannaturali?! NO! Sono molto meno mistici di quello che si pensa e mille volte più concreti ed efficaci!

Rieccoci con la rubrica CHE VERITAS IN STO CIBO? Oggi sarebbe più corretto dire CIBI perché parleremo di due alimenti: curcuma e zenzero. Perché ne parlo insieme? Innanzitutto appartengono entrambi alle cosiddette droghe alimentari che noi definiamo spezie, inoltre hanno proprietà nutrizionali simili e ora più che mai sono gli alimenti a cui molto spesso vengono attribuiti poteri magici, come quello di far scomparire i peli superflui e allo stesso tempo di rafforzare il bulbo pilifero contro la caduta dei capelli…mmm vi vedo un po' confusi! Cerchiamo di fare chiarezza. Ma prima un po' di nozioni nozionosissime che, come sempre, sono la base per poter parlare di un alimento.

 

CURCUMA


La polvere che utilizziamo proviene dalla radice o meglio dal rizoma, fusto sotterraneo di forme e dimensioni irregolari, di una pianta originaria dell’Oriente. Il sapore è un misto tra l’amaro e il piccante, l’aroma è pungente e il colore è il caratteristico giallo oro, molto brillante, che permette di contraddistinguerla da altre spezie e per cui spesso viene utilizzata, in parte, per preparare una tintura usata come colorante alimentare (ma anche per i capelli), che nell’ industria è identificato con il codice E100. Il costo della curcuma è relativamente basso rispetto ad altre droghe alimentari ed è essa il componente che conferisce il colore al curry (il curry non è una spezia ma un insieme di esse). Viene anche definita come zafferano delle Indie o zenzero giallo, e a proposito di questo…

 

ZENZERO


Della pianta dello zenzero, come per la curcuma, ciò che noi utilizziamo sono i rizomi (simili al topinambur, un mostro sacro qui in Piemonte). Da questi si ricava una spezia piccante, con un aroma davvero pungente che ormai insaporisce molte delle ricette e delle bevande che consumiamo giornalmente. Anch’esso è componente del curry e ingrediente di bevande famose come il ginger e il ginger ale (vi supplico, ditemi che sapevate che ginger è la traduzione inglese di zenzero). Lo possiamo trovare fresco, essiccato, in polvere o candito. Lo zenzero ha una storia antichissima, già Pitagora e Galeno ne parlano e ne professano grandi potenzialità benefiche e per tutto il Medioevo risulta una delle spezie più utilizzate in Europa, più di quanto lo sia oggi probabilmente.

 

Dunque, cosa ce ne facciamo?

 

Basta digitare su Google Curcuma e Zenzero seguite da qualsiasi effetto o proprietà per trovare qualcuno pronto a giurare che lo zenzero apre i chakra e che la curcuma depura l’anima. Allora, io ci tengo molto a questi due alimenti e davvero possono portare dei benefici, ma se non volete che apra il vostro chakra più buio e ve lo depuri è necessario parlarne con rispetto e in maniera scientifica.

 

Per ora cosa ne sappiamo?

 

In genere si sa che spezie ed erbe aromatiche hanno proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie, curcuma e zenzero non sono da meno, anzi sono tra le più studiate e sicuramente tra quelle che hanno dato maggiori risultati sia in sperimentazioni in vitro che nell’uomo. Tali proprietà sono fornite a questi alimenti rispettivamente dalla curcumina e dal gingerolo: entrambe queste sostanze hanno la capacità di contrastare i processi infiammatori in quanto bloccano la ciclossigenasi 2, enzima responsabile dell’infiammazione, ed inoltre sono in grado di fermare l’apoptosi, la morte cellulare.

 

I più recenti studi sullo zenzero riguardano la sua capacità di ridurre l’ipercolesterolemia, di intervenire in alcuni meccanismi metabolici degenerativi legati all’obesità e al diabete, inoltre contribuisce a ridurre la formazione di capillari e ha proprietà antiemetiche. È un antiossidante, cioè blocca l’azione chimica dell’ossidazione, processo che danneggia e porta alla morte delle nostre cellule ed è legato alle malattie cronico-degenerative. È un potente antinfiammatorio, come accennato prima, cioè è in grado di ridurre l’infiammazione, flogosi, e i suoi sintomi (dolore, calore, bruciore, gonfiore etc.). Questa caratteristica è ancora più forte nella curcuma, che tra le spezie è sicuramente il più potente antinfiammatorio. Ultimamente molti studi stanno analizzando le sue potenzialità in malattie infiammatorie quali Diabete ed Alzheimer ad esempio, inoltre pare che possa avere proprietà anticancerogene, ma siamo ancora nelle prime fasi di sperimentazione.

 

Insomma per entrambe le sostanze la carne al fuoco è molta e le aspettative sono alte. Sicuramente tra qualche anno diverranno vere e proprie terapie alla pari degli omega-3 o di altri nutrienti ormai diventati “medicine”. Ma ancora non possiamo svenderle come rimedio di tutti i mali. Non solo stiamo diffondendo nozioni pseudoscientifiche e incomplete, ma soprattutto rischiamo di creare false speranze e che qualcuno lasci terapie sicure e scientificamente testate da anni per qualcosa che ancora non ha una forma definitiva. Infatti ci sono diversi dubbi riguardo la capacità di assorbimento che il corpo ha di queste sostanze e sulla dose effettiva che ci può dare dei benefici, così come non si conosce ancora quale sia il sovradosaggio, fattore molto importante poiché tutto in natura è dose dipendente per il nostro corpo e quindi anche potenzialmente nocivo se supera certe soglie.

 

Quindi? Quindi impariamo ad usare quotidianamente curcuma e zenzero nei nostri piatti, considerandoli a tutti gli effetti componenti di una sana e corretta alimentazione. Questo vale generalmente per tutte le spezie. Un consiglio potrebbe essere quello di usare almeno 2-3 spezie per ogni piatto che cuciniamo. Così facendo l’assunzione delle sostanze benefiche sarebbe costante e varia e sicuramente il corpo saprebbe come utilizzarle al meglio. Nel frattempo lasciamo perdere le chiacchiere da bar e le riviste newage progressiste che guardano al passato, al presente, al futuro e all’aoristo, ma piuttosto informiamoci su banche dati attendibili e aspettiamo che i ricercatori di tutto il mondo (e soprattutto quelli italiani, se qualcuno li stipendia) portino avanti questi studi in attesa di risposte precise e scientifiche.

 

Ah, giusto per lasciarvi un consiglio tecnico, la curcumina viene assorbita meglio tramite la contemporanea assunzione della piperina, presente nel pepe nero; invece lo zenzero…nulla di rilevante in questo senso, ma una fetta di zenzero fresco nel gintonic spacca di brutto.

 

Buona mangiata a tutti.