Spappolamento dell'avocado. Sublime (foto Kelly via Flickr)

Che veritas in sto cibo

Tu vuò fa' l'avocado

Giacomo Astrua

CHE VERITAS IN STO CIBO? Sarà questo il nome della mia rubrica che cercherà di sfatare miti e leggende alimentari e di assegnare ai cibi il loro reale ruolo nella nostra alimentazione

Un nuovo inizio all’interno di un inizio già iniziato. Apre oggi, all’interno del blog In cibo veritas, la rubrica denominata: CHE VERITAS IN STO CIBO? In questa sezione del mio blog vi parlerò di alcuni alimenti specifici e ve li farò conoscere per quello che realmente sono e per lo scopo che possono avere nella nostra alimentazione.

  

Bando alle ciance, iniziamo con un alimento, ormai, nelle pance di tutti: l’avocado.

  

PAY ATTENTION: INFORMAZIONI UTILI MA NOIOSE

L’avocado è un frutto originario dell’America Centrale, ormai coltivato anche nel bacino del Mar Mediterraneo. È un frutto di forma ovale, piriforme o sferica, che troviamo in varietà cromatiche che vanno dal verde, al viola fino al nero. La polpa è chiara (giallo-verde) e racchiude un nocciolo duro e di grandi dimensioni. Le varietà che consumiamo sono per lo più degli ibridi, che si possono trovare in commercio durante tutte le stagioni, e sono la “Fuerte”, varietà a frutto verde e piriforme, la “Hass”, nera e ovale e la “Nabal”, verde e sferica.

 

Questo frutto rispetto agli altri non è ricco di zuccheri, bensì di grassi, come si evince dalla sua consistenza, appunto, burrosa. I grassi rappresentano circa il 20 per cento della sua composizione bromatologica, l’acqua varia tra il 70-80 per cento, gli zuccheri sono meno del 10 per cento e le proteine attorno al 2. Cento grammi di avocado forniscono circa 200-240 kcal. Ha buoni livelli di calcio e potassio e contiene vitamine importanti tra cui la vitamina A e alcune del gruppo B.

 

Dopo tutti questi interessantissimi dati, necessari per saper di cosa stiamo parlando, veniamo al dunque: come si inserisce l’avocado in una corretta alimentazione?

Un singolo avocado, con una parte edibile di 200 g, arriva a darci circa 500 Kcal e 40 g di grassi. Non pochi se contiamo che i fabbisogni giornalieri di una persona adulta in salute variano tra le 1800-2100 Kcal e la quota di grassi tra i 65 e i 75 g. Per cui con un singolo avocado potremmo arrivare a completare 1/4 del fabbisogno calorico giornaliero e sicuramente la metà di quello lipidico. Il valore nutrizionale è abbastanza elevato considerando il volume dell’alimento.

 

Dunque, come e quando mangiarlo?

L’avocado deve essere parte, pezzo, componente, di un’alimentazione equilibrata, non un surplus. È come un tassello di un puzzle che sta bene se inserito nello spazio corretto.

Mi spiego. I nutrienti che vi fornisce un avocado vanno inclusi nel totale giornaliero. Ingerendo molti grassi da questo frutto sarebbe corretto limitarne le altre fonti. Non posso annegarlo nell’olio per fare un’insalata o riempirlo di burro d’acciuga per farne un ottimo antipasto. Anzi, posso farlo ma non posso dire che lo sto consumando in quanto dietetico o come componente di un’alimentazione equilibrata.

 

Mangiatene quanto volete ma SOSTITUITELO ad altri alimenti ricchi di grassi (olii, burro, formaggi, dolci etc.). Usato in sostituzione di certi prodotti permette di trarne dei benefici reali, di assumere un insieme di ottimi nutrienti (acidi grassi insaturi, vitamine, fibre) che quegli altri cibi non vi fornirebbero.

 

Bisogna farne un uso razionale e sensato: a tal proposito è necessario anche considerarne la qualità. Non ha senso rimpinzarsi di avocadi a basso costo che sono stati congelati o strappati dalla pianta ancora acerbi, per cui non hanno sviluppato tutte le loro caratteristiche nutrizionali. Spendete un po' di più e piuttosto consumatelo meno spesso, ma giudicatene la qualità e la provenienza. Non ci vuole un dietista per dire che è meglio poco ma di qualità che tanto ma scadente.

 

Perciò andate e consumatene tutti! Consapevoli di cosa state mangiando.

 

Ah! Vi lascio un’ultima nozione che cambierà il vostro modo di toccare e mordere un avocado: il termine avocado (aguacate in spagnolo) deriva dal portoghese abacado che ha origine dalla parola ahuacatl, che in azteco significava “testicolo”. Gnam-Gnam.

 

Buona mangiata a tutti.

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