Foto LaPresse

#Europa60, l'invenzione del computer e Giacomo Casanova. Di cosa parlare nel weekend

Marco Alfieri

Un grande tema di dibattito spiegato bene, qualche lettura da non perdere, un video e vecchie storie che riaffiorano dal passato. Bastano pochi link per rendere speciale il fine settimana…

“Gli urlatori, quelli che fanno la voce grossa, prenderanno in mano la situazione e la guasteranno…”

Stefan Zweig (1918)

 


 

#Europa60

Che Europa arriva all’appuntamento con la storia, i sessant’anni dei Trattati di Roma? Un’Europa esausta, divisa, inerte.

Vent'anni fa Europa significava ben altro. Un modo di affrancarsi dalla grande mamma americana, comodo ombrello e alibi per tutte le stagioni, darsi una soggettività politica, una difesa, un welfare, un modello di crescita e di competitività, un sistema fiscale e istituzioni davvero comuni, non solo un mercato unico. In questo senso la moneta era l’escamotage per aggirare le resistenze e arrivare all’Unione politica in pochi anni perchè il mondo del terzo millennio è troppo grande e competitivo per affrontarlo sulle scialuppe indebolite dei vecchi stati-nazione continentali. Più che un’opzione, l’Europa era e resta una necessità storica dopo il letargo ideologico della guerra fredda. Eppure di quella spinta oggi rimane ben poco. Anzi, non è mai stato così facile e popolare sparare sulla croce rossa europea. Sbagliando!

Il problema è che la costruzione dell’Europa si è basata fin dall’inizio su una teoria “funzionalista” secondo cui all’integrazione economica sarebbe seguita quella politica. Ha funzionato fino alla scelta di creare il mercato unico. Ora rappresenta una sfasatura insostenibile.

Che fare, dunque?

Secondo l’Ft non si scappa: per salvare l’Europa in questi anni difficili bisogna ripartire un’altra volta da un accordo strategico tra Francia e Germania, l’asse carolingio. Secondo l’Economist, invece, solo una maggior flessibilità potrà salvarla. Per altri osservatori si dovrebbe riprendere e rilanciare l’idea di Europa federata, ma decentrata e minimalista, teorizzata negli anni Trenta.

Più in generale, cinque scenari sul futuro dell’Europa, messi in fila da Politico Ue, il primo vero giornale paneuropeo, basato a Bruxelles. E un po’ di video interessanti sulla storia dell’Europa fin qui e su cosa significa essere cittadini europei oggi, al tempo della minaccia terroristica, della globalizzazione, del populismo.

Euro sì, euro no? Nove economisti alle prese con la domanda delle cento pistole: l’Unione fa la forza della nostra economia? Le risposte non sono affatto scontate. Anche se chi guarda al solo euro, chi separa la moneta dal disegno complessivo cominciato sessant’anni fa, si perde gran parte del senso dell'avventura europea che è eminentemente e potentemente politico.

Poi ci sarebbe un problemino non banale. La graduale ma inesorabile ritirata dall’Europa della nuova amministrazione Usa di Donald Trump. Una sfida geopolitica e militare da far tremare i polsi…

Ma la Chiesa ha mollato l’Europa? I sessant’anni del Trattato di Roma e i cattolici ormai rassegnati al secolarismo.

Infine le vicende di questa piccola cittadina alle porte di Berlino che spiegano alla perfezione l’esplosione di consensi della destra radicale in Europa.

 


 

Da non perdere

In che modo i Big Data stanno trasformando per sempre la politica, le campagne elettorali, e ovviamente, il voto. Spiegato bene da uno scienziato del ramo,

Come sta cambiando il devastante conflitto in Siria e perché i gruppi jihadisti ed estremisti stanno cominciando a usare tattiche diverse, compresi gli attentati suicidi, anche a Damasco.

Il fondo del barile. Il racconto di come sta vacillando il ruolo egemonico dell’Arabia Saudita nel campo del petrolio e dell’energia mondiale.

Uno dei problemi del mondo d’oggi è che abbiamo espulso (o quasi) dal nostro immaginario la cultura e le regole della gerarchia. O no?

Mille partite fa. Gigi Buffon taglia il traguardo delle mille partite in carriera, simbolo di una storia interminabile da vincente, con la Juventus e la Nazionale.

 


 

Vecchie storie

Prendendola un po’ alla larga, ma nemmeno troppo, potremmo dire che dietro l’invenzione del computer c’è lo zampino di Aristotele. Lo racconta bene l’Atlantic.

Il realismo liberale di Von Hayek: "La pianificazione rende schiavi". Moriva 25 anni fa il Nobel per l’economia: criticò i regimi totalitari che pretendevano di dettare il futuro agli individui.

Sembra che Giacomo Casanova non fosse esattamente quel seduttore indefesso che narrano le cronache. La sua personalità e la sua vita sono state ben più complesse…

 


 

Guarda questo

Internet Warriors. Un bellissimo documentario del Guardian sulle vere vite dei veri troll razzisti. Ah, molti di loro sono sposati con immigrati (via Pietro Minto).