La questione turca, i ragazzini su YouTube e l'evoluzione del centravanti. Di cosa parlare nel weekend

Marco Alfieri

Un grande tema di dibattito spiegato bene, qualche lettura da non perdere, un video e vecchie storie che riaffiorano dal passato. Bastano pochi link per rendere speciale il fine settimana…

“Incitare alla violenza è l’ultima risorsa degli incapaci. La prima è il blog di Grillo…”

 

ElleKappa

 


 

Cose turche

 

“Guardate che succede in Turchia…”, dicono spesso gli esperti di geopolitica mediorientale. Da ormai qualche anno Ankara entra ciclicamente nei notiziari, quasi sempre per ragioni di conflitto con il mondo che per molti decenni ha accarezzato invano, attratta e respinta come in un gioco di specchi: l’Occidente ricco e secolarizzato. Poi è arrivato il presidente Erdogan, la radicalizzazione dell’Islam, le guerre mediorientali, il terrorismo e tutto si è maledettamente complicato, specie per un grande paese cerniera come la Turchia: bastione NATO nella marea islamica ma anche giovane e radicalizzato, in armi contro l’Isis ma anche fiancheggiatore, con gli Usa ma anche contro i suoi alleati nell’area, tigre economica ma anche suk levantino.

  

Il resto è storia recente: le purghe erdoganiane dopo il tentato colpo di stato estivo, la mano pesante contro i curdi, la sporca guerra in Siria, le polemiche sui migranti con Bruxelles, le censure e il giro di vite interno fino alle polemiche con Olanda e Germania sul prossimo referendum costituzionale che assegnerà pieni poteri ad Erdogan. Morale: addio alla vecchia e laica Turchia modello Ataturk.

  

La svolta colpisce perché fino a pochi anni fa Erdoğan era considerato un modello di riformismo da seguire per tutti gli stati islamici. Oggi molti lo definiscono un "dittatore" e si domandano se il suo paese possa ancora definirsi un democrazia. “Alleveremo generazioni di musulmani devoti”, promise il presidente turco nel 2012. Cinque anni più tardi, grazie alle sue politiche, quella profezia è diventata realtà. Nel frattempo ha lanciato un’altra arma demografica (rivolta ai turchi che vivono in Europa): “fate cinque figli, il futuro è vostro…”

  

Da non perdere

  

Tutto quel che serve sapere sulle prossime elezioni presidenziali in Francia, perché sarà a Parigi, più ancora di Roma e Berlino, che si gioca il futuro prossimo dell’Europa (e del populismo). E il dramma del liberalismo occidentale: è senz’armi e non può certo sperare che sia Putin a tirarlo fuori dai guai. Un gran libro da leggere firmato Edward Luce.

  

Il collezionista di Aleppo. Ci sono uomini, sogni e oggetti più forti della guerra. Mohammed Mahiedine Anis, la sua collezione di automobili d’epoca, la sua pipa e il suo grammofono sono tra questi.

 

Su YouTube ragazzini tra gli 8 e i 14 anni fingono lutti di parenti e genitori per ricevere attenzione: una giornalista del New Statesman ha indagato le loro dinamiche sociali. Molto interessante!

 

In che modo i giovani scrittori cinesi hanno imparato a usare il genere della fiction fantascientifica per criticare le storture sociali del loro paese.

 

Il centravanti è cambiato. L’evoluzione della prima punta è una delle chiavi tattiche del calcio moderno: oggi esistono varie tipologie di attaccanti, con caratteristiche differenti.

 

Vecchie storie

 

Comunque, i bei tempi sono finiti. Dal punto di vista dell’economia occidentale, sono durati dal 1948 al 1973. Ripercorre l’età dell’oro un bel saggio di Aeon (via Pietro Minto).

 

In che modo la propaganda alimentare durante la Prima Guerra Mondiale ha cambiato per sempre la cultura del cibo in America (e non solo).

 

Come trasformare una vecchia miniera di carbone tedesca in un avveniristico centro di stoccaggio per catturare energia solare e produrre elettricità in modo sostenibile.

 

Guarda questo

  

Il piano sanitario repubblicano negli USA che punta a rottamare Obamacare, spiegato bene da Ezra Klein di Vox…