Le virtù dell'America, gli scandali politici francesi e San Pietroburgo. Di cosa parlare nel weekend

Marco Alfieri

Un grande tema di dibattito spiegato bene, qualche lettura da non perdere, un video e vecchie storie che riaffiorano dal passato. Bastano pochi link per rendere speciale il fine settimana…

“D’Alema ormai si crede Bertinotti…”

 Jacopo Iacoboni

 


 

Statua della Libertà

 

I modi spicci di Trump, i tweet minacciosi, i divieti sull’immigrazione, le telefonate interrotte bruscamente, i licenziamenti in tronco, il campus di Berkeley che torna ad incendiarsi come nel ‘68. In queste prime settimane di “The Donald” alla Casa Bianca c’è un clima emotivo e una escalation mediatica secondo cui gli Usa si starebbero snaturando. Perdendo quel ruolo di bastione di libertà nel mondo che hanno sempre incarnato. Ma è davvero così?

Ad esempio David Frum sull’Atlantic si chiede se negli Usa di oggi non sia in corso la costruzione di un’autocrazia, scorgendo nelle azioni presidenziali una serie di precondizioni illiberali.

L’innesco di questo rivolgimento è rappresentato dallo scontro tra due Americhe: l’America urbana e l’America rurale. E’ il grande “clash” tra questi due paesi, blu e rosso, a produrre Trump e il populismo di oggi.

Una situazione che ha completamente spiazzato le elite urbane e i liberal Usa, che non sanno come rapportarsi al ciclone Trump: ritirarsi sull’Aventino, combatterlo politicamente organizzando la rivincita o trasformarsi in un grande e perenne girotondo?

Siamo spacciati, insomma? Non è detto. Quel che è certo è che non bisogna farsi prendere la mano né esagerare l’eccezione trumpiana. Per almeno due motivi. Il primo lo spiega Giuliano Ferrara, parlando dei lavori del saggista indiano Pankaj Mishra: “Trump non è l’espressione di un mondo che ritorna Great Again: è l’esatto opposto. Ma per sfigurare quella gnocca della Statua della libertà ci vuole altro…”.

Il secondo motivo è che certe dinamiche non le può fermare a colpi di divieti nemmeno Donald Trump. E il futuro del mondo sarà sempre più caratterizzato da società multietniche e multirazziali. Fidatevi…

 

 

Da non perdere

 

Francois Fillon e la lunga tradizione degli scandali francesi a sfondo politico e sentimentale.

Meno posti, condizioni migliori, più formazione. Il grande e problematico dibattito su robot e lavoro nell’analisi di Francesco Seghezzi.

In che modo la Cina, attraverso investimenti strategici su porti e infrastrutture logistiche di trasporto, sta diventando una super potenza marittima. Una grande inchiesta firmata Ft.

Sette stranieri nei musei d’Italia. Dirigono Uffizi, Capodimonte, Palazzo Ducale, Brera. Vengono da Francia, Germania, Canada. Rivista Studio li ha intervistati a un anno dal loro insediamento.

Gorgui Dieng e la straordinaria nidiata di talenti cestistici (e sportivi) in arrivo dal piccolo Senegal.

 

 

Vecchie storie

 

La vera storia, molto poco conosciuta, di come 35 anni fa nacque Ms. Pac-Man, uno dei videogiochi più famosi e di successo di sempre…

Polanyi, Mann, Brecht, Arendt, Nabokov e compagnia bella. Venticinque grandi libri del Novecento scritti da rifugiati scappati in America.

Perché la splendida San Pietroburgo è da sempre la città del pensiero ribelle e, anche oggi in Russia, è l’unico bastione critico al putinismo.

 

 

Guarda questo

 

Com’è successo che Cina e India siano diventate così popolose e perché, oggi, 2 persone su 5 sulla terra vivono in questi due paesi. Spiegato bene in un video…

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