Cosa si sono detti Montella, Zeman e Paletta prima e dopo la papera di Donnarumma
Il pareggio tra Pescara e Milan "raccontato" dalle parole dei protagonisti
I protagonisti:
Vincenzio Montella, condottiero rossonegro
Gabriel Paletta, difenditore rossonegro
Gianluigi Donnarumma, estremo difenditore rossonegro
Zdenek Zeman, condottiero pescarese
Montella: Orsù, ardita gioventù rossonegra, al predestinato triunfo!
Paletta: Io, novello capitan, guideròvvi alla facil pugna.
Donnarumma: Un meriggio di riposo fia per me.
Montella: Grama compagine, rassegnata omai, dinnanzi ci sta: è d’uopo farne strame.
Zeman: Badate, stolti! V’ha chi, sull’Adriatico mar, non teme essercito d’antica fama.
Montella: Poco gaudio ha della sfera chi non lascia eredità di vittorie.
Zeman: Occulto come in erba l’angue, uno stratagema la passata notte meditai.
Montella: Follie! Scritto è lo verdetto: perch’una gente impera, e l’altra langue.
Zeman: Vedrem, Vincenzio, ove scorrerà il sangue…
Paletta: Deh, la mischia gestiam con fiera sprezzatura.
Donnarumma: Nulla temenza alberga in me, degno erede del grande De’ Buffoni.
Zeman: Va’, mio prode Capraro, premi ’l vegliardo Paletta, come le fere e ’l bosco cinger suole perito cacciator da tutti i canti.
Paletta: Niun s’avanzi di voi, infidi pagani pescaresi.
Donnarumma: Niun osi!
Paletta: Rossonegri siam, ergo del campo padroni.
Zeman: Premi, Capraro, con generoso ardimento.
Donnarumma: Con sicura e superba fronte io mi rido dei vani sforzi vostri.
Paletta: Qual temeraria franchezza!
Donnarumma: Gabriello mio, snuda l’acuto brando.
Paletta: Primo son sulla sfera.
Donnarumma: Presto, a me.
Paletta: Ecco, mio giovin guardian.
Donnarumma: Donnarumma all’assalto!
Paletta: Tien.
Donnarumma: Ah, infida sorte!
Paletta: Orror!
Montella: Funesta ruina!
Donnarumma: Irreparabil fine!
Paletta: Maledico te e i tuoi avi, giovin ribaldo!
Montella: Nera ventura ci condanna.
Zeman: Non ventura, ma schema mille fiate da’ miei guerrier provato.
Montella: O savio ceco!, eppur ben vedesti.
Zeman: Guarda a che porta tracotanza. Così si narrerà del vostro Gigio: Fu allora per uscir del sentimento, sì tutto in preda del dolor si lassa.
Montella: Credete a chi n’ha fatto esperimento, che questo è ’l duol che tutti gli altri passa.
Zeman: Caduto gli era sopra il petto il mento, la fronte priva di baldanza e bassa.
Montella: Né poté aver (che ’l duol l’occupò tanto) alle querele voce, o umore al pianto.
Zeman: Ora sai, Vincenzio, che a’ voli troppo alti e repentini, sogliono i precipizij esser vicini.
Il Foglio sportivo - in corpore sano