La patente da viaggiatore

Vincino

Nei mesi successivi avrei fatto di tutto

Nei mesi successivi avrei fatto di tutto. Avrei scaricato cemento, avrei pescato aragoste con gli indiani kuna a San Blas, avrei continuato a vendere orecchini, stavolta sulle spiagge di Valparaíso e Viña del Mar. Avrei dato una mano a due venditori ambulanti di frutta secca a Santiago del Cile, avrei caricato sabbia sui camion in Honduras e scaricato maiali sul rio delle Amazzoni. Tutto questo non per guadagnare denaro… Lavorai per guadagnarmi la patente da viaggiatore e non essere mai bollato come turista.

 

(Alessandro Di Battista, “A testa in su”, Rizzoli, pag. 58)

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