Il direttore del Museo di Brera, James Bradburne (foto LaPresse)

E' la notte di mezza estate, tutti i vip al gran Ballo di Brera

Paola Bulbarelli

Il 21 giugno saranno mille gli invitati a partecipare al ballo tra autorità e nomi del bel mondo milanese che ha bisogno di togliersi di dosso un po’ di severità e rigidità

C’è una rosa di mezzo ma non è quella di Montecarlo. Di una grande festa in un museo si parla ma non è al Moma di New York. Siamo a Milano e, uno spunto qui e uno là, ecco il “Ballo di Brera”. Ci ha pensato James Bradburne, eclettico direttore della Pinacoteca, coadiuvato da Philippe Daverio, con l’idea di risvegliare la città e di dare un’alternativa al classicissimo appuntamento del 7 dicembre al Piermarini. “Il contropeso estivo alla prima della Scala”, come lo ha definito lo stesso direttore, è previsto il prossimo 21 giugno e saranno mille i fortunati (e super selezionat) invitati a parteciparvi tra autorità e nomi del bel mondo milanese che ha bisogno di togliersi di dosso un po’ di severità e rigidità. E’ come se fossero già nel gran cortile con la gran statua di Napoleone: il sindaco Sala, il ministro Franceschini, il presidente della Regione Maroni, il sovrintendente della Scala Pereyra, il direttore del Piccolo Escobar, l’assessore Del Corno. Ma non solo. Industriali, finanzieri, banchieri, personalità della cultura e della moda, fra cui il regista Giovanni Veronesi, Carlo Verdone, gli architetti Stefano Boeri e Cino Zucchi, stilisti da Giorgio Armani a Miuccia Prada, Dolce e Gabbana, gli immancabili chef famosi come Cracco e Oldani, oltre i numerosi amici del museo e gli sponsor tra cui Trussardi (che ha fornito le divise), Il Bisonte (le sedie in cuoio), Oikos (le vernici), Goppion (il clima frame che dalla scorsa settima protegge il “Cristo alla colonna” del Bramante), l’hotel Mandarin (i cocktail).

 

E’ la più recente iniziativa di Bradburne per legare sempre più la città al suo museo. Come era prevedibile è già iniziata la rincorsa al fatidico cartoncino anche perché questo numero zero sarà gratuito mentre dal prossimo anno il biglietto si pagherà così come per la prima della Scala. E’ stato dato un tema e si danzerà nelle tracce del film “La La Land”, consigliato “l’abito da cocktail per signore e cavalieri”. Lella Curiel, la stilista regina della prima del Ballo è già all’opera.

 

Non c’è dubbio che Brera abbia guardato al di fuori della città per dar vita a un evento tanto particolare. L’unico altro ballo esclusivo organizzato a Milano, il “Gran ballo delle debuttanti”, organizzato dall’Austria Italia club, è però destinato alle ragazze dai 17 ai 24 anni che, accompagnate dai cadetti dell’Accademia militare Teulié, pagano circa duemila euro per una cerimonia molto asburgica e poco milanese. Ma la festa a Brera vuole essere tutt’altra cosa e, orgogliosamente, Bradburne ne ha parlato durante la conferenza stampa di presentazione del “V dialogo attorno al 700, Pompeo Batoni e Milano” approfittando anche per fare il punto della situazione a quasi due anni dalla sua nomina: metà delle sale riallestite con nuove didascalie e nuovi colori, un aumento del visitatori del 30% (oltre 443 mila) con un’attenzione al pubblico milanese e dei giovani, e tante idee per il rilancio a partire da un nuovo shop all’interno di Brera con vendita di oggetti esclusivi del museo, fino a un nuovo ristorante Fernanda Witkens che aprirà a ottobre e dove ogni giovedì sarà lo stesso Bradburne a cucinare.

 

Alla realizzazione della serata ha collaborato la testata Gioia! edita da Hearst. Verranno consegnati degli “Smart Awards di Gioia!” ad alcune personalità della cultura e dell’arte (fra i quali lo stesso Bradburne) e donata la “Rosa di Brera” a un mecenate del museo (chi sarà?), una spilla in brillanti disegnata da Giampiero Bodino e ispirata all’ibrido creato nell’Orto Botanico di Brera dal vivaio Barni. Si inizierà a danzare alle 19,30. A mezzanotte tutti a casa. Proprio come nelle favole.

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