Michela Brambilla (foto LaPresse)

Piccolo sondaggio su quanto può valere il partito animalista a Milano

Paola Bulbarelli

Sono già centinaia le adesioni al Movimento, e le grandi associazioni hanno espresso la loro approvazione al progetto

Che abbiano un’anima non c è dubbio. E’ solo questione di tempo. Prima o poi verrà riconosciuta, basta guardarli negli occhi. E sentire le parole d’amore usate dai padroni. Steve va a letto con Davide, Scotty mangia a tavola con Cristina, Pepita va in motorino con Aldo e Gianni con Paki ci parla, certo di essere ascoltato. Si chiamano Ludovica, Carlotta, Carolina, Giuditta, Arturo, Luigi, Valentina. E non sono bambini ma cani, gatti, furetti, conigli, pappagallini e altre specie animale d’appartamento che ormai invadono Milano e dintorni. L’anagrafe di Animali d’affezione regionale ne conta oltre un milione e settecentomila cui aggiungere quelli non registrati. Numeri di tutto rispetto che moltiplicati per un proprietario con famiglia annessa diventano politicamente rilevanti. Vuoi vedere che il neo Movimento degli animali fondato da Michela Vittoria Brambilla (già artefice del manifesto “La coscienza degli animali” sostenuto da Umberto Veronesi, Dacia Maraini, Susanna Tamaro e molti altri), fatti due conti della serva, possa davvero far breccia fra gli indecisi, fra chi non va a votare e aggiudicarsi percentuali di tutto rispetto?

 

Politico non vuol dire partitico ma, come ci tiene a sottolineare l’onorevole Brambilla, il movimento non è legato ad alcun partito, è assolutamente indipendente, presenterà il proprio simbolo, sosterrà i propri candidati, con l’obiettivo di portare “gente nostra” nelle istituzioni e quindi cambiare realmente le cose. La buona volontà non manca. E soprattutto sono già centinaia le adesioni al Movimento, e le grandi associazioni hanno espresso la loro approvazione al progetto. Senza scomodare i sondaggisti, vale la pena provare a capire quanto vale il partito, in città. “Se qualche partito ha fatto qualcosa per gli animali, batta un colpo – dice Carla Rocchi, presidente dell’Enpa, l’Ente nazionale per la protezione degli animali– E’ stato riempito un vuoto di anni di menefreghismo”. Pronto a confermare pure Alessandro Mosso, presidente Animalisti Onlus, noto anche per lo sciopero della fame davanti alla Rai di Milano per difendere i lupi: “Questa è una grande chance per noi animalisti di strada, una grande prova di cambiamento”. Non si discosta Laura Rossi, presidente della Lega Nazionale del cane, sezione di Milano che annovera tra le 400 e le 500 adozioni all’anno: “Un partito animalista ben venga, noi stiamo arrancando in tutti i sensi e non sappiamo di chi avere fiducia. Deve essere un movimento trasversale per unire le varie persone che hanno amore per gli animali, che siano di destra o di sinistra. In parecchi lo volevano e già tanti anni fa ci si diceva dobbiamo fondare un partito animalista perché ne abbiamo le scatole piene di tutti”. Continua.

 

“Brambilla è una convinta animalista, la famiglia Berlusconi è animalista, noi abbiamo dato un cane a Marina, un cane molto difficile con problemi ma lei lo ha accettato lo stesso. Sono ottimista, per ora stiamo ad ascoltare e semmai li appoggeremo”. Alla base l’attenzione per gli animali, ormai considerati membri della famiglia. “Nessuno si è mai interessato a livello politico della salute e del benessere degli animali –spiega Katia Noventa, ex fidanzata di Paolo Berlusconi, cavallerizza e proprietaria di diversi cani – ben venga questo nuovo movimento che non potrà che portare miglioramenti”. Non manca qualche scricchiolio. “ Nessuno ha fatto in Italia quello che ha fatto Brambilla per gli animali – sostiene Laura Morino Teso della Lega per la difesa del cane, sezione di Milano con rifugio a Segrate e organizzatrice di eventi per la raccolta fondi – ma sento in giro pareri molto discordanti. Lei senza dubbio lo fa in buona fede ma l’abbinamento con le elezioni stride, in tanti pensano che vengano sfruttati gli animali per prendere voti, sono perplessa”.

 

Per Onorio Rosati, consigliere regionale uscito dal Pd e ora in Articolo 1, il Movimento è stato “una trovata, un’idea che ha colpito ma che da noi non sarebbe stato possibile realizzare perché non si può scollegare un tema dagli altri”. Ma non finisce lì. “Ho una gatta, e so quanto sia forte il rapporto tra le persone e gli animali ma ad arrivare a fare una lista ce ne corre. Nessuno discute l’amore per gli animali, l’indignazione per chi li maltratta, il fatto che ci sia piena accessibilità nei ristoranti, negli alberghi, contro l’abbandono, sono tutti temi importanti ma detto tutto ciò, pensare di presentare una lista in un sistema proporzionale come quello che si sta andando a delineare, dove ognuno sarà in competizione con gli altri mi sembra follia. Diverso sarebbe stato in un sistema elettorale che avesse privilegiato le coalizioni dove sarebbe stato un componente in un aggregato di liste”. Tranchant la stilista Lella Curiel, amante degli animali, sempre cani in casa anche tanti salvati: “Il rispetto e l’amore per gli animali non si discutono. Il partito, invece, mi fa ridere. Meglio imparare a governare e non fare partitini che lasciano il tempo che trovano e che con la nuova legge elettorale se ne staranno a casa. I negozi chiudono, la gente soffre, non c’è lavoro, non c’è economia. Che ci governino! Rimpiango i tempi di Berlusconi”.

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