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Come prepararsi a Tempo di Libri puntando sul modello Fuorisalone

Daniele Bonecchi

Dal 19 al 23 aprile gli occhi saranno puntati sulla kermesse organizzata alla Fiera di Rho-Pero. Aspettative e qualche apprensione ma anche per questo si è scelto di replicare la formula del Fuorisalone del Mobile

Solo a Milano era possibile costruire un evento così impegnativo in cinque mesi. E questo grazie alle competenze che ci sono e che abbiamo puntualmente registrato nel nostro mondo, nell’associazione, in Fiera, tra gli sponsor ma anche nelle istituzioni, in Regione e in Comune”, spiega Federico Motta, il presidente dell’Aie, sempre più convinto della scelta di aver portato a Milano la più importante rassegna italiana del libro (di Torino non si parla).

 

Dal 19 al 23 aprile gli occhi saranno puntati sulla kermesse organizzata alla Fiera di Rho-Pero. Aspettative e qualche apprensione – la cultura non è un oggetto periferico – ma anche per questo Tempo di Libri ha scelto di replicare la formula magica del Fuorisalone del Mobile. Su cosa avete puntato per il vostro FuoriTempodiLibri? “L’aspetto fondamentale è l’impegno di 2.000 intellettuali, non solo gli autori e non solo per presentare libri. Sono loro i veri protagonisti di FuoriTempodiLibri. Magari travestiti da librai, o davanti a un bicchiere di vino, anche seduti in prima fila ad un concerto. Sono lo strumento migliore per avvicinare le persone”. Dimensione by night, si chiama appunto FuoriTempodiLibri, e si svolgerà rigorosamente dopo le 19 e 30, quando la festa si trasferirà in città (e non solo), con modalità e linguaggi diversi: musica, mostre, cibo, spettacoli, giochi, cocktail letterari, reading e maratone di lettura. Si parla di cento appuntamenti (contro i mille del Salone del Mobile) ma saranno molti di più. Ci sarà Diego Bianchi “Zoro” con il suo Zoro Live e tutta la banda di Gazebo e Webnotte condotto da Ernesto Assante e Gino Castaldo. C’è il ciclo di eventi Milano ad alta voce al Teatro Elfo Puccini e la trasmissione Ad alta voce di Radiotre, dedicati a quattro romanzi “milanesi” doc: “I milanesi uccidono il sabato” di Scerbanenco, “Il Ponte della Ghisolfa” di Testori, “Adalgisa. Disegni milanesi” di Gadda e “Totò il buono” di Zavattini (da cui De Sica ha tratto “Miracolo a Milano”). Reclutato anche il Centro Svizzero, che promuoverà l‘'’incontro tra la scrittrice Fleur Jaeggy e Chiara Valerio il 19 aprile, in collaborazione con il Consolato generale di Svizzera a Milano, RSI Radiotelevisione svizzera e Adelphi. Ci saranno le cene letterarie su prenotazione (su Ibs.it) organizzate da GEMS e il Bookcrossing organizzato a Linate e Malpensa con Sea.

 

Formule note e qualche nuova idea. Ma cosa manca a FuoriTempodiLibri? “Sicuramente la rassegna dell’anno prossimo in Fiera sarà migliore”, spiega Motta. “E’ fin troppo facile dirlo. Per FuoriTempodiLibri 2018 mi piacerebbe coinvolgere il teatro alla Scala. E poi Tempo di Libri prosegue tutto l’anno. Con la scuola, con le Olimpiadi della lingua italiana”. Nell’èra digitale c’è chi pensa che la carta, anche se d’autore, abbia gli anni contati. “Noi siamo protagonisti dei contenuti – conclude il presidente dell’Aie – sulla carta come sul digitale. Sono aspetti che si integrano. E poi gli ultimi dati che arrivano da un osservatorio importante come gli Usa, dicono che la carta non arretra”.

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