Sabato e domenica nel Foglio. Che cosa c'è nell'inserto culturale del fine settimana

Redazione

Come tutti i weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. E in più in regalo un numero da collezione. Ecco che cosa trovate in edicola

Come tutti i weekend nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. E in più in regalo un numero da collezione. Ecco che cosa trovate in edicola (e che potete scaricare qui dalla mezzanotte di venerdì)

 


 

Il mal di Francia - Ribelli e innamorati (sempre delusi) dell’autorità, ingegnosi ma poco disposti a guardare oltre il proprio orizzonte. I cugini nello specchio di  Peyrefitte, utile ancora oggi, alla vigilia del voto – di Stefano Cingolani

 

Tolstoj alla Mecca - Dalla Siria alla demografia, la Russia è mossa dalla paura dell’islam. Quando Khomeini scrisse a Gorbaciov:  “Convertitevi” – di Giulio Meotti

 

La Rai e la gens gentiloniana –Nino Rizzo Nervo, l’uomo di tv che dalla squadra di Palazzo Chigi tiene d’occhio la tv post renziana – di Marianna Rizzini

 

Grillo nella giungla siciliana - Potranno anche vincere le regionali, ma finora la vita dei Cinque stelle è stata un calvario di guai – di Accursio Sabella

 

A rimirar le cellule - Cervelloni felicemente in fuga al centro ricerca di Ibm, dove si studiano atomi e particelle, nasi elettronici e modelli matematici sulle pandemie – di Michele Masneri


I corpi dei mostri - Donne barbute, civette sul capo. I rebus e le enigmatiche figure di Bosch che sedussero il cardinale filosofo. In mostra a Venezia – di Marina Valensise

 

I corpi del dolore - Figure sulla soglia di un assoluto. Sofferenza, compassione, risveglio: è il “Rinascimento elettronico” di Bill Viola. In mostra a Firenze – di Manuela Maddamma

 

La rabbia di Maria - Dopo 15 mesi di squalifica Sharapova torna in campo. Chernobyl, la fame, la solitudine. Perché resta la più grande tennista russa di sempre – di Giorgia Mecca

 

Autobiografia di un super-io -  “Liberté, frivolité, éternité…”. Un secolo di storia francese nelle memorie di Jean d’Ormesson – di Camilla Baresani

 

Riserva indie – Contenti di essere marginali, anche quando diventano mainstream. Cantano e a volte urlano, diretti e sgraziati. Meno male che ci sono – di David Allegranti

 

L’idea platonica di Trump – Julius Krein è il millennial antimoderno che dà forma all’informe presidente. Educato dai neocon e sopravvissuto al trauma di Wall Street, a Herat ha capito che la democrazia non si esporta – di Mattia Ferraresi

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