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L'Iran "è il vostro disonore"

Giulio Meotti

Parla Yemini: “Teheran finanzia la prossima guerra a Israele coi soldi delle sanzioni. Europa e Obama complici”

Roma. Raccontava il Financial Times qualche giorno fa che l’industria europea dell’auto si sta fregando le mani in Iran. La Renault ha siglato un accordo con la Repubblica islamica del valore di 660 milioni di dollari. La Peugeot l’ha preceduta con un contratto da 400 milioni. La Volkswagen sta tornando a Teheran dopo 17 anni. Mentre i grandi capi delle aziende automobilistiche si recavano dagli ayatollah a siglare contratti, una delegazione di pasdaran si incontrava con i capi del movimento terroristico Hamas. Due giorni fa, Teheran è tornata a essere la prima fonte di finanziamento di Hamas, dopo che nel 2012 aveva rotto con l’Iran sulla guerra civile in Siria. Il nuovo leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, ha detto che ora “le relazioni con l’Iran sono eccellenti e l’Iran è il più grande sostenitore delle brigate Izz el Deen al Qassam con soldi e armi. Il rapporto oggi sta tornando quello che era ai vecchi tempi ... Ciò si rifletterà nella resistenza contro Israele e nell’agenda di Hamas per raggiungere la liberazione”. L’accordo non è casuale: con la fine delle sanzioni, l’Iran è pieno di denaro.

 

Nei cinque mesi seguiti alla rimozione delle sanzioni, le esportazioni iraniane – petrolio escluso – sono aumentate di 19 miliardi di dollari. La produzione petrolifera, da una media di 2,5 milioni di barili al giorno durante le sanzioni è schizzata negli ultimi mesi a quasi quattro milioni di barili al giorno. Di pari passo sono aumentati i miliardi di introiti. Due giorni prima dell’accordo Hamas-Iran, su Yedioth Ahronoth, il maggiore quotidiano israeliano, è uscito un editoriale dal titolo: “Obama ha scelto il disonore e Israele avrà la guerra”. “Ero contro l’accordo sul nucleare proprio perché l’apparato di sanzioni avrebbe potuto fare pressioni sull’Iran”, dice al Foglio l’autore di quel j’accuse, il giornalista israeliano Ben-Dror Yemini, che fra qualche giorno sarà a Roma per un ciclo di conferenze, anche in Vaticano. “Obama ha scelto il disonore, ma più in generale l’occidente. Obama e Kerry sono riusciti a indurre in errore la comunità internazionale, sostenendo che l’alternativa all’accordo era la guerra. Non era vero. L’alternativa era insistere con le sanzioni e imporne di più severe. Adesso è troppo tardi. Il jihad globale è stato eccitato dall’accordo sul nucleare. Hamas ora si sente protetto e pronto alla guerra, che pagheranno i cittadini di Gaza con la risposta israeliana. Se Hamas fosse razionale, investirebbe in prosperità, anziché in jihad contro Israele. Ma l’islam radicale non è razionale. In Nigeria, Boko Haram uccide persone che già vivono sotto la sharia, la legge islamica. A nord di Israele c’è Hezbollah, anch’esso potenziato dai soldi dell’Iran. E anche in quel caso, Hezbollah può fare molto male a Israele, ma a pagare sarà il Libano. Alla Gran Bretagna – disse Winston Churchill, dopo la Conferenza di Monaco del ’38 – è stata data la possibilità di scegliere tra la guerra e il disonore: ha scelto il disonore e avrà la guerra. Obama ha scelto il disonore e Israele potrebbe pagarne le conseguenze con un’altra guerra”. Alcune settimane fa, la responsabile Ue per la politica estera Federica Mogherini è andata in missione a Teheran. E sono saltate agli occhi le foto della diplomatica sorridente, col chador, al fianco degli ufficiali iraniani. “L’appeasement dell’Europa sull’islam radicale è una tragedia”, conclude al Foglio Yemini. “E’ come all’inizio degli anni Trenta. Ma nel lungo periodo, non sarà soltanto Israele a pagare, anche l’Europa subirà l’appeasement all’islam radicale. Magari nella forma di una nuova spaventosa ondata di migranti seguita a un’altra destabilizzazione”.

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  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.