Manuel Valls (foto LaPresse)

Valls lascia i socialisti e si rifugia da Macron

Enrico Cicchetti

L'ex premier annuncia l'adesione al partito di En Marche dopo il fallimento della sinistra alle presidenziali

La rottura si è consumata. Criticato aspramente da sinistra per il suo sostegno all'attuale capo dell'Eliseo, Emmanuel Macron, l'ex premier francese Manuel Valls ha annunciato oggi la sua intenzione di chiudere con il partito socialista, dopo 37 anni di militanza.

 

Deluso dalla sinistra che “rinuncia all’esercizio della responsabilità”, il deputato dell’Ensonne rieletto lo scorso 18 giugno in Parlamento, ha annunciato in un'intervista all'emittente radiofonica Rtl che intende unirsi alla maggioranza parlamentare di En Marche, il partito di Macron: dopo le tappe elettorali di questa primavera, Valls dice di avere "voltato pagina”. “Per coerenza, voglio stare al centro di questa maggioranza (di Macron, ndr). Si chiude una parte della mia vita politica. Lascio il Ps o il Ps mi lascia".

 

Valls, che è nato a Barcellona 54 anni fa, nel dicembre scorso si era dimesso dalla guida del governo per potersi candidare il mese dopo alle primarie socialiste, dove è stato sconfitto da Benoit Hamon, Alle presidenziali i socialisti hanno poi raccolto una sconfitta molto pesante, eliminati al primo turno elettorale del 23 aprile con solo il 6,2 dei suffragi. Due settimane dopo, Valls aveva detto che "questo partito socialista è morto", che doveva essere "superato" e che aveva intenzione di presentarsi come candidato alle legislative nella circoscrizione di Evry, alle porte di Parigi, nella quale era stato deputato ininterrottamente dal 2002, ma con En Marche. Il partito del presidente francese aveva respinto la sua candidatura in quanto già eletto tre volte nelle fila di un altro partito, ma aveva scelto anche di non opporgli un proprio candidato nella circoscrizione.

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