Emmanuel Macron (foto LaPresse)

L'antidoto ai populisti si chiama Europa. Macron doppia Le Pen e salva la Francia

Mauro Zanon

Il leader di En Marche! vince il ballottaggio delle presidenziali con il 66 per cento delle preferenze. È il più giovane presidente all'Eliseo

Parigi. Non alla Bastille, piazza della gauche giacobina, dove Hollande aveva festeggiato la sua vittoria nel 2012. Non alla Concorde, la piazza di Sarkozy, della destra repubblicana, erede del gollismo. Ma al Louvre. Nel cuore di Parigi. Entres les deux. Al centro. Emmanuel Macron è il nuovo presidente della Repubblica francese, l’ottavo della Cinquième République.


 

 


Era impossibile, dicevano. Un centrista, senza un partito alle spalle, senza mai essere stato eletto, senza mai aver fatto militanza, senza un passato, insomma, come poteva pensare di farcela? E invece, la “scommessa pazza” di En Marche!, come veniva bollata fino a qualche mese fa, è stata vinta. Con il 66 per cento dei consensi. Doppiando la Le Pen, il populismo, il ripiegamento, l’antieuropeismo, la retorica della paura, e lanciando un messaggio chiaro a tutti gli altri leader riformisti del continente: una sinistra trasversale, che si rinnova, supera il settarismo ideologico e parla (bene) dell’Europa può vincere.


 

 

 

 

 


Nonostante l’astensione record e moltissimi voti bianchi, il leader di En Marche!, il risultato delle urne è netto. In poco più di un anno (En Marche! è stato fondato il 6 aprile 2016), è riuscito a mettere un paese intero in cammino, ha cambiato il volto della politica francese, ha rivoluzionato il dizionario della sinistra in un senso liberale, ha mandato in pensione il bipolarismo socialisti-gollisti e ha rilanciato la voglia d’Europa. Come in occasione del primo turno sventolano bandiere francesi ed europee, si canta la Marsigliese, fioccano i “Macron président”, e ci sono tanti, tantissimi giovani. “Si apre una nuova pagina, quella della speranza e della fiducia ritrovate”, ha dichiarato Macron all’annuncio dei risultati. Il suo principale alleato, François Bayrou, ha salutato un “risultato magnifico”. L’ex capo di stato, François Hollande, ha chiamato Macron congratulandosi: “La sua ampia vittoria conferma che una grande maggioranza dei nostri concittadini hanno voluto riunirsi attorno ai valori della Repubblica, mostrare il loro attaccamento all’Unione europea e all’apertura della Francia nel mondo”. Da Berlino sono arrivati gli auguri di Angela Merkel tramite il suo portavoce: “La vostra vittoria è una vittoria per un’Europa forte e unita e per l’amicizia franco-tedesca”. Per le legislative, che fra due settimane rinnoveranno l’Assemblea nazionale, i sostenitori macronisti si riuniranno sotto l’etichetta “La République en Marche!”: un partito della nazione alla francese riunito attorno al progetto progressista di Macron. Parigi lancia un messaggio forte e chiaro: l’alternativa al populismo è l’Europa.