Martin McGuinness (foto LaPresse)

Dall'Ira all'attività politica. Addio a Martin McGuinness

Stefano Basilico

Ex comandante dell'Irish Republican Army durante la Bloody Sunday divenne capo negoziatore del Sinn Féin e siglò gli accordi del Venerdì Santo del 1998. Braccio destro di Gerry Adams, aveva 66 anni

Poche persone hanno incarnato la storia recente dell’Irlanda del Nord come Martin McGuinness, morto all’ospedale di Derry. Aveva 66 anni, era stato da poco ricoverato a causa di una rara malattia genetica del cuore e si era dimesso dal ruolo di vice-Primo Ministro nel governo di coalizione con gli unionisti del DUP soltanto da un paio di mesi.

 

La storia di McGuinness è quella dei repubblicani irlandesi. Nato e cresciuto a Derry, fu vice-comandante del distaccamento locale dell’IRA durante il Bloody Sunday del 1972 e parallelamente si dedicò all’attività politica con il Sinn Féin, diventando rapidamente braccio destro del leader Gerry Adams. Proprio Adams ha dato l’annuncio della sua morte, lodandone “la grande determinazione, dignità ed umiltà” e ricordando come Mc Guinness fosse “un repubblicano appassionato, che lavorò senza sosta per la pace e la riconciliazione e per la riunificazione di questo paese”.

 

  Un'immagine storica di Martin McGuinness (a sinistra) e Gerry Adams ai tempi della loro militanza nell'Ira

 

Fu infatti capo negoziatore del Sinn Féin durante gli accordi del Venerdì Santo del 1998, che di fatto terminarono la lunga stagione della lotta armata e aprirono un nuovo capitolo nella storia dell’Irlanda del Nord, basato su condivisione dei poteri e devoluzione. Su questo pilastro si basa la sequela da allora ininterrotta di governi di coalizione che vide McGuinness come protagonista, nel suo ruolo di leader dello Sinn Féin in Irlanda del Nord. Nel 2007 divenne vice-Primo Ministro del Reverendo Ian Paisley, storico leader lealista del DUP. Dal 1997 al 2013, anno in cui decise di rinunciare al “doppio incarico”, fu anche parlamentare a Westminster. Non si presentò praticamente mai alla Camera dei Comuni, in linea con il boicottaggio dell’istituzione lanciato dal suo partito.

 

Si dimise dal ruolo di vice-Primo Ministro nel novembre 2016, in seguito ad uno scandalo (“Cash for ash”) relativo agli incentivi a pioggia sui combustibili rinnovabili, ritenuti spropositati. Non si è ricandidato alle recenti elezioni per motivi di salute. Gli succede Michelle O’Neill, nuovo segretario feniano al Nord, che ha portato ad un incremento dei voti per lo Sinn Féin alle consultazioni del 2 marzo.

 

L’Irlanda del Nord perde uno degli uomini che sono stati protagonisti della sua storia affascinante ed oscura, in un momento critico come l’avvio del processo di separazione dall’Unione Europea, che potrebbe riaccendere tensioni fino ad oggi relativamente sopite e che necessita di negoziatori saggi ed esperti.