François Fillon (foto LaPresse)

I guai di Fillon seguono la tela (di soldi) di Penelope

Mauro Zanon

Non sarebbero stati “solo” 500.000 gli euro intascati dalla moglie del candidato all'Eliseo come assistente parlamentare di suo marito, bensì 900.000. Raid della polizia all'Assemblea nazionale

Parigi. Non sarebbero stati “solo” 500.000 gli euro intascati da Penelope Fillon come assistente parlamentare di suo marito, quando era senatore per la Sarthe, e come collaboratrice della Revue des Deux Mondes, bensì 900.000. E non sarebbe neppure stata l’unica ad essere stipendiata come assistente parlamentare, perché secondo quanto rivelato dal Canard Enchaîné di domani, anche due dei cinque figli dei coniugi Fillon sarebbero stati assunti al Senato, e avrebbero percepito, dal 2005 al 2007, ben 84.000 euro. Sta circolando ovunque, in questo momento, la prima pagina del Canard di domani, che rischia di provocare danni irreparabili a François Fillon, candidato dei Républicains eletto trionfalmente alle primarie dello scorso novembre, oggi improvvisamente fragilissimo.

 

A una settimana dalle prime rivelazioni sull’impiego fittizio di Penelope, il Canard scrive che il conto lasciato al Senato da Fillon è molto più salato: 831.440 euro per la moglie, ma anche 84.000 per due dei suoi cinque figli, anch’essi stipendiati come assistenti parlamentari. Secondo quanto rivelato dal settimanale guastafeste parigino, Penelope avrebbe iniziato a percepire parte dei suoi soldi a partire dal 1988, e non dal 1998, come era stato scritto sette giorni fa. Per quanto riguarda i suoi due figli, il Canard scrive che Marie Fillon avrebbe ricevuto dal Senato 57.084 euro, mentre Charles 26.651. La “missione” (una consulenza) conferita ai suoi figli quando era senatore, era stata maldestramente evocata dallo stesso Fillon in diretta su Tf1, giovedì scorso, quando si era presentato al telegiornale delle 20 per attaccare la “misoginia” del Canard e le sue “accuse abiette” ai danni di sua moglie. Ora però si scopre che dietro quella “missione” c’era veramente qualcosa che non tornava. Domenica, in occasione del grande meeting dei Républicains alla Villette, Fillon aveva dichiarato di non aver “nulla da nascondere” con sua moglie Penelope, che era pulito e avrebbe spiegato tutto ai giudici per provare la sua innocenza (lunedì sera si è tenuta l’audizione in procura dei coniugi Fillon), ma con queste nuove rivelazioni sarà più difficile far credere ai francesi che si tratta soltanto di un golpe mediatico-giudiziario montato ad hoc dai suoi avversari per metterlo fuori gioco, e che dietro ciò, in realtà, non ci sia nulla.

 

Nel giorno in cui i poliziotti hanno fatto incursione all’Assemblea nazionale, nell’ufficio di Fillon, per ottenere alcuni documenti nel quadro del Penelope Gate – secondo France Inter, gli inquirenti cercano soprattutto i contratti di lavoro di M.me Fillon, che quest’ultima non avrebbe consegnato – il Canard rincara la dose. Ma è tutta la stampa parigina a picchiare duro contro il candidato dei Républicains, lui che si era guadagnato il favore degli elettori neogollisti presentandosi come uomo retto e senza scheletri nell’armadio, e che ora invece è immerso in un vortice giudiziario. Il Canard potrebbe ancora una volta cambiare il destino della Francia. E per Fillon, le nuove rivelazioni sul Penelope Gate potrebbero mettere fine ai suoi sogni di Eliseo.