Cyberspionaggio, c'è una società offshore dietro ai fratelli Occhionero?

Giulia Pompili

I due arrestati oggi a Roma spiavano i computer di politici e funzionari pubblici. Alle loro spalle una società riconducibile all'estrema destra greca e una russa che fa parchi di divertimento

Secondo la Polizia postale, Giulio Occhionero e la sorella Francesca Maria da anni spiavano i computer di politici e funzionari pubblici per raccogliere dossier contro di loro grazie al programma spia chiamato Eyepyramid. Le attività d'indagine riguarderanno prima di tutto l'attività di hackeraggio – l'esperto di sicurezza Andrea Zapparoli Manzoni ha detto all'Ansa: "I due arrestati, sconosciuti al mondo degli hacker, sono dei prestanome, dietro c’è uno sponsor”. E poi: “Spiare quasi 20 mila persone vuol dire un'operazione in scala industriale, e fare restare invisibile il malware per lungo tempo presuppone capacità di alto livello che non sono nelle possibilità delle due persone arrestate. Tra i domini usati, ad esempio, c’è eyepyramid.com che non userebbe neanche una persona sprovveduta. Questa è una storia affascinante a cui manca un pezzo”. E allora, proviamo a vedere cosa ci dice il nome Westland Securities, la società fondata dai due fratelli romani.

Il 18 marzo del 2014 la Westlands Securities srl Limited è stata registrata alla Company House di Inghilterra e Wales (azienda numero 8945666). La richiesta era arrivata il 30 gennaio del 2014. L'azienda ha sede al terzo piano del numero 207 di Regent Street, a Londra, in una delle zone più care della capitale britannica.

Nell'atto di registro, Giulio Occhionero (a volte nei registri britannici è scritto "Giulio Occhicnero", con una lettera sbagliata) viene indicato come direttore dell'azienda, e come indirizzo personale viene indicato quello di Embassy Way, a Ta' Xbiex, Malta.

Sempre nello stesso atto di registro, come Corporate director viene nominata la Marashen Corporation LLC, che ha sede negli Stati Uniti e di cui online si dice poco. Come Corporate secretary viene indicata la Homeric (TCI) Limited, una società cui corrisponde una casella postale, la n. 107 dell'Oceanic House Duke Street, a Turks e Caicos, i Caraibi inglesi. E qui c'è il primo aspetto complicato della faccenda: la Homeric è una società off-shore che funziona con il sistema delle scatole cinesi.

Secondo la stampa greca la società Homeric apparterrebbe al leader del Partito populista greco Popular Alarm, Giorgos Karatzaferis, con cui nel 2014 aveva comprato due elicotteri.

Usando il motore di ricerca creato dal Consorzio internazionale di giornalisti investigativi, si scopre poi che esistono due Homeric (TCI) Limited. La prima, quella registrata alla casella postale numero 107 di Turks e Caicos, è legata alla Kenworth Industrial Limited, 23 diverse entità per una società probabilmente fondata a Hong Kong e chiusa nel 2004. La seconda Homeric (TCI) Limited è legata alla Pax design di Vladimir Gnezdilov, una società russa che fa parchi di divertimento.

Il 1° dicembre del 2014, parallelamente con il montare dello scandalo dei leaks sui conti offshore, la Homeric lascia l'incarico alla Westlands Securities (registrato il 23 marzo 2015). Contestualmente, viene incaricata come Corporate secretary la International Company Services la cui sede coincide con il domicilio di Giulio Occhionero che si vede nei documenti di registrazione alla Company House inglese.

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.