(foto LaPresse)

Così il welfare inglese ha finanziato gli attentati di Parigi e Bruxelles

Giulio Meotti

E’ quanto emerge dal processo in corso presso il tribunale inglese di Kingston. Dietro agli attacchi terroristici c’è anche il sistema di sussidi statali con cui gli attentatori hanno raccolto soldi per organizzarsi

I terroristi che hanno colpito Parigi e Bruxelles hanno usato il generoso welfare inglese per finanziare il jihad. E’ quanto sta emergendo da un processo in corso presso il tribunale inglese di Kingston. Mohamed Abrini, noto come “l’uomo con il cappello” dopo l’attacco mortale all’aeroporto di Bruxelles a marzo, ha ricevuto tremila sterline da due uomini a Birmingham prima di volare a Parigi e scomparire. Era stato mandato a raccogliere il denaro da Abdelhamid Abaaoud, che è sospettato di essere uno dei capi degli attacchi nella capitale francese in cui sono state uccise 130 persone. Zakaria Bouffassil è accusato di aver prelevato il denaro dal conto bancario di Anouar Haddouchi, un cittadino belga, che viveva sostenuto dal welfare nel West Midlands con la moglie. Bouffassil, che è originario del Belgio, è accusato di aver dato ad Abrini una grande quantità di denaro nel corso di un incontro segreto in un parco a Birmingham.

Non è la prima volta che emerge il ruolo del welfare state nell’infrastruttura del terrore. La famiglia di Omar Abdel Hamid el Hussein, il terrorista responsabile dell’attacco terroristico a Copenaghen nel febbraio 2015, in cui morirono due persone, riceveva assegni dall’assistenza sociale danese. L’imam Anjem Choudary, condannato per aver fomentato il jihad da Londra, esortava i fedeli a lasciare il lavoro e a chiedere l’indennità di disoccupazione per dedicarsi a tempo pieno alla guerra contro gli infedeli. E il predicatore Omar Bakri, soltanto per fare un altro esempio, aveva ricevuto sussidi per 300 mila sterline prima di essere espulso in Libano. E’ il jihad finanziato dal contribuente europeo. Prima gli islamisti vivono del welfare di quegli stati occidentali che considerano il loro principale nemico. Poi usano quei sussidi per pianificare attentati terroristici contro i cittadini occidentali.

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  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.