Piazza Unità d'Italia (Foto Stefano Merli via Flickr)

Il Grande Viaggio di Conad e la fotografia dell'Italia post-crisi

Paola Bulbarelli

L'iniziativa, lanciata nel 2015, si è conclusa a Milano: 26 città toccate, più di 260.000 le persone coinvolte, ma soprattutto l'occasione di condividere con loro un’esperienza di festa e ascoltarne i bisogni  

Il Grande Viaggio si conclude a Milano. Conad (acronimo di Consorzio Nazionale Dettaglianti), società cooperativa attiva nella grande distribuzione organizzata nata nel 1962 e che oggi ha oltre mille punti vendita, ha iniziato un lungo percorso che va ben oltre corridoi con scaffali e merci. “Se pensate che un supermercato Conad sia solo cose, non ci conoscete. Qui, oltre le cose, ci siamo noi”, dice lo spot firmato da Pupi Avati. Il Grande Viaggio Insieme è il tour che Conad ha compiuto toccando le città del Belpaese, con l’obiettivo di incontrare le comunità che abitano la provincia italiana, da nord a sud, da Siracusa a Gubbio a Sassari passando per Lecce, Trieste, Vigevano e condividere con loro un’esperienza di festa e ascoltarne i bisogni.

 

Partito nel 2015, il Grande Viaggio Insieme ha attraversato le piazze di 26 città, che di volta in volta sono state teatro di dibattiti, incontri, concerti, eventi sportivi, degustazioni, legati dal filo conduttore della comunità, nelle sue molteplici forme: comunità di cittadini, di imprenditori, di famiglie, di associazioni.

 

In tre anni sono stati 40.000 i chilometri percorsi, più di 260.000 le persone coinvolte, 258 le associazioni sportive e 5.500 i ragazzi protagonisti delle 250 esibizioni sportive e 350 gare. Nel corso delle 26 tappe Conad ha fatto visita a 4.500 anziani, portando nei centri loro dedicati musica d’orchestra e 7.700 piatti da degustare, e ha donato 6.500 pasti durante i pranzi di solidarietà per le persone ospitate nei centri d’accoglienza. Dai palchi montati nelle piazze sono state prodotte 115 ore di musica e 65 di talk show, a cui hanno partecipato  200 relatori, gli stand per le degustazioni all’aperto hanno servito 135.000 pietanze. “I valori dello stare e del costruire insieme sono principi fondanti ed elemento di continuità della nostra storia, una storia fatta di migliaia di dettaglianti che sono parte integrante delle comunità, ne condividono i problemi e le prospettive come cittadini prima ancora che come imprenditori”, ha dichiarato l’amministrare delegato di Conad Francesco Pugliese.

 

“A chiusura del grande viaggio che ha portato Conad tra le persone - ha proseguito -, vogliamo promuovere nuove occasioni di crescita, confronto e socialità sostenendo i progetti finalizzati a condividere i valori della comunità e contribuire alla soddisfazione dei bisogni delle persone che la compongono, ad assumere in maniera più completa la nostra parte di responsabilità nella rinascita del Paese. Un Paese che da troppo tempo è senza validi modelli di riferimento in un contesto in cui la tenuta sociale e la capacità di fare inclusione e coesione sono sempre meno prerogativa dello Stato e sempre più della comunità o dell’azienda. Vogliamo diventare sempre più protagonisti nella vita delle Comunità consapevoli che per questo Conad deve creare sia un valore economico, generato dalla competizione sul mercato, che un valore sociale, basato invece sulla condivisione con le Comunità stesse”.

 

  

L’edizione 2017 del Grande Viaggio si è inoltre arricchita di un programma di incontri con i rappresentanti delle comunità locali, imprenditori, associazioni, istituzioni, per ricostruire con loro le dinamiche che attraversano la nostra società in questi tempi di profondo cambiamento sociale, culturale ed economico. Nel corso di questi appuntamenti, che aprivano i weekend del Grande Viaggio Insieme, sono state presentate le indagini sociologiche condotte dall’istituto di ricerca Aaster su ogni comunità-tappa, che di volta in volta ne hanno messo in luce gli elementi costitutivi, lo stato di stabilità e salute, le criticità. In pratica una fotografia dell’Italia “post crisi” che tanti imprenditori, associazioni e rappresentanti del terzo settore stanno costruendo pezzo dopo pezzo, lavorando per la rinascita dei territori in un’ottica di sostenibilità e di coesione sociale, fornendo un importante contributo alla crescita e al benessere delle comunità di riferimento.

 

Uomini e donne come il presidente della Sartoria Eugubina Rudy Severini, che ha affiancato e sostenuto una trentina di lavoratrici nella fondazione dell’azienda manifatturiera dopo la chiusura della fabbrica in cui lavoravano; o Giancarlo Carena, presidente della cooperativa sociale agricola Monte San Pantaleone, che a Trieste lavora all'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. O, ancora, Luciana Delle Donne fondatrice della cooperativa leccese Officina Creativa, che impiega le detenute nella realizzazione di manufatti utilizzando materiali di recupero, o Francesco Guglielmi, il “sindaco imprenditore” di Perinaldo, piccolo comune dell’entroterra ligure, che ha individuato nella valorizzazione del borgo e delle produzioni distintive locali una via per la ricostruzione dell’economia locale e della comunità. Testimonianze ascoltate all’evento Conad milanese dal titolo emblematico: Tessiture sociali - La comunità, l’impresa, il mutualismo, la solidarietà.

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