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Google e Wal-Mart si alleano per fare la guerra ad Amazon

Ugo Bertone

Il re della new economy e il re dei vecchi supermercati lanciano la sfida al colosso dell'e-commerce sul suo terreno preferito

Roma. Il nemico del mio nemico è il mio amico. La regola, vecchia come il mondo, resta valida anche ai tempi dell’economia digitale. La conferma è arrivata ieri con l’alleanza tra il campione per eccellenza del mondo virtuale, Google, e la bandiera del “vecchio” commercio, Wal-Mart, il re dei centri commerciali d’America. I due colossi hanno messo in comune le forze per combattere il nemico comune: Amazon, il leader dell’e-commerce che sta mettendo in ginocchio la concorrenza, a suon di acquisizioni e di novità. Compresa Alexa, l’assistente virtuale che guida gli acquisti a distanza dei clienti di Jeff Bezos con il semplice uso della voce. Tra poche settimane, però, la “voce”di Amazon dovrà vedersela con un rivale agguerrito. “A partire dalla fine di settembre centinaia di migliaia di prodotti del nostro catalogo potranno essere comprati con un semplice ordine vocale grazie a Google Home”, ha annunciato con entusiasmo Marc Lore, il manager a cui Wal-Mart ha affidato la missione di contrastare sul web l’assalto di Amazon al mondo del commercio grazie ad Assistant, il mini-altoparlante intelligente che riconosce la voce del padrone e può connettersi con i centri di vendita (costo in Francia, dove il servizio è appena partito, di 149 euro) .

 

Una sfida all’apparenza impossibile, visto che, dati di luglio, il colosso di Jeff Bezos controlla il 45 per cento delle vendite Usa via e-commerce contro il 2 di Wal-Mart (che pure ha investito più di 3 miliardi per acquistare il portale Jet.com). Ma Lore può contare sulle ambizioni di Google Express, il servizio creato dal motore di ricerca più potente del pianeta, che già oggi consente di acquistare, attraverso un semplice comando vocale, i prodotti di Costco wholesale (grandi magazzini all’ingrosso), di Walgreen (le farmacie controllate dalla famiglia Pessina), Target (la più importante rete discount) e di Whole Foods, la catena di cibi bio in via di acquisizione proprio da parte di Amazon per 13,7 miliardi di dollari.

 

E così, in America e in parte d’Europa (Germania, Regno Unito e Francia per ora), ha ormai preso il via una nuova sfida: Alexa, leader di un mercato che nel 2020 dovrebbe valere oltre due miliardi di dollari, contro Google. Ma anche contro Apple, che entro l’anno commercializzerà in Usa HomePod, Samsung che si appresta a lanciare Invoke in partnership con Microsoft. Ma servizi del genere dai big cinesi, da Alibaba assieme a Xiaomi a Baidu in coppia con Huawei. Tanto interesse ha una spiegazione: il commercio è destinato a muoversi sempre di più via reti virtuali, grazie anche a una sapiente regia di marketing. All’inizio, spiega Lore, i clienti di Google-WalMart potranno comprare, via Assistant, solo i prodotti memorizzati in occasione di un primo acquisto. Ma da quel momento prenderà il via un legame sempre più stretto: Assistant e i suoi cugini rivali potranno dispensare consigli d’acquisto vuoi in base al prezzo che al gusto personale. Una volta memorizzato il primo acquisto, poi, comprare sarà sempre più facile: basterà chiedere al cilindro magico di comprare un detersivo perché l’assistente scelga la marca desiderata nel formato desiderato. Dall’anno prossimo, assicurano a Google, sarà possibile ordinare a distanza cibi freschi con la garanzia della massima qualità, un modo per contrastare l’offerta “bio” di Amazon. Una grande comodità, insomma, per giunta garantita a un prezzo stracciato perché, sempre per strappare clienti ad Amazon, è stato cancellato il costo annuale (95 dollari) e si è deciso di consegnare a domicilio anche acquisti per soli 25 dollari. Ma anche un grande vincolo. Scegliere un nuovo yogurt rischia di diventare più difficile che cambiare un’auto o un gestore telefonico, secondo una legge che sta caratterizzando l’economia digitale: la scelta del servizio tende a prevalere su quella del prodotto finale, come già si verifica nei nuovi business legati all’auto (oggi il car sharing, domani l’auto a guida autonoma da noleggiare e non da comprare). Insomma, il bastone del comando della new economy tende a concentrasi su Alexia o Assistant.

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