Una sveglia contro il declinismo

L’accademico svedese, appena scomparso, racconta le meraviglie della rivoluzione industriale attraverso l’invenzione della lavatrice, “macchina che trasforma i panni sporchi in libri”. Un manifesto dell’ottimismo

“La lavatrice magica” è un discorso tenuto da Hans Rosling nel dicembre 2010 alla conferenza TEDWomen


 

Avevo solo quattro anni quando ho visto mia madre caricare una lavatrice per la prima volta in vita sua. E’ stato una gran giorno per mia madre. Mia madre e mio padre risparmiavano soldi da anni per poter acquistare una lavatrice. E il primo giorno in cui dovevamo usarla, anche la nonna è stata invitata a vedere la macchina. E nonna era anche più emozionata. In vita sua ha sempre scaldato l’acqua sul fuoco, e ha fatto il bucato a mano per sette figli. E ora stava per vedere l’elettricità che faceva quel lavoro.

 

Mia madre ha accuratamente aperto lo sportello, e ha caricato il bucato nella macchina. E poi, quando ha chiuso lo sportello, nonna ha detto, “No, no, no, no. Lasciami schiacciare il bottone”. E Nonna ha schiacciato il bottone, e ha detto, “Oh, fantastico, voglio vedere. Dammi una sedia, dammi una sedia, Voglio vederla!”. E si è seduta di fronte alla lavatrice, e ha guardato l’intero programma di lavaggio. Era incantata. Per mia nonna la lavatrice era un miracolo.

 

Oggi, in Svezia e in altri paesi ricchi, la gente usa tanti apparecchi diversi, le case sono piene di macchine: televisore, impianto stereo, computer, condizionatore, robot da cucina, tostapane, stufa elettriche, avvitatore, phon, non riesco neanche a citarle tutte. E addirittura, quando vogliono viaggiare, usano “macchine volanti”, come l’aeroplano, che possono portarli in destinazioni remote. E malgrado ciò, nel mondo ci sono ancora così tante persone che ancora scaldano l’acqua sul fuoco e cucinano il cibo sul fuoco. Qualche volta non hanno neanche abbastanza cibo. Vivono sotto la soglia di povertà: ci sono due miliardi di essere umani che vivono con meno di due dollari al giorno. E le persone più ricche laggiù — che sono circa un miliardo — vivono sotto quella che io chiamo la “soglia dell’aria”, quella che consente di poter fare un viaggio in aereo e che è pari a 80 dollari al giorno spesi per i consumi.

 

Ma nel mondo ci sono sette miliardi di persone, quindi oltre ai due miliardi di poveri e al miliardo di ricchi, ci devono essere altri quattro altri miliardi che vivono tra la soglia della povertà e la dell’aria. Questi hanno l’elettricità, ma la vera domanda è: quanti hanno una lavatrice? Ho analizzato i dati di mercato e ho scoperto che, effettivamente, la lavatrice è penetrata sotto la soglia dell’aria, e oggi là fuori c’è un miliardo in più di persone che vivono sopra la soglia della lavatrice, sono quelli che consumano più di 40 dollari al giorno.

 

Quindi due miliardi di persone hanno accesso alla lavatrice. E gli altri cinque miliardi, come lavano? O, per essere più precisi, come lava la maggior parte delle donne nel mondo? Perché fare il bucato rimane un duro lavoro per le donne. Lavano così: a mano. E’ un duro lavoro, che porta via tanto tempo, che le donne devono fare per tante ore ogni settimana. E qualche volta devono anche portarsi l’acqua da lontano per fare il bucato a casa. O devono portare il bucato lontano, a un corso d’acqua lontano. Loro vogliono la lavatrice! Non vogliono trascorrere una parte così importante della loro vita facendo questo duro lavoro con una produttività così bassa. E non c’è niente di diverso nei loro desideri da quelli di mia nonna. Anche in Svezia, solo due generazioni fa, si andava a prendere l’acqua da un corso d’acqua, la si scaldava con il fuoco e si lavava a mano. Le donne vogliono la lavatrice esattamente allo stesso modo.

 

Ma quando faccio lezione a studenti ecologicamente impegnati, mi dicono: “No, non tutti nel mondo possono avere automobili e lavatrici!”. Come possiamo dire a queste donne che non avranno mai una lavatrice? Così chiedo ai miei studenti, negli ultimi due anni sempre fatto questa domanda: “Quanti di voi non usano la macchina?”. Alcuni di loro orgogliosamente alzano la mano e dicono: “Io non uso la macchina!”. Allora faccio loro la domanda davvero difficile: “Quanti di voi lavano a mano i jeans e le lenzuola?”. E nessuno alza la mano. Anche gli irriducibili del movimento verde usano la lavatrice!

 

Allora come si fa con una cosa che tutti usano e che nessuno smetterà di usare? Cos’ha di così speciale? Ho dovuto fare un’analisi sull’energia utilizzata nel mondo. Eccoci qui, ci sono sette miliardi di persone: le persone dell’aereo, le persone della lavatrice, le persone da lampadina e le persone del fuoco. Consideriamo un’unità di energia da combustibile fossile — petrolio, carbone o gas, da qui proviene la maggior parte dell’elettricità e dell’energia – nel mondo ne vengono consumate 12 e il miliardo di persone più ricche, quelle che prendono l’aereo, ne consuma sei. Metà dell’energia viene utilizzata da un settimo della popolazione mondiale. E il miliardo di persone che hanno la lavatrice, ma non la casa piena di altre macchine, ne consumano due. Il gruppo di tre miliardi di persone che usa l’elettricità, che ha la lampadina ma non la lavatrice, ne consuma tre: una per ogni miliardo di persone. E in fondo, i due miliardi di persone che hanno solo il fuoco, ne usano meno di una per ogni miliardo di persone. Quindi in totale arriviamo a 12.

  

Ma il problema principale per gli studenti ambientalisti è il futuro, e hanno ragione. Quali sono le tendenze? Se prolunghiamo il trend, senza un’analisi molto approfondita, al 2050, vediamo due elementi che possono aumentare l’energia utilizzata. Primo, la crescita della popolazione. Secondo, la crescita economica. La crescita della popolazione avverrà prevalentemente tra la gente più povera, quella del fuoco, perché hanno una mortalità infantile alta e fanno molti figli per ogni donna. E così ci saranno due miliardi di persone in più, ma questo non cambierà molto il consumo complessivo di energia.

 

Quello che influirà invece è la crescita economica. Entro il 2050 la cose migliori avverranno nelle economie emergenti — quelle chiamo il Nuovo Oriente — in cui le persone che usano la lavatrice salteranno la “soglia dell’aria” e cominceranno a usarla tanta energia quanta ne sta consumando adesso il Vecchio Occidente. E le persone che hanno la lampadina vorranno usare la lavatrice, ve l’ho detto, ci arriveranno, e raddoppieranno il consumo di energia. E speriamo che la gente povera arriverà alla lampadina e alla luce elettrica, avranno due figli per famiglia senza un arresto nella crescita della popolazione. Ma il consumo totale di energia crescerà da 12 fino a 22 unità. E queste 22 unità saranno ancora consumate per la maggior parte dalle persone ricche. Quindi cosa è necessario fare? Perché l’alta probabilità di un cambiamento climatico è un rischio reale. E’ reale. Certo, i due miliardi di persone più ricche dovranno fare un uso più efficiente dell’energia e dovranno in qualche modo cambiare i comportamenti, risparmiando così quattro unità di energia fossile. Devono anche cominciare a produrre energia pulita, molta più energia pulita, altre 4 unità. Ma fino a che le persone più benestanti avranno lo stesso consumo di energia per persona, non dovrebbero dare consigli a nessuno su cosa fare e cosa non fare. E’ possibile che anche nei paesi in via di sviluppo si riuscirà a produrre più energia verde, è quello che speriamo che accada, così potremo avere nove unità di energia fossile e nove di energia verde, oltre alle quattro di risparmio energetico. E’ una vera sfida per il futuro.

 

Ma vi poso assicurare che le donne che vivono nelle favelas di Rio de Janeiro vogliono una lavatrice. Sono state molto contente del loro ministro dell’energia, che ha fornito elettricità per tutti, così contente che hanno anche votato per lei. E infatti Dilma Roussef è stata eletta presidente di una delle più grandi democrazie del mondo, passando da ministro per l’energia a presidente. Se c’è democrazia la gente vota per le lavatrici! Le adorano.

 

E cos’è che le rende magiche? Mia madre mi ha spiegato cos’hanno di magico dal primo, dal primissimo giorno. Mi ha detto: “Hans, ora abbiamo caricato il bucato, la macchina farà il lavoro, e noi possiamo andare in biblioteca”. Perché questa è la magia: la carichi di bucato e cosa ottieni indeitro dalla lavatrice? Ottieni libri, libri per bambini. E mia madre ha avuto tempo per leggere per me. Lo adorava. Ho ottenuto l’abbecedàrio. Ecco quando è iniziata la mia carriera di professore, quando mia madre ha avuto tempo per leggere a me. E ha anche ottenuto libri per lei. E’ riuscita a studiare l’inglese e impararlo come lingua straniera. E ha letto tanti romanzi, così tanti diversi romanzi.

 

Noi abbiamo adorato, veramente adorato la lavatrice. E abbiamo detto, io e mia madre: “Grazie industrializzazione. Grazie centrali siderurgiche. Grazie centrali elettriche. E grazie industria chimica che ci avete dato tempo per leggere i libri!”.

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