Il presidente della Bce Mario Draghi (foto LaPresse)

Tassi bassi ancora a lungo: la Bce salva l'Italia

Redazione

La Banca centrale europea annuncia che il quantitative easing andrà oltre il 2017 "se necessario". Seguita la politica della Fed, che ha lasciato i tassi invariati dopo il leggero rialzo di dicembre

Tassi invariati, o forse addirittura più bassi, ancora a lungo. Lo ha annunciato la Banca centrale europea nell'ultimo bollettino economico, stoppando la paura di una risalita dopo che nell'eurozona l'inflazione è passata dall'1,1 per cento di dicembre all'1,8 di gennaio. Il quantitative easing, poi, continuerà al ritmo di 80 miliardi di euro al mese fino a marzo, per scendere a 60 mensili fino a dicembre “o anche oltre se necessario, finché non si riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione”, cioè il 2 per cento.

 

Di recente, osserva la Bce, “l'inflazione complessiva è aumentata in larga misura sulla scorta di effetti base dei prezzi dell'energia”, ma “le pressioni sull'inflazione di fondo restano contenute”. Inoltre non ci sono “segnali convincenti di una tendenza al rialzo”. Per la crescita, invece, “è atteso un ulteriore consolidamento”, in quanto la “trasmissione delle misure di politica monetaria sta sostenendo la domanda interna e favorendo il processo di ridimensionamento dell'indebitamento in atto. Le condizioni finanziarie molto favorevoli e i miglioramenti della redditività delle imprese seguitano a promuovere la ripresa degli investimenti”. Fiducia sulla crescita dunque, pur considerando le incertezze legate all'uscita del Regno Unito dall'Ue e alle politiche commerciali degli Stati Uniti, chiaro riferimento all'agenda protezionistica di Trump.



Buone notizie, quindi, per l'Italia, che con il suo altissimo debito rischiava grosso: la permanenza dei tassi bassi permetterà di rifinanziarsi senza l'esplosione dei conti pubblici. Nella sua politica la Bce ha seguito le indicazioni della Federal Reserve, che per il momento ha lasciato i tassi invariati allo 0,50-0,75 per cento dopo il rialzo dello 0,25 per cento del dicembre scorso. La banca centrale Usa ha parlato di “aggiustamenti graduali”. Tradotto: i tassi saranno alzati sulla base delle “prospettive economiche”, che già adesso sono considerate soddisfacenti.