Il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker (Foto LaPresse)

La Commissione Ue "corregge" l'Italia sui conti. Il governo ha due settimane per rispondere

Redazione

Arriva la lettera di Bruxelles che chiede un aggiustamento pari allo 0,2 per cento del Pil. La replica: "Se e come intervenire verrà deciso nei prossimi giorni"

Non si può dire che a viale XX Settembre non se l'aspettassero. Anzi, era solo questione di ore. E alla fine è arrivata. La lettera con cui la Commissione Ue chiede all'Italia una correzione sui conti pubblici è stata recapitata al ministero dell'Economia. Ed ora è al vaglio degli uffici. Il governo italiano ha tempo fino al 1 febbraio per rispondere. Due settimane in cui proseguirà la mediazione già avviata per cercare di evitare una manovra correttiva.

  

Da Bruxelles infatti, spiegano fonti del ministero, è stata avanzata la richiesta di un aggiustamento pari allo 0,2 per cento del pil. Un intervento necessario per "ridurre il divario" e arrivare, nel 2017, "al pieno rispetto" degli impegni di riduzione del debito previsti dal Patto di stabilità. Tradotto in euro significa una manovra di circa 3,4 miliardi. Solo così l'Italia potrà evitare una procedura per deficit eccessivo.

 

Ma non finisce qui. Entro il 1 febbraio, "ultima data utile per le previsioni economiche invernali della Commissione", Palazzo Chigi dovrà fornire una risposta "pubblica" con "un pacchetto sufficientemente dettagliato di impegni specifici e un calendario chiaro per una loro adozione legale rapida".  

 

In realtà l'esecutivo non avrebbe alcuna intenzione di intervenire con una manovra correttiva. Anche per questo, al momento, l'unico commento ufficioso che circola è: "Se, come e quando intervenire verrà deciso dal Governo nei prossimi giorni".