L'èra della post verità

Eugenio Cau
Una rassegna delle copertine dei principali magazine internazionali. Questa settimana Economist, Bloomberg businessweek, Metropoli, New Yorker, Covent Gardener, Spectator

    “Pensate a quanto Donald Trump è estraneo ai fatti. Vive in un regno fantastico in cui il certificato di nascita di Barack Obama è falsificato, il presidente ha fondato lo Stato islamico, i Clinton sono assassini e il padre di un rivale era con Lee Harvey Oswald prima che questi uccidesse John F. Kennedy”. Inizia così il durissimo e illuminante editoriale dell’Economist, che questa settimana dedica la copertina alla “politica del post verità”, di cui il candidato repubblicano alla Casa Bianca è uno dei maggiori esponenti. Nell’èra della post verità, scrive l’Economist, le dichiarazioni dei politici hanno perso le loro fondamenta nel reale. I politici hanno sempre mentito, ma questa volta la differenza è più grande: la verità è diventata un elemento di importanza secondaria, e i social media hanno un ruolo fondamentale in tutto questo.

     

     


     

     

    Vuole solo essere nostro amico. John Micklethwait, direttore di Bloomberg News ed ex direttore dell’Economist, uno dei migliori dei tempi recenti, ha intervistato per Bloomberg Businessweek il presidente russo Vladimir Putin, e l’intervista non è la solita opera di propaganda eteroguidata dal Cremlino. Micklethwait incalza Putin – con eccezionale cortesia –, e l’ex agente del Kgb risponde a tono su Siria, espansionismo russo, difficoltà economiche del suo paese.

     

     

     


     

     

    Il rimbalzo della Brexit. Con una copertina graficamente efficace, il magazine conservatore britannico Spectator, da sempre “brexiter”, rivela l’inatteso e non ancora verificato. L’economia britannica, lungi dall’essere penalizzata dall’uscita dall’Unione europea, ha trovato nuova forza ed è pronta al gran rilancio. I dati economici ancora non sono abbastanza chiari per dire se il rimbalzo c’è davvero, ma di certo per ora il tonfo è evitato. Anche perché l’effettiva uscita del Regno Unito dall’Ue è ancora lontana dall’orizzonte.

     

     


     

     

    Il patinatissimo magazine londinese Covent Gardener, un “luxury lifestyle magazine” dedicato, appunto, al Covent Garden di Londra, si affida a sir Quentin Blake, uno dei migliori illustratori dell’infanzia del nostro tempo, forse perfino il migliore, per una copertina bella e surreale.

     

     

     

     


     

     

    Metropoli è il settimanale del quotidiano spagnolo Mundo, e questa settimana la copertina è dedicata a Star Trek, che giovedì ha compiuto 50 anni. La grande serie tv fantascientifica resiste a tal punto al tempo che anche un cavaliere di El Greco non resiste al saluto vulcaniano (Bonus: un fumetto bello su Star Trek anche per chi non ha mai seguito Star Trek).

     

     

     

     


     

     

     

    Una copertina senza significato particolare, ma semplicemente bella, come da tradizione del New Yorker. “At The Movies”, di Ivan Brunetti.

     

     

     

     

    • Eugenio Cau
    • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.