Apertura al traffico del viadotto Italia sulla A3 Salerno vs Reggio Calabria alla presenza dell'allora Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi

La Salerno-Reggio Calabria è davvero terminata?

Lorenzo Borga

Nel febbraio 2016 Renzi promise l’inaugurazione definitiva dell'A3, scatenando l’ilarità dei giornalisti stranieri presenti in sala stampa. La prese sul personale

Matteo Renzi non è più Presidente del Consiglio dei Ministri, oggi a Palazzo Chigi risiede un nuovo inquilino, ma alcune promesse del precedente esecutivo attendono ancora di tramutarsi in realtà. Una di queste è l’inaugurazione della A3, meglio conosciuta come Salerno-Reggio Calabria: il simbolo dell’inconcludenza italiana. Il 22 febbraio 2016 Renzi ne promise per la prima volta l’inaugurazione definitiva, scatenando l’ilarità dei giornalisti stranieri presenti in sala stampa. Il premier la prese sul personale e durante la campagna referendaria ricordò più volte quella reazione ironica per chiedere al paese uno scatto d’orgoglio. Il 26 luglio – nel corso dell’inaugurazione del viadotto “Italia – specificò: “Il 22 dicembre noi avremo l’infrastruttura pronta senza alcun restringimento; […] la Salerno-Reggio Calabria sarà terminata perché l’Italia mantiene i propri impegni.”

 

Il fatidico giorno è arrivato, ma la Salerno-Reggio Calabria è davvero terminata? Il sito dell’Anas, il gestore della rete autostradale italiana dove ha trovato spazio anche un countdown con i giorni, le ore, i minuti ed i secondi mancanti al “completamento”, può aiutarci a trovare una risposta.

 



 

Prima di tutto, la storia. L’autostrada venne immaginata per la prima volta dal regime fascista nel 1934 ma la sua costruzione iniziò solo durante il governo Fanfani nel 1962. Dodici anni dopo, nel 1974, l’intero tratto da Salerno a Reggio Calabria aprì al traffico per la prima volta; tuttavia i lavori non si fermarono, se non per qualche anno. Nel 1987 il governo Craxi programmò 1000 miliardi di vecchie lire per “lavori di summa urgenza” sull’A3, seguiti da un nuovo stanziamento da 6000 miliardi destinato dal primo governo Prodi per l’ampliamento delle corsie, la messa in sicurezza della strada, l’eliminazione delle pendenze e la costruzione di nuove gallerie. I lavori iniziarono nel 2003 e videro completati il primo macrolotto nel 2008 ed il secondo nel 2014.

 

Veniamo al presente. Gli interventi completati oggi riguardano proprio il terzo macrolotto, in particolare nel tratto tra gli svincoli di Laino Borgo e Campotenese, a cavallo del massiccio del Pollino. Un’opera tristemente ricordata per il crollo che nel marzo 2015 causò la morte di un operario. Grazie alla volata degli ultimi mesi, i tempi sono stati rispettati ed il 22 dicembre il tratto è finalmente libero da cantieri, vero; tuttavia la promessa di Renzi non può comunque ritenersi mantenuta. I lavori infatti non finiranno, come si legge chiaramente sul sito della stessa Anas: per la manutenzione straordinaria sui 10 chilometri tra Campo Calabro e lo svincolo di Reggio Calabria/Santa Caterina la gara è ancora in corso. Ma non solo, Anas ha programmato un nuovo piano di manutenzione per i restanti 58 chilometri, sui quali sono necessari “interventi per il rifacimento profondo della pavimentazione, risanamento dei viadotti, posa in opera di nuove barriere di sicurezza, nuovi impianti di illuminazione e tecnologica, nuova segnaletica”. Nell’infografica messa a disposizione da Anas è possibile osservare il progetto nella sua interezza: un piano già finanziato che prevede un costo complessivo stimato di circa 1 miliardo di ero. Come documentato nei mesi scorsi dalla giornalista Lidia Baratta su Linkiesta.it, si tratta di lavori che impiegheranno anni per essere completati: i 58 chilometri in futura manutenzione sono più del doppio dei 20 chilometri finali del terzo macrolotto su cui si sono concentrati gli sforzi del governo negli ultimi anni e che vedono la luce proprio oggi. Pur essendo interventi meno impegnativi, la realtà resta che da oggi i restringimenti non scompariranno dalla A3. Nuovi lavori sono in programma, nuovi disagi attendono gli automobilisti in transito per le vacanze estive; mentre gli interventi straordinari in corso dagli anni ’90 non vedranno ancora la agognata fine.

 

Non si può certo negare che gli ultimi interventi hanno migliorato la viabilità e reso la Salerno-Reggio Calabria un’autostrada più sicura e scorrevole. L’agenzia di stampa Agi, che ha percorso per intero i 375 chilometri, racconta carreggiate a tre corsie, “fornite di gallerie rifinite e illuminate alla perfezione e manto stradale nuovissimo in diverse zone”. Ma non solo: la A3 si candida ad essere la prima smart road al mondo, completamente cablata alla rete internet per permettere alle self-driving-cars di orientarsi nello spazio ed agli automobilisti di collegarsi al wi-fi. Agi certifica che la tecnologia è già operativa nei primi 100 chilometri, da Salerno a Padula Buonabitacolo.

Matteo Renzi non ha tuttavia mantenuto una delle promesse a cui forse teneva maggiormente, anche per recuperare fiducia in quel Mezzogiorno che gli ha voltato le spalle al referendum del 4 dicembre. Non per via di ritardi sui lavori o problematiche in corso d’opera, ma per il banale motivo che il completamento del terzo macrolotto programmato nel 1997 non rappresenta la bramata fine dei lavori. Nuovi interventi e cantieri apriranno nelle prossime settimane e mesi, probabilmente per anni.

Per finire, una curiosità. Il completamento della Salerno-Reggio Calabria è una vera e propria maledizione per i governanti italiani: Silvio Berlusconi ne promise il completamento nel settembre del 2010 e fu costretto alle dimissione un anno dopo; Corrado Passera – allora ministro per lo Sviluppo Economico - nell’estate del 2012 annunciò la fine dei lavori entro l’anno successivo ma le elezioni giunsero prima che si potesse inaugurare l’opera e la sua successiva esperienza politica non rimarrà certo negli annali per incisività; ed infine Matteo Renzi, che promise in pompa magna la fine dei lavori, ha trovato sulla propria strada il fallimento del referendum del 4 dicembre, che gli impedirà di prendersi la scena all’inaugurazione. La Salerno-Reggio Calabria un giorno o l’altro avrà fine, l’instabilità di governo tutta italiana chissà.

Di più su questi argomenti: