Anche con Raggi in Campidoglio se piove a Roma ci vogliono i gommoni

Al primo temporale gli allagamenti nella Capitale, le cascate d'acqua in metropolitana e le scene di strade diventate fiumi sono le stesse di sempre

Redazione

C'era un tempo in cui grillini romani e non, parlamentari e non, noti e non, alle prime nubi cariche di pioggia che si affacciavano sul cielo della Roma di Ignazio Marino iniziavano a twittare, scrivere annunciando disastri, allagamenti, inondazioni.

 

Erano tempi in cui Alessandro Di Battista era già un deputato da social e Virginia Raggi ancora un'idea di sindaco.

E quando la pioggia scendeva potente ecco che le facili previsioni diventavano realtà.

 

A poco più di due anni da quegli allarmi via social, la pioggia domenica è tornata a cadere prepotente e le dita alzate di allora si sono trasformate in un comunicato del Campidoglio "a limitare gli spostamenti, uscendo da casa solo in caso di urgenza ed evitando parchi e aree verdi". Il resto, ossia gli allagamenti, le cascate d'acqua in metropolitana e le scene di strade diventate fiumi sono le stesse.

Il "piove, governo ladro" in questi anni è stato però il mantra di tutte le opposizioni degli ultimi governi cittadini. Le polemiche sulla mancata prevenzione e sui mancati interventi, la prassi dell'"arriviamo noi e risolviamo tutto" è qualcosa di radicato di chi in Sala Giulio Cesare siede nei banchi della minoranza. Le buone intenzioni però, ancora una volta, non sono riuscite a risolvere i problemi. Ad ogni temporale dopo un periodo di siccità la storia è la stessa e racconta di una Roma allagata.

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