Una scena di Delicatessen, film di Jean-Pierre Jeunet del 1990

Chi la vuole al sangue? Ferragosto thriller

Enrico Cicchetti

Certi reati trascendono la mera criminalità e ci raccontano chi siamo e quello che ci piace fare. Crimini e misfatti attorno alla griglia

Nihil morte certius. Per il commediografo Christopher Bullock ci sarebbero anche le tasse. Ma la lista delle cose sicure, in realtà, è molto più lunga. Per dire, la cravatta tra i regali di Natale, il ritardo dei mezzi Atac, il servizio sul “grandecaldo” nei tg nazionali. E il barbecue del 15 agosto. Sia messo agli atti: al mondo di sicuro ci sono solo la morte e la grigliata di ferragosto. E a volte viaggiano a braccetto. “Ogni società ha il tipo di criminali che si merita” scriveva Bob Kennedy in The pursuit of Justice. Alcuni reati trascendono la mera criminalità e ci raccontano chi siamo – e quello che ci piace fare. Se a ferragosto piace grigliare, non mancano crimini e misfatti attorno alla griglia.

 

Il 15 agosto 2011, Roberto Lorubio, un sessantenne della provincia di Lecce, aveva acceso il barbecue per la tradizionale grigliata. Un vicino di casa tentò di spegnerlo con una secchiata d’acqua gettata dal suo balcone. Lorubio, dopo aver preso un fucile da caccia calibro 12, gli sparò due volte. Colpì il parapetto del terrazzo e il muro. E’ stato condannato ai domiciliari, accusato di violenza privata.

 

Nel ferragosto del 2006, due famiglie vicine di casa con vecchi rancori, a causa dei fumi di un barbecue a base di bistecche, sono finite di fronte al giudice del tribunale di Ascoli per una maxi-rissa che ha coinvolto i due capi famiglia, mogli e figli al seguito.

 

Alla vigilia di una super sfida fra Juventus e Fiorentina del 2015, a Fucecchio (Firenze) un pensionato del paese aveva colorato un barbecue a strisce bianconere. Qualcuno, violando la proprietà privata dell’ex camionista, piazzò all’interno del camino una bomba carta, che una volta esplosa frantumò il barbecue di granito e cemento, senza arrivare ai contatori del gas poco lontani.

 

A Muncie, Indiana, non c’è molto da fare. La squadra di football locale, i Cardinals, ha perso tutti e sette i Bowl a cui ha partecipato e se non interessano corsi tipo “Meditazione nel museo” anche il David Owsley Museum rischia di annoiare. Ma nel 2016 Muncie è diventata improvvisamente la scena di un “delitto da barbecue”. Festa. Un'invitata, Sabrina Davis, si accaparra l'ultima costina. Scoppia il putiferio. La figlia della padrona di casa si mette a insultarla e la Davis le pianta una forchettata nell'occhio. Botte da orbi. Secondo l'Indianapolis Star, la vittima ha riportato due tagli alla palpebra e un occhio “gonfio e iniettato di sangue”.

 

Se da Muncie si prende la statale 75 si arriva dritti in Kentucky. Terra del pollo fritto più famoso al mondo, di bourbon e suonatori di bluegrass, il Kentucky è famoso anche per ospitare la “capitale mondiale del barbecue”. Nel 2015 al Kentucky state barbecue festival di Danville due corpulenti fuochisti hanno iniziato a darsele. Il 42enne Mike Owings, come arma del duello ha scelto un intero petto di manzo e l'ha scagliato in aria ancora fumante. A farne le spese la povera Mary Berry, 35enne impiegata del Fire House Bbq. Colpita e ustionata alla testa, al collo e alla spalla dal bovino volante. Quando è arrivata la polizia l’arma del delitto era scomparsa, forse mangiata, forse buttata via dopo la rissa. Fosse così sarebbe la parte più triste dell'intera vicenda, con tutto il rispetto per Ms. Berry.

 

Jefferey Wilson, 42enne di Toronto, è accusato di essere l’artefice della presunta “truffa del barbecue canadese”. Avrebbe visitato più negozi Home Depot a partire da maggio, dove avrebbe tolto il cartellino del prezzo dai fornelli più economici per applicarla a quelli più costosi. Wilson, sostiene la polizia, avrebbe quindi utilizzato "fraudolentemente" una carta regalo per l'acquisto di grill di lusso che rivendeva online.

   

Visto l'andazzo, la polizia di New York ha istituito una “barbecue patrol”: la pattuglia deve setacciare il Bronx. Obiettivo: controllare che alle grigliate, spesso protratte fino a tarda notte, le cose filino per il verso giusto. Nel weekend capita spesso che le feste si trasformino in sparatorie e accoltellamenti. Quando si dice “una tranquilla cenetta in compagnia”.

Di più su questi argomenti: