Il Tar boccia Emiliano e sblocca Tap

Redazione

I lavori di espianto possono riprendere: li aveva già autorizzati la stessa Regione con due provvedimenti del Dipartimento Agricoltura 

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della Regione Puglia contro l'ordinanza che autorizzava Tap a espiantare 211 ulivi situati in nell'area dove è previsto l'approdo del gasdotto. I lavori di espianto e spostamento degli ultimi 12 ulivi rimasti possono dunque riprendere e dovranno terminare entro il 30 aprile. 

   

Con la sentenza n. 4760 la Terza Sezione del Tar Lazio ha spiegato che "il ricorso si rivela infondato nel merito" perché è competenza del ministero dell'Ambiente verificare l'ottemperanza alle prescrizioni contenute del decreto di Valutazione di impatto ambientale, cioè l'atto che autorizza la posa del gasdotto, ritenuto "strategico" e di "preminente interesse per lo Stato". Ottemperanza che secondo la Regione non era rispettata da Tap, ma secondo il ministero sì. Nella sentenza il Tar rileva inoltre che due articolazioni della stessa Regione Puglia – cioè due sezioni del Dipartimento Agricoltura – hanno concesso
alla società Tap l’autorizzazione all’espianto delle 211 piante di ulivo, con due provvedimenti emessi a marzo scorso. La stessa Regione aveva già di fatto autorizzato l'oggetto della contesa. 

    

Il Tar aveva sospeso i lavori il 6 aprile scorso, accogliendo il ricorso della Regione arrivato dopo settimane di manifestazioni di cittadini al cantiere Tap di San Foca. Il ricorso presentato dall'avvocato Mariano Alterio era fondato sulla convinzione che Tap non avesse ottemperato alla prescrizione A44 della Valutazione di impatto ambientale, relativa proprio alle modalità di espianto degli alberi. Il ministero già prima dell'appello aveva chiarito in una memoria come la prescrizione fosse ottemperata e l'espianto autorizzato, ma la Regione aveva comunque impugnato l'atto. 

 

Contro i lavori del gasdotto Tap si è concentrata l'opposizione del presidente della Regione Michele Emiliano, dell'amministrazione comunale di Melendugno supportata da una novantina di sindaci della provincia di Lecce, cittadini e politici locali. È circa un mese che nell'area antistante il cantiere di San Foca è attivo un presidio di manifestanti. Qualche settimana fa anche Alessandro Di Battista ha partecipato ad una manifestazione contro il gasdotto per le strade di Melendugno, in supporto dei 5 stelle pugliesi da sempre impegnati contro l'opera. 

  

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