foto Giorgio carra via Twitter

Ma Roma non era pulita? La versione di Grillo smascherata dai rifiuti

Redazione
“Ora Roma è pulita”, annunciava il leader cinquestelle, alla soglia della deadline per risolvere la precedente emergenza. Due mesi dopo, il rimpallo di responsailità tra Ama, sindacati e Comune lascia la Capitale nel caos.

Nel gioco a scarica barile tra Campidoglio, Ama e sindacati, a farne le spese è il barile: cassonetti che strabordano, rifiuti ingombranti abbandonati in strada e così ritorna la solita "emergenza rifiuti" a Roma. Dai Parioli fino ad Acilia, centro o periferia non fa differenza. Tra Twitter e Facebook la mondezza è trending topic: l’hashtag #romapulita una miniera di segnalazioni.

 

“15 giorni in strada”, scrive Giuseppe sopra la foto di un materasso depositato accanto ai bidoni della differenziata.

 



 

Stessa situazioni nel VII municipio, con tanto di foto denuncia di Michéle.

 



 

Sacchetti dappertutto a via Acaia e spazzatura in terra anche nella centralissima via del Corso.

 



 

A rilanciare di nuovo l’allerta anche il Codacons, l'associazione dei consumatori, che ha fotografato il degrado sui marciapiedi nella turistica via Savoia, a pochi passi dalla Galleria Borghese e dal museo d’arte contemporanea della Capitale. “L’atteso cambiamento promesso dal M5s finora non si è visto, e ci chiediamo cosa facciano l’Ama e il Comune di fronte all’immagine del centro sommerso dai rifiuti”, denuncia il presidente Carlo Rienzi. Ama risponde con una pulizia straordinaria di via Savoia ma rimpalla le responsabilità sui sindacati. A causa delle assemblee previste fino a lunedì 17, infatti, “potrebbero verificarsi temporanei ritardi nello svolgimento delle operazioni di igiene urbana su tutto il territorio”. Ma è una partita di giro, perché Natale Di Cola, segretario generale Fp Cgil Roma e Lazio Rifiuti, rimpalla subito sul comune: Ama è "un'azienda paralizzata e senza guida da mesi. Con i mezzi fermi e gli impianti di nuovo vicini alla soglia di guardia, con le trattative impantanate e senza un progetto, sostenere che la città è sporca a causa delle assemblee dei lavoratori è un modo per disinformare i cittadini. Per Roma e per Ama serve un vertice aziendale”.

 

“Ora Roma è pulita”, annunciava Beppe Grillo, alla soglia della deadline, fissata per il 20 agosto da Ama e ribadita più volte dalla sindaca Raggi, per risolvere la precedente emergenza rifiuti. Allora il ferragosto – con i romani in vacanza – aveva dato una mano. Nemmeno due mesi dopo la situazione è tornata critica, ancor più per la chiusura temporanea dell’impianto di compostaggio di Maccarese per “lavori di manutenzione”. E l’amministrazione capitolina continua a scaricarsi il barile senza sapere come svuotarlo.

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